Una nuova storia

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Il sole iniziava scendere e si nascondeva timido fra le montagne all'orizzonte, rosso come il fuoco.

Presto il cielo sarebbe diventato scuro e sarabbe calata la notte. Nonostante ció io camminavo tranquillamente canticchiando lungo la strada che mi aveva indicato Jin. Tenevo in mano il rametto che mi aveva dato poco prima e ci giocherellavo passandolo tra gli alti fili d'erba che crescevano per la via.

Stavo ripensando a quello strano incontro di poco prima... a me che mi ero persa, all'arrivo del ragazzo, alle presentazioni.. e alla sua identitá. Uno spirito. Uno yokai. Ancora non mi sembrava vero di aver fatto amicizia con uno Yokai..

-Hotaru!- Una voce gridó il mio nome. Veniva da in fondo alla via, poco più avanti di me. In lontananza vidi una sagoma che avanzava correndo nella mia direzione.

-Hotaru! Finalmente ti ho trovata!- Riconobbi quella voce... era mio zio.

Quando fu abbastanza vicino a me si fermó, mi guardó dritto negli occhi e ansimando mi chiese -Dove.. dove sei stata tutto questo tempo?!

Io lo fissai stupita, poi risposi, ridendo: -Non preoccuparti, ero nella foresta!-

SCIAFF!

Mi diede uno schiaffo.

Rimasi impietrita e dopo un pò  mi portai una mano sulla guancia, sfiorandola. Lo guardai. Mio zio aveva negli occhi una strana ansia, mista a paura e tristezza. Che stava succendendo? senza sapere il perchè, alcune lacrime mi rigarono il viso e iniziai a piangere.

-Waaaaaaaaa! Zioooo, ho avuto paura!! Waaaaa!!-

Mi strofinai gli occhi e iniziai a lamentarmi.

Poi mi ritrovai tra le sue braccia.

Mio zio mi strinse in un caloroso abbraccio e  tra le lacrime mi sussurró in un orecchio :-Ho avuto paura, Hotaru.

Ormai il sole  non si vedeva quasi più. Era tramontato.

-Zio, ma cosa sono queste storie che si dicono in giro? -chiesi dubbiosa all'uomo che mi teneva dolcemente per mano.

-Le storie? Quali storie, piccola mia?

-Quelle sui fantasmi, gli Yokai e sul dio della Montagna.. sono vere?

-Ahahahahahah! Quelle storie? Beh, io in effetti non so se crederci o meno.. peró Iwa,un mio amico, me ne ha parlato una volta.

-parlato.. di cosa?

-Di questi spiriti. Lui li ha visti.

-Dici davvero?

-Si. Mi ha raccontato che una sera si era addentrato nella foresta del dio della Montagna, apparentemente normale. Poi, da un momento all'altro, tra gli alberi hanno iniziato ad accendersi delle luci e dei faló e di colpo il bosco si era trasformato in una sorta di festival estivo, sai, quelli dove ci sono le bancarelle, tanta gente in costume...

Insomma, vedeva persone ovunque e sembrava una vera e propria festa... Strano.. a me, onestamente, questa storia fa ridere.. ma chissá!

-mh...- ero pensierosa. Dunque non ero l'unica ad aver visto uno yokai. Questo mi tranquillizava, anche se poco.

Che strana storia...

Arrivati a casa, dopo aver cenato, mi infilai subito nel mio letto. Mi misi sotto le coperte ed iniziai a guardare il soffitto, ripensando alla strana giornata che avevo trascorso. Uno spirito. Avevo incontrato uno spirito. Ancora non riuscivo a crederci! Sembrava una storia talmente ridicola! Eppure era così, ne ero sicura. Non potevo essermi immaginata tutto. Quella mattina ero stata con lui, ci avevo parlato, l'avevo inseguito, l'avevo 'tenuto per mano', l'avevo visto. Io l'avevo visto.

Ripensai a quello che mi aveva detto. "Non puoi abbracciarmi o toccarmi. É pericoloso. Se dovesse succedere, io sparirei."Questo era ancora più strano. Sparire. Cosa voleva significare? Come poteva un semplice ragazzo come lui sparire dopo un tocco?  Non volevo pensarci, mi metteva tristezza, tanta tristezza. Ormai ero diventata sua amica e provavo una leggera compassione per lui. Non volevo che sparisse. Non l'avrei toccato per nulla al mondo, mai e poi mai! Non l'avrei accettato!

Uff... Guardai per un'ultima volta quel soffitto nudo e privo di colore e mi raggomitolai su me stessa, girandomi dall'altro lato. Chiusi lentamente gli occhi e mi addormentai, con il pensiero di una nuova, lunga e meravigliosa storia, che era appena cominciata.

Hotarubi no mori eDove le storie prendono vita. Scoprilo ora