Nuvole di zucchero

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Arrivai a casa col fiatone, dopo la lunga corsa che avevo fatto. Entrai in camera mia e richiusi la porta di legno dietro le mie spalle.

Un.. Appuntamento!

Arrossii terribilmente, senza comprenderne il motivo e iniziai subito a pensare a cosa mi sarei potuta mettere quella sera. Un festival estivo, eh...? Dopo varie indecisioni optai per un semplice yukata rosa a stampe floreali. I capelli li lasciai pettinati come sempre, ribelli e sciolti, aggiunsi semplicemente un piccolo ferrettino colorato tra la chioma bruna.  Verso le sette di sera ero giá pronta fuori di casa, e alle otto in punto mi trovavo  tempio del Dio della Montagna. Jin era lì ad aspettarmi. La maschera posta sul lato sinistro della fronte, lasciava intravedere i suoi occhi meravigliosi, che, pur essendo in ombra, risplendevano alla luce delle stelle. Mi sembravano far parte del cielo. Due stelle luminose che  brillavano solo per me, quella sera.

Il ragazzo indossava uno yukata scuro, che si confondeva con il colore del bosco, probabilmente l'aveva scelto per non dare troppo nell'occhio.

Dopo aver passato vari minuti contemplandoci a vicenda, la voce di Jin interruppe quel momento da me considerato magico.

"Su, andiamo? Il festival è giá iniziato!"

Io, imbarazzata, risposi "S-si, certamente!" feci un passo in avanti e lo seguii, mentre spariva tra gli alberi. Quello era il mio primo appuntamento, non sapevo proprio come comportarmi, ero impaurita ed emozionata allo stesso tempo. Dopo dieci minuti di cammino, giungemmo in una piazza affollata di gente: donne, uomini, bambini, anziani, c'erano tantissime persone ovunque. Ridevano, ballavano, mangiavano, erano da sole o in compagnia, c'erano tante famiglie, coppie di fidanzati, gruppi di amici...

E sembravano tantissimi umani. Mi sentii un pó più sollevata e, una volta arrivati al centro della piazza, Jin si fermó e mi disse: -Hotaru, tieni.-

Mi porse un pezzo di stoffa abbastanza lungo.

Lo guardai dubbiosa e lui spiegó :- Utilizzeremo questo, per non perderci.-

Prese un estremitá del fazzoletto e se la legò attorno al polso. -Così.-

Io feci lo stesso, e, dopo aver stretto bene il nodo, io e Jin eravamo uniti da quel pezzo di stoffa.

-Perfetto!-esclamai io, contenta! Così non potremo separarci! Certo che... Sembra proprio un vero appuntamento!-

Jin non rispose, ma arrossí terribilmente in viso.

Io risi compiaciuta, e iniziammo il giro per la festa.

C'erano spiriti ovunque, similissimi agli umani, tanta gente con sembianze cosi simili alle nostre che dimenticai completamente di ritrovarmi nel bel mezzo della foresta del Dio della Montagna.

Io e Jin passammo una serata meravigliosa, insieme.

C'erano tantissime bancarelle, dove vendevano le cose più strane, assurde, ridicole che avessi mai visto.

C'erano maschere, dolci, frutta, coriandoli, aquiloni, lanterne, sentivo nell'aria il profumo degli spuntini che servivano misto all'odore delle mille candele accese. C'era un'atmosfera calda, simpatica, familiare. Mi sentivo, in qualche modo, a mio agio. Il cielo era pieno di stelle, e al centro di esso risplendeva la luna, argentata. E accanto a me, c'era Jin. Lui, all'apparenza un semplice ragazzino imbarazzato, ma per me una persona fantastica e speciale.

-Guarda, Hotaru!- sentii esclamare Jin.

Indicó un banco che vendeva un qualcosa molto simile a semplice zucchero filato. Dato che avevo un certo appetito e che mi sembrava buono, decisi, insieme al ragazzo, di comprarne uno. Dessi i soldi all'uomo che mi aveva porso un bastoncino di legno sovrastato da un'enorme massa di zucchero filato morbidissimo e soffice, tutto bianco, simile ad una nuvola. Stavo per addentarne un pezzo, affamata, ma la nuvola si mosse leggermente.

-C-cosa?!- esclamai spaventata, osservando la massa di zucchero pian piano staccarsi dal bastoncino e iniziare a volare via, sospesa nel vuoto. Jin sorrise e alzó lo sguardo. Io feci come lui, e mi ritrovai ad osservare un cielo non piú tempestato di stelle, ma di nuvole. Tante piccolissime nuvolette bianche, rosa, azzure, tutte fatte di zucchero filato, stavano volando leggiadre sopra di noi. Volteggiavano al vento, avevano strane forme. L'aria era piena di quest'odore leggermente zuccherato, io iniziai a ridere.

-Ahahahah, ma é fantastico!-

Era davvero uno spettacolo meraviglioso.

Io e Jin continuammo a girare per la festa per diverse ore, sotto quel cielo fatto di nuvole di zucchero.

Hotarubi no mori eDove le storie prendono vita. Scoprilo ora