Sei strano

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Era bellissimo.

Sembrava proprio un umano, un umano come me, come tutti.

Aveva la carnagione pallida, un volto perfetto. Alcuni ciuffi dei suoi capelli bianchissimi come la neve gli cadevano leggermente sulla fronte. Gli occhi erano chiusi dolcemente e aveva un espressione serena, rilassata e calma. Era meraviglioso.

Il suo petto si alzava e si abbassava lentamente, aveva una mano poggiata sul petto, l'altra distesa sui fianchi. Continuava a dormire come se nulla stesse accadendo. E come se il tempo si fosse fermato, io rimasi ferma a fissarlo, in silenzio. Restai a contemplare quel volto perfetto per non so quanti minuti. Aveva la bocca sottile leggermente socchiusa, sollevata in un sorriso.

Il vento si era ormai calmato.

Com'era possibile che un ragazzo bello come lui.. nascondesse sempre il suo volto con una maschera?! La consideravo una cosa stupida.

Come poteva nascondere quel volto cosi bello, quei tratti cosi perfetti, ogni volta?

Probabilmente doveva essere passato parecchio tempo, infatti, mentre ero assorta nei miei pensieri, Jin emise un sospiro.

Ebbi un sussulto. Lui piano piano schiuse gli occhi. Erano dorati, come il sole. D'istinto gli rimisi con violenza la maschera in faccia e urlai -Perdonami! Non volevo!-

A quanto pare dovevo avergliela sbattuta in faccia parecchio forte, infatti si alzó di scatto e inizio a lamentarsi.

-UAAARGH! Hotaru, ma che fai? S-stavo dormendo!!-

io non badai alle sue parole e chiesi

-Jin, come mai porti sempre quella maschera?-

Lui smise di parlare e incroció le gambe, appoggiando il mento sulla sua mano, con il gomito sul ginocchio.

-Beh.. Se non indossassi questa maschera.. non sembrerei un vero spirito, giusto? Quindi anche gli umani mi toccherebbero.-

Quella risposta mi pareva senza senso. Ci pensai un pò prima di rispondere, in effetti..  aveva ragione. Senza quella maschera poteva mettere a rischio la sua vita.

Nonostante sapessi che la sua risposta effettivamente aveva un senso, senza rendermene conto affermai -sei strano, Jin.-

In realtá ero io quella strana in quel momento.

Mi parve che Jin stesse sorridendo da sotto la maschera, magari stava anche pensando "e sarei io quello strano?". Che imbarazzo!

-Beh, allora ci vediamo l'anno prossimo!- Una volta arrivati al tempio del Dio della Montagna salutai Jin con un cenno della mano e lui ricambió.

-A presto, Hotaru! Ti aspetto!

Io sorrisi e corsi via dalla foresta, soddisfatta e felice. Ormai quell'estate era finita, ma in me era accesa la speranza di rivederlo anche l'anno dopo, e quello dopo ancora.

E da allora, ogni anno attesi l'estate con grande emozione. L'unico sentimento che mi dava la forza di andare avanti, di superare tutte le difficoltá, era quello di tornare da Jin.

Ed infatti, come promesso, l'estate successiva, Jin era a quel tempio, su quelle scale, seduto ad aspettarmi.

-Ciao!- Mi salutó.

-Ciao Jin!- Risposi io.

-andiamo!-si alzó e con un gesto svelto della mano mi invitò a seguirlo.

Entrammo nel bosco e camminammo per un lungo tragitto in silenzio. Io lo seguivo a passo veloce e lui avanzava impassibile per quelle piccole stradine intricate e si faceva strada con un piccolo ramo, scostando i rami che gli apparivano davanti. Si fermó davanti ad un grosso albero e mi fece cenno di star ferma dietro di lui.

Io ubbidii e mi nascosi dietro il suo corpo, senza capire il perchè di quel gesto. Sentii l'abero tremare, quasi muoversi, ed improvvisamente uno dei suoi grandi rami, che sembrava quasi una mano, si allungó verso Jin.

-J-jin?!- Balbettai terrorizzata.

La grande mano di legno si avvinghió attorno a Jin, stringendolo in una leggera morsa.

Osservai impietrita quella scena.

Cosa stava succedendo? Perchè non mi muovevo? Avrei potuto aiutarlo, in qualche modo... Ma il mio corpo non si muoveva. Ero paralizzata dalla paura, dallo stupore, ma nello stesso tempo, avevo il timore che a Jin succedesse qualcosa.

-Jin...!-

Hotarubi no mori eDove le storie prendono vita. Scoprilo ora