Ormai l'anno scolastico era giá iniziato da un pezzo. Era una giornata fredda e piovosa di dicembre, io ero in classe da sola, durante la ricreazione, e fissavo il cielo fuori dalla finestra.
Era così grigio, spento.. Non si vedeva il sole ed era pieno di nuvole. Era proprio come me. Al cielo, in quel momento mancava il sole, il suo calore, la sua luce. A me, invece, mancava Jin. Mi mancavano i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Le sue mani, il suo corpo, la sua maschera. Il suo modo di fare un pò bizzarro, i suoi rimproveri, i suoi avvertimenti... Le sue battute, i suoi insegnamenti, le sue frasi, la sua voce... Mi mancava, mi mancava da morire..
-ehi, Hotaru... Hotaru.. HOTARU!-
Mi girai di scatto e vidi Nagisa, la mia compagna di banco.
-Ah, finalmente ti giri! É da tanto tempo che ti chiamo!- esclamó lei, un pó infastidita.
-ah, scusami, Nagisa... Oggi non mi sento tanto bene...- mentii io.
-Dai, dobbiamo andare il laboratorio! Io ho giá preso tutto il mio materiale, vuoi che ti aspetto?-
-No, non preoccuparti, vai pure. Io ti raggiungo.-
Nagisa annuì e raggiunse i nostri altri compagni di classe. Io presi le mie cose e, dopo aver dato un'ultima occhiata al cielo cupo, sospirai e mi unii a loro.
In quei giorni mi sentivo strana, triste... Sentivo come se mi mancasse qualcosa, un vuoto dentro di me.
Provavo un gran senso di malinconia e non facevo che pensare a lui, Jin.
Lo pensavo di giorno, durante le lezioni, di notte e non riuscivo a dormire, lo pensavo sempre. Chissá se stava bene? Faceva freddo dalle sue parti? Stava usando la sciarpa che gli avevo regalato? Stava pensando... A me?
Ero sempre assorta nei miei pensieri e avevo pochissimi amici all'interno della scuola. Mi stavo pian piano isolando, stavo diventando asociale e tutto questo.. La solitudine, la tristezza.. Erano tutte cose che mi spaventavano..
-Hotaru, stá attenta!- un'altra voce che mi chiamava..
Era mattina presto ed ero sulla via per andare a scuola, davanti a me c'era una grande pozzanghera ghiacciata e io ci avevo appena messo un piede sopra.
Mi girai verso il punto da cui proveniva la voce e vidi Hikomi, un mio compagno di classe.
-É pericoloso stare sul ghiaccio. Potresti cadere. Su, dammi la mano, ti aiuto io.- disse lui, porgendomi una mano.
Io lo fissai per un attimo e gliel'afferrai, lui mi aiutó a tornare sulla strada e continuammo a camminare, sempre mano nella mano, lui davanti e io dietro.
Lo stavo toccando, lo stavo tenendo per mano.
-Dovresti essere piú sveglia, sai? Hai sempre la testa tra le nuvole...- disse lui, imbarazzato.
Io tenni il passo seguendolo, senza dire nulla. Era così, stavo diventando strana, diversa. E tutto per che cosa? Per uno spirito che non potevo neanche toccare... Quante stupidaggini!
Una ragazza come me doveva divertirsi, stare in compagnia, pensare alle amicizie, alla scuola, alla vita, non solo ed esclusivamente alle cose immateriali.
Giá, perchè Jin era come un sogno per me... Era uno spirito, lo vedevo di rado e potevo comunicare solo attraverso le parole con lui. Dovevo lasciar perdere, un giorno mi sarei ritrovata addirittura piú vecchia di lui!
Pur pensando tutte queste cose... La sua immagine risplendeva ancora ardentemente dentro di me. Quel suo sorriso, quei suoi occhi. Io... Volevo tanto vedere Jin... Io Volevo.. Volevo tanto toccare Jin.
STAI LEGGENDO
Hotarubi no mori e
Romance"verso i boschi della luce delle lucciole" -Lo incontrai lì, in quella foresta. Io, una bambina umana. Lui, uno spirito. Un segreto che ci separa, una voglia incredibile di stare insieme.- Tratta dall'anime "Hotarubi no mori e" di Yuki Midorikawa, d...