*SBADADAM!!*
Ahi, ahi... Che dolore!
Mi sentii tutto il corpo dolorante. Riaprii gli occhi, ansimando, e tirai un sospiro di sollievo.
-Ah, per un pelo!- esclamó Jin. -Tutto bene, Hotaru?-
Si era fatto indietro, non mi aveva presa, per fortuna. Si era salvato la vita.
Ero atterrata su un cespuglio, non mi ero fatta molto male.
Scostai i rami e riuscii a districarmi dall'ammaso di fogliame.
La mia gonna era tutta sporca e strappata, mentre sulle braccia e sulle gambe avevo qualche graffio.
-Hotaru... Come va? Perdonami, ma..- azzardó Jin.
-Va tutto bene.- dissi io, interrompendolo.
Mi facevano male, quelle ferite. Sentivo il bruciore che dai polsi, dalle caviglie, si propagava in tutto il corpo, ma non mi agitai.
Al contrario, mi sedetti per terra e guardai Jin. -Va tutto bene.- ripetei.
Sorrisi. Era un sorriso sforzato, si vedeva. Quanto ero stupida.
-Va tutto... Bene....-
Iniziai a singhiozzare.
Una, poi due, poi tre lacrime mi rigarono il viso graffiato.
-Va tutto.. Bene...!- quasi urlai.
Jin, senza dire nulla, si inginocchió proprio davanti a me. Si rimise la maschera sul volto e rimase fermo, guardandomi attraverso quel viso falso.
Alzó piano una mano, come per volermi accarezzare.
Sbarrai gli occhi, spaventata e urlai.
-No, Jin! Qualunque cosa succeda... Qualunque cosa accada... Tu.. Tu.. Non devi toccarmi!!-
Mi vergognavo di me stessa.
Ma.. Che stavo facendo? Che stavo blaterando?
Mi portai le mani al viso, coprendomi gli occhi e continuai a piangere.
Non avevo idea di cosa stesse facendo Jin in quel momento, vedevo solo buio attorno a me. Continuavo a lamentarmi, a piangere, senza capire bene il perchè.
-non devi.. Assolutamente.. Toccarmi...- sussurrai tra i singhiozzi.
Sentii improvvisamente caldo. Anche se non lo stava facendo materialmente, mi sembró che Jin mi stesse abbracciando.
Sentivo un calore meraviglioso, accogliente, che mi inondava in tutto il corpo. Non percepivo piú dolore, nei punti in cui mi ero ferita. Al contrario, mi sentivo piú sollevata.
Chiusi gli occhi, mentre Jin era di fronte a me, smettendo di piangere.
Si, ero proprio una stupida.
L'estate successiva e quella dopo ancora, tornai nella foresta.
Il tempo passava, le stagioni si alternavano, io crescevo, diventavo sempre piú grande.
Quando ormai ero già un'adolescente, mi presentai al tempio del dio della montagna con la mia divisa scolastica alla marinara, orgogliosa.
Arrivata davanti a Jin alzai i lembi della gonna a pieghe che indossavo e gli dissi soddisfatta:
-Guarda! Ormai sono una studentessa delle medie! Cosa ne dici?- feci un giro su me stessa per far ruotare la gonna, divertita.
Jin, ammutolito, mi fissó per qualche istante senza dire niente.
Poi sorrise e disse sarcastico: -Niente male! Sembri quasi una donna!-
Io lo guardai interrogativa e poi sbuffai: -Uff, ma che commenti sono? Io SONO una donna!-
Mi girai dall'altra parte, offesa e sentii il ragazzo che rideva.
Risi anche io, seguendolo per dirigermi verso la foresta.
In quei giorni osservai meglio Jin, meglio delle estate passate.
Per qualche strana ragione, mi sembrava che la differenza di etá tra me e lui si stesse riducendo.
Mentre io, anno dopo anno, diventavo sempre piu alta, sempre piú grande, lui era praticamente lo stesso dal primo giorno in cui l'avevo visto.
C'era da aspettarselo.. Dopotutto lui, a differenza di me... Era uno spirito.
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Hotarubi no mori e
Romance"verso i boschi della luce delle lucciole" -Lo incontrai lì, in quella foresta. Io, una bambina umana. Lui, uno spirito. Un segreto che ci separa, una voglia incredibile di stare insieme.- Tratta dall'anime "Hotarubi no mori e" di Yuki Midorikawa, d...