Il mio arrivo a Hiroshima

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Kirishima pov's

Ero stremato dal viaggio in aereo, passare dall'Australia al Giappone è stato davvero stancante, ho dovuto abbandonare il mio vero e unico migliore amico di nome Fred, ma in effetti le mie origini sono sia giapponesi, visto che mia madre è a Hiroshima, sia australiane poiché mio padre è della città di Warrnambool. Andando in Giappone, precisamente a Hiroshima, rivedrò finalmente mia madre ed è l'unica cosa che mi consola nel lasciare il mio Paese.

Mi sono messo a cercare mia madre per l'aeroporto poichè è venuta a prendere sia me che mio padre per andare finalmente a casa, i bagagli erano davvero pesanti e l'aeroporto era molto grande, per fortuna un gentile signore, che lavorava probabilmente lì poiché indossava una divisa, ha voluto aiutarci e insieme siamo riusciti a trovare mia madre. Appena la vidi le corsi incontro, la abbracciai più forte che potei. -MAMMA! ERA DA COSÌ TANTO TEMPO CHE VOLEVO RIVEDERTI!- dissi, scoppiando in un leggero pianto di gioia.
-OH EIJIRO, ANCHE TU MI SEI MANCATO TANTO!-
Ricambiò il mio abbraccio accarezzandomi il capo.
-Ciao, tesoro.-
Disse mio padre avvicinandosi il volto di mia madre e baciandola.
-Amore mio, da quanto tempo, sono così felice!-
Disse mia madre ed entrambi assunsero un volto colmo di gioia dove scesero piccole ma sincere lacrime.

Ringraziai il signore che ci aveva aiutato con i bagagli, che si inchinò... io ricambiai subito dopo, ho letto su un libro che è un gesto comune in Giappone per ringraziare e per dire "prego".
-Fuori ci sta aspettando un taxi... Eijiro saluta tuo padre, sai che deve andare alla sua cerimonia di "benvenuto"!-
Così mi disse e così feci, stingendo a me mio padre e vedendolo poi allontanarsi da noi verso una differente uscita da quella che poi avremmo preso io e mia madre.

*Diverse ore dopo, a casa della madre di kirishima*

Ormai arrivati, presi le valige mie e quelle di mio padre e le portai insieme a mia madre dentro la nostra casa, anche se temporanea per me.
Qui in Giappone i licei sono lontani e l'orario è molto differente da quello australiano quindi dovrò tra due mesi, quando inizierà la scuola, trasferirmi in un appartamento che mia madre a pensato a procurarmi.

-Mamma vado a posare le valige nella stanza di Papà e le mie nella mia stanza-
-Certo tesoro, io intanto preparo il pranzo, nel frattempo sistemati la camera, ho fatto il letto in camera tua ma purtroppo erano rimaste solo le comperate di spiderman che avevi da piccolo, spero non ti dispiaccia-
Disse con aria un po' dispiaciuta ma mantenendo un sorriso sgargiante
-Tranquilla mamma, finché riesco a dormirci va benissimo.-
Ero già orientato perché conoscevo quella casa enorme poiché ci andavamo tutte le estati quando io ero ancora piccolo. Mia madre lavora come stilista è per questo che ha la fortuna di avere una casa così grande e bella, so che ci mette tutto il cuore per il suo lavoro e lo farò anche io quando sarò grande e non mi piace approfittare dei soldi guadagnati dai miei genitori per vivere molto bene, anche per questo voglio assicurarmi di avere un lavoro part-time anche qui in Giappone come lo avevo in Australia.

Ritrovandomi nella mia vecchia stanza delle estati vissute da bambino, la mia mente si riempì di tanti bei ricordi e fu in quel momento che mi ricordai di Mina Ashido. Fu una mia grande amica dell'infanzia, facevamo tutto insieme, i nostri genitori andavano molto d'accordo e ci conoscemmo grazie alle nostre madri che lavoravano nello stesso campo. La prima volta che la vidi ricordo che ero molto spaventato perché io avevo un carattere chiuso ed ero molto timido mentre lei era molto vivace e abbastanza distruttiva. Stranamente facemmo subito amicizia e ricordo che mi mise sempre nei guai ma che comunque fu sempre pronta a proteggermi.

Cercando nei cassetti ritrovai una vecchia foto dove eravamo andati in una fiera del fumetto, avremmo avuto nove o dieci anni, lei si era messa in ghingheri per personificarsi in un personaggio di un anime che io non conoscevo, e mentre era intenta a scattarci una foto insieme, mia madre scattò un altra foto utilizzando la sua amata polaroid che tutt'oggi sono sicuro che tiene ancora custodita nella sua camera... come si dice, una foto nella foto!

Purtroppo quella fu anche l'ultima estate dove venni a Hiroshima... sono passati più o meno sei anni da allora e credo che non sia molto fattibile cercare di allacciare di nuovo i rapporti con quella ragazza.

Quando finii di viaggiare nel tempo con la mente, di sistemare le mie cianfrusaglie per la camera e i miei vestiti nell'armadio, scesi al piano terra per andare da mia madre.

Intenta a preparare il pranzo, quando mi vide mi accennò un sorriso e mi chiese se avessi finito di sistemare la camera, le risposi di si e quando il pranzo fu pronto ci sedemmo a tavola. Ha preparato la Yakisoba, uno dei miei piatti preferiti qui in Giappone e mia madre oltre alla cipolla, il cavolo cappuccio e le carote ci mette anche il sedano poiché lo preferisco cucinato in quel modo.

Nel mentre che cercavo di riabituarmi ad usare le bacchette al posto delle posate per mangiare, mia madre mi disse -Eijiro, ti piacerebbe rivedere la tua vecchia amica Ashido Mina?... perché ho avuto la fortuna di rincontrare la madre a lavoro e le ho detto che saresti venuto qui a Hiroshima e lei mi ha raccontato quanto sua figlia volesse rivederti-
Inghiottii il boccone che avevo messo in bocca, dopo di che le risposi -Certo, sarebbe fantastico ma...- mi interruppe -Ma cosa?- disse alzando un sopracciglio -Ma lo sai che non sono bravo a riallacciare i rapporti- lei accennò un sorriso dolce e mi disse -Tesoro se ricordi com'è il carattere di Mina, non ci sarà bisogno che tu faccia nulla! Basta solo uscirci insieme e il gioco sarà fatto!- in effetti mia madre non aveva torto, così le annuii e ricambiai il sorriso. -Se vuoi posso chiedere alla madre se questo pomeriggio Mina è libera- disse per poi sorseggiare l'acqua nel bicchiere dalle decorazioni finto-argentate.

-Non saprei mamma... voglio dire, non credi sia improvviso? Mi ricordo il carattere di Mina certo, però...- mi interruppe -Niente "ma" e niente "però". Dovrai iniziare a socializzare con qualcuno e credo che Mina sia la risposta esatta! Se riuscirai a farti degli amici subito prima dell'inizio della scuola sarà più facile poi fartene al liceo anche perché Mina frequenta il tuo stesso istituto- disse con un tono deciso, io sospirai e poi sorrisi ringraziandola -allora le dico per le 5:30 al bar qui vicino? Ti farò vedere poi io dov'è precisamente.- disse cominciando a sparecchiare la tavola -Va bene mamma, hai vinto- sorridemmo entrambi.

*ore 17:20*

Uscii di casa dopo essermi lavato e preparato, sinceramente ero un po' di ansia perché non sapevo come avrebbe reagito al mio "look" nuovo... non so perché mi stavo preoccupando così tanto in realtà.

Entrai nel bar chiamato "kaitobā" grazie alle indicazioni di mia madre e mi sedei su un tavolino da aperitivi. Erano ancora le cinque e venticinque quindi non mi stupii che lei non fosse ancora arrivata.

Nel mentre una cameriera molto particolare dai capelli viola e dagli orecchini a forma di auricolari passò e mi chiese -Vuole qualcosa da ordinare? Ha visto il nostro menù?- disse tirando fuori il suo taccuino e una penna che teneva nella tasca del suo grembiule elegante rosso da cameriera -Oh no grazie, sto aspettando un'amica- dissi cercando di mantenere una calma che non avevo in quel momento e per il quale non capivo il motivo. -Okay, allora farò passare più tardi un mio collega-
Disse rimettendo a posto ciò che aveva in mano nel grembiule.

*Ore 17:55*

Erano ormai passare le 5:30 e l'ansia che avevo in corpo stava aumentando. Continuavo a controllare l'orologio e mi cominciò a tremare il piede. Cercavo in suo volto nel bar e fermavo il mio sguardo soprattutto all'entrata sperando di riconoscerla. I miei pensieri furono interrotti da un cameriere che si piazzò davanti al mio volto.




TO BE CONTINUED...

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