Capitolo 2

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Harleen
Arrivo a casa di Pamela, la mia migliore amica. Studia chimica botanica.
Probabilmente lei è l'unica che mi vuole veramente bene, e a cui io di conseguenza sia veramente tanto legata.
Le strade di Gotham questa sera sono molto vuote, cosa piuttosto insolita per questa città.
Suono al campanello e aspetto. Non risponde neanche, sa che sono io e apre subito i cancelli. Quando entro nella sua casa scoppio a piangere. Lei corre verso di me e mi abbraccia preoccupata. Sembra che stia continuando a dirmi di calmarmi, ma io non la ascolto. Ho questa sensazione, come se avessi il cuore spezzato, che non mi fa respirare. È atroce, mi sento quasi come se io avessi avuto per la prima volta una seria possibilità con qualcuno, ma stiamo parlando del Joker. Anche se è stato lui ad avvicinarsi a me per baciarmi, è stato lui a chiedermelo, non significa niente. Lui manipola e corrompe, probabilmente mi sta usando, dato che sa che io e Pamela siamo migliori amiche, per ammazzare Batman.
Mi ricordo ancora quel giorno.
Era sera inoltrata e io ero all'Arkham Asylum per un cliente particolare, mi dicevano. Mi avevano spiegato che l'avevano trovato per le strade di Gotham urlante e in collera. Diceva che voleva ammazzare Batman. Mi dissero che aveva un aspetto molto particolare, che ricorda un clown. Quando me lo dissero ero entusiasta, era da un po' di tempo che volevo scrivere un libro su di lui, e conoscerlo di persona sarebbe stata la cosa migliore, perciò accettai. Mi fecero entrare a parlargli perché pensavano che io fossi l'unica psichiatra che sarebbe riuscita a calmarlo. Appena sono entrata ho visto la sua figura osservare fuori dalla piccola finestrella, con la luce della luna sul suo volto. Appena si accorse di avere compagnia si girò di scatto con un sorriso inquietante.
Io ero paralizzata dalla paura. Si alzò dopo qualche minuto in cui dondolava il corpo osservandomi con quel maledetto sorriso, avvicinandosi a me con passo sinuoso e veloce. Mi ricordo che io indietreggiai, pensavo volesse farmi del male, ma poi ho capito che era molto gentile con me, a modo suo.
Quando arrivò davanti a me fece un sorrisetto compiaciuto e disse: <<Guarda, guarda, guarda. Ma che bella dottoressa che abbiamo qui. Se avessi saputo prima che in questo lurido posto ci fossero state delle dottoresse così meravigliose ci sarei venuto prima per parlare dei miei peccati e dei miei problemi con Batman>> mi fece un occhiolino.
Il suo viso era così vicino al mio che sentivo il suo fiato su di me, la sua mano che mi accarezzava la guancia e il collo, e l'altra appoggiata al muro, rinchiudendomi in una gabbia. Avevo molta paura, ma la sua strana gentilezza nei miei confronti, il fatto che fosse così educato rispetto a tutti gli altri pazienti, mi attirò e vedendo che non provava ad ammazzarmi ma mi accarezzava mi fece avvicinare a lui. Non fisicamente, perché ero completamente imbambolata dalla sua terrificante bellezza, ma con i sentimenti, mi avvicinai con l'anima, con il cuore. Ad un certo punto sorrise con quel sorriso che solo lui sa fare, mi fece sedere di fronte a lui.
Parlammo a lungo, e lui si fidò abbastanza da raccontarmi del perché vuole ammazzare Batman. Sembrerebbe che Batman abbia ucciso sua sorella. Ero molto scioccata, perché lui è uno dei buoni e, anche se ero abbastanza sicura che non lo avesse fatto a posta, al tempo stesso già posso capire di più che cosa lo spinge a volersi vendicare, dato anche il fatto che lui era legatissimo alla sua Joy, così si chiamava. Non lo avrà fatto di proposito, ma lo ha fatto. A sentirlo parlare di lei sembrava quasi di sentire un uomo parlare della sua amata. Ma una cosa che non mi capacito è il motivo per il quale è diventato psicopatico. Molto spesso succedono queste cose, purtroppo, ma nessuno fino ad ora è mai diventato pazzo. Chissà cosa lo ha spinto a diventare così, e sono sicura che non lo ha veramente voluto lui.

Pamela mi scuote un'altra volta urlando, e improvvisamente ritorno nella realtà.
<<Ma che diavolo Harley! Cos'hai? Perché non rispondi?>>
<<Scusami Pam, stavo pensando a lui>> ammetto, continuando a singhiozzare.
<<Harley, finiscila. Smettila di farti del male da sola. Lo sai che tra te e il Joker non può succedere nulla. Ma che ti salta in mente?>> mi guarda incredula.
I suoi occhi verdi sono tristi nel vedermi in questo stato, e subito mi sento in colpa.
<<Lo so, solo con Batman la gente può trovare una soluzione>> non posso evitare di dire.
<<Harley, finiscila. Batman è buono, e mi ha anche raccontato dello sbaglio che ha commesso uccidendo Joy, e mi ha spiegato tutto, anche il motivo per il quale il Joker è impazzito dopo la sua morte>> mi osserva comprensiva, come solo una amica sa fare.
<<E che ti ha detto?>> affermo incuriosita da quello che le sue labbra hanno appena pronunciato.
<<Vedi, quella notte, anni fa, Batman stava cercando di difendere un gruppo di giovani donne, tra cui Joy, da alcuni ragazzi che volevano molestarle. Batman combattè contro quei ragazzi, arrivò ad usare delle pistole, cosa che evita molto spesso di fare. Non ha mai voluto ammazzare quelle persone, e voleva usare le pistole per metterli fuori combattimento, dato che questi ragazzi sembravano non volersi arrendere. Avevano bevuto, erano ubriachi, ed alcuni di loro avevano pure fumato erba. Uno di questi ragazzi era il compagno di Joy, che sotto l'effetto dell'alcol e delle canne voleva molestare lei e le sue amiche insieme a questi altri tipi. Di sicuro non c'era solo lo zampino delle varie sostanze che circolavano nel suo sangue, probabilmente lui non l'amava veramente. Ma lei si.
Batman sparò ad ognuno dei ragazzi qualche colpo di pistola sulle gambe, giusto per renderli innocui, ma quando arrivò il turno del fidanzato di Joy, lei spostò la pistola di Batman, le fece cambiare rotta, e purtroppo la pallottola finì proprio sul petto di questa. Batman la portò in ospedale subito per cercare di salvarla, ma invano. La pallottola aveva proprio centrato il cuore. Il fidanzato di lei si suicidò dopo che lo venne a sapere, cosa che non ho mai compreso dato che evidentemente non era legato a lei. Quando Batman è andato a casa di Joy per raccontare tutto alla sua famiglia, loro se la presero con lui. La reputazione di Batman è quella di salvare le persone, e non uccidere nemmeno i cattivi, se non per rivendicare qualcun'altro, quindi non capirono perché il grande Batman abbia usato delle pistole. Lui cercò di spiegare che non c'era altro modo per combatterli, e che le usava solo per metterli a terra, ma la sua famiglia non lo perdonò mai. Primo fra tutti Joseph, o il Joker, come vuoi>> rimango sorpresa.
<<Non sapevi il suo vero nome?>> mi guarda interrogativa.
<<No... non sapevo si chiamasse Joseph.>>
Sono sempre più sorpresa da tutto questo. Bé per lo meno ho la certezza che Batman non lo ha fatto a posta.
<Comunque Joseph iniziò a dare la caccia a Batman, lo voleva morto, voleva rivendicare la vita della sua amata Joy. Erano fratelli gemelli, quindi legati ancora prima della nascita, puoi capire che il dolore di Joseph era molto grande, tant'è che non riusciva a credere che il grande Batman, il protettore di Gotham City aveva ucciso sua sorella. Dopo 2 anni di caccia per intrappolare Batman e ucciderlo, e dopo che Joseph si prese gioco di lui, Batman decise di buttarlo in una vasca d'acido. Joseph, per incuriosire Batman, faceva finta di essere un clown e di far divertire i bambini, cosa che solitamente poteva attirarlo, per poi cercare di ammazzarlo. Lui, quando era nelle vesti di quel clown, si faceva chiamare Joker. Stava rovinando la vita a moltissimi cittadini, ha ucciso talmente tanti bambini che Batman dovette fare qualcosa. Un giorno Joseph fece finta di perdonarlo, di volergli essere amico e capire la dinamica dello sbaglio che ha fatto uccidendo sua sorella, e Batman ci cascò. Quando però capì che era una messa in scena, e per fortuna se ne rese conto prima che Joseph potesse fare qualcosa, lo buttò in una vasca d'acido, facendogli credere che se si fosse immerso in quel composto chimico ne sarebbe uscito rinato e più forte, in modo da potergli stare accanto e diventare un grande super eroe. Joseph, annebbiato dalla voglia di giustiziarlo, pensò che gli sarebbe stato utile per combattere e uccidere Batman con più facilità, quindi si buttò.
Batman non era serio, eppure aveva ragione. Non sapeva che quella vasca d'acido ti dona veramente più forza, ti fa diventare una strana specie di meta umano. Quando Joseph, o ormai il Joker, uscì dalla vasca era completamente cambiato. Pelle di ceramica, pieno di tatuaggi, occhi da pazzo. Era effettivamente pazzo. Il Joker, nonostante sia l'incarnazione della pazzia è intelligentissimo, ne sa una più di Lucifero. Sa come deve comportarsi per attirare le persone e farle fuori. Iniziò così un massacro a Midway city, attirando così l'attenzione di Batman. Puoi capire quanto era sorpreso di vederlo vivo, e di vederlo letteralmente cambiato. Riuscì, non si sa come, a catturarlo e a portarlo all'Arkham Asylum, dove poi tu sei andata a trovarlo, circa dopo un'ora che era lì, per scrivere un libro su di lui.>>
Ecco quindi che cosa è successo veramente. Per quello prima mi diceva che lui è nato con un incarnato naturale, ma anche se lui non ha fatto nulla, la pelle non è bianca per il trucco, ma per natura. O per l'acido, che l'ha trasformato nel Joker. Diciamo che sapevo già tutto questo, o in gran parte, ma non sapevo tutte le motivazioni. Adesso sinceramente riesco a vedere Batman con occhi migliori, ma anche il Joker, mi dispiace che gli sia successo questo.
<<Vedi Harley>> afferma dopo che non ho smesso di fissarla senza pronunciare parola.
<<Lui è uno psicopatico, ma sono sicura che ha un lato buono, che in realtà è un bravo ragazzo. Se ci pensi tutto quello che ha fatto lo ha fatto per amore dell'unica donna di cui probabilmente è riuscito a fidarsi, dato che la madre non c'era mai. Anche se ha fatto cose bruttissime, bisogna dire che le ha fatte per buoni propositi, esagerando però troppo. Si sentiva solo, aveva solo lei, perciò ha reagito nel modo peggiore. Ha paura di amare, di affezionarsi a qualcuno, perché l'unica in cui poneva i suoi più sinceri sentimenti l'ha abbandonato. Quindi ti dico di stare attenta, sono sicura che lui possa amare, ma devi promettergli di potersi fidare di te incondizionatamente.>>
Io non riesco a parlare, semplicemente mi rinchiudo nella stanza che lei mi lascia quando vengo a dormire qui e la lascio andare fuori a rimorchiare qualcuno. Spero che si diverta, almeno lei.

Harley Quinn and The JokerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora