Quando Luke esce da casa mia. Decido di andare al parco. Dista quaranta minuti da qui, praticamente si deve uscire dal distretto. Metto una tutta nera e la maglietta dello stesso colore, tanto per cambiare ed esco. C'é un caldo pazzesco. Dopo 40 minuti di strada finalmente arrivo in questo paradiso. Bimbi che giocano e genitori che li rincorrono. Qui sembrano tutti felici. Ed invidio questi mocciosi, ignari ancora della merda che la vita a volte Può essere. Del lupo che si Può celare dietro un agnello. Delle prese per il culo che la vita ti regala. Ti fa sperare, ti fa vivere e quando pensi di aver raggiunto il tuo equilibrio, la tua felicità, ti toglie tutto. E bene si! A volte accade. A me è accaduto.
Inizio a correre e correre. Il vento mi sbatte in faccia. Il calore che sento all'interno si scontra con l'aria fredda a causa dell'imbrunire, il fiato incomincia a mancarmi, ma le gambe e la mente non vogliono fermarsi.
Cazzo! guardo l'ora, sono già le otto e devo fare una doccia e poi prendere Rain.
**************
Rain pov.Finalmente sono le 21:30 e Jason starà per arrivare. L'unica via d'uscita dal mio terribile incubo. Il mio "salvatore". Scorgo la sua macchina in lontananza, un suv nero e subito una tranquillità mi avvolge. Si ferma proprio davanti a me.
Jason:sei disponibile?
Ehm si!
"perché fa cosi??! "
Jason: sali allora.
Ok.
Salgo in macchina un pi intimorita dal suo atteggiamento brusco, come gli altri clienti. Non che ne abbia conosciuti, visto che Tam mi proteggeva e adesso anche Jason. Ma ho visto come si comportano con lei e le altre. Dopo 5 minuti di strada nel totale silenzio e imbarazzo da parte mia, io torturo le mie dita e lui finalmente parla.
J: scusa per prima Rain, ma devo sembrare un cliente come gli altri. Scusami.
Tranquillo ma grazie per aver spiegato, stavo iniziando a preoccuparmi.
J: l'avevo capito!
Da cosa?
J: le tue mani. Le stai torturando.
Oh!
J:già oh!
Jason mi guarda di sbieco, mi sorride. Mi sciolgo.
J:ho portato due cosine.
Cosa? Chiedo con sorriso sciocco sulle labbra.
J:un film e croissant
Owww! Dimmi che sono quelli vuoti e ricoperti di glassa. Ti preeego!
Mi guarda un momento e poi si gira guardando fuori. Forse ho detto qualcosa che non va. Sono stata ineducata nel chiedergli come li ha comprati. Che cretina!
Jason, scusa, vanno bene comunque anche se sono in altro modo. Sono stata scortese.
J: Rain non c'entri nulla. Non hai detto niente di male. Stavo pensando per un attimo a domani... Che devo.. Devo fare tante cose. Comunque si sono proprio come hai detto tu i croissant.
Ohh.. Ok.
Riprende a guardare fuori. E si perde. Si perde nei suoi pensieri e non credo proprio alla sua scusa. Chissà a cosa starà pensando. Vorrei poter entrare nella sua testolina e capire. Sembra triste. Mia avvicino piano e lascio un bacio leggero e veloce sulla sua guancia diventando subito dopo rossa come un peperone.
Sbatte le palpebre e mi guarda, avvicina il dorso della sua mano al mio viso accarezzandomi.
J: ahh.. Piccola Rain. Cosa devo fare con te!
Faccio un piccolo sorriso e guardo fuori.
Mi perdo anche io nei miei pensieri. In questa situazione cosi terrificante che sembra difficile anche credere che sia reale. Ho trovato un angelo.
J: adesso sei tu che pensi! A cosa?
A quanto sia stata fortunata ad incontrarti.
J:anche per me. Sei una persona fantastica piccola Rain.
Posso farti una domanda?
J: non prometto una risposta. Ma sentiamo?
Cosa ti è successo, in quel periodo che dici di aver perso la testa?
J:vuoi vedere il film?
Non ne vuoi parlare. Constato.
J: non ne ho voglia!
Ok, dove lo guarderemo il film?
J: nel mio i-pad.
Wow , sembra un eternità che non vedo un film..
J: vedi, rimedio a tutto. Sono fantastico. Dice facendomi l'occhiolino.
Decisamente lo sei!
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Il Destino Ci Ha Fatto Incontrare
Short StoryLei : una ragazza partita dal suo paese a causa della povertà, alla ricerca di stabilità e felicità arriva nel distretto più malfamato di New York,Brownsville, qualcuno che sembra voler aiutarla sarà invece la sua condanna, mettendola in strada per...