Cap 7

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Un 'altra serata con Rain è trascorsa. Con lei è tutto sempre molto tranquillo, ma non ci si annoia mai. È divertente e parla parecchio. Abbiamo visto Matrix, un film che non pensavo potesse piacerle, ma mi sbagliavo evidentemente. Stavo soffocando dalle risate quando durante una delle tante scene di combattimento imitava le loro mosse stile karate. Rido ancora se ci penso. Sono tornato adesso a casa. Prendo un pacco di patatine e una birra e accendo un po la tv. Sento gli occhi appesantirsi cosi chiudo la tv e poggio le cose sul tavolino di fronte a me. Sistemo meglio la testa sul mio cuscino e chiudo gli occhi.

Mi sveglio di soprassalto. La maglietta un pezzo d' acqua e il petto che sale e scende come una furia. Ho sognato Evelin e il mio bambino. Non l'ho potuto mai vedere se non per quelle foto non molto nitide delle ecografie, ma quando lo sogno, lui è bellissimo la sua immagine è nitida e il suo sorriso è angelico. Mi somiglia tanto. Sarebbe un bel sogno, se non fosse che espande il vuoto e l'amarezza che porto dentro. Evelin e il piccolo mi guardano. Vogliono che io li raggiunga, ma i miei piedi non si muovono. Allungo la mia mano, ma non li raggiungo. Le nostre dita si sfiorano e poi scivolano l'una dall'altra. Il bimbo piange ed Evelin lo stringe forte. Piano scompaiono, i loro volti diventano sfocati, si allontanano sempre di più. Vedo solo le loro mani, le manine di quel piccolo che mi pregano di raggiungerlo e poi scompaiono dentro un buco bianco.

Mi alzo dal divano e vado in bagno dove vedo il mio riflesso allo specchio e l'unica cosa che vorrei fare e strapparmi questa faccia di cazzo che ho! Perché, perché non li raggiungi??! Chiedo a me stesso! Codardo ecco quello che sono. La verità è che non voglio morire. Non sono pronto. Neanche per loro? Evidentemente no. Non sono cosi coraggioso. Mi butto sotto l'acqua fredda e chiudo gli occhi provando a recuperare un po di lucidità.

Dopo aver indossato dei boxer asciutti vado in cucina, prendo una bottiglia di scotch e inizio a bere. Bevo e bevo fin quando svengo sul divano, ormai privo di ogni capacità fisica e mentale.

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Mi sveglio all'indomani quando sono già le 10 di sera. Oh cazzo Rain.

Mi vesto di corsa, saltello su un piede mentre cerco la scarpa che chissà che fine del cazzo a fatto! Dove cazzo ti sei messa?!  Urlo ad una scarpa. Sto messo male, male, male. La trovo accanto all'entrata. Ok, tuta e maglietta indossati. Prendo le chiavi ed esco di casa correndo. Spero solo di fare in tempo. Arrivo e non la vedo. No, no, no cazzo!!! Non Può succedere. Vedo Tam.

Scusa?!

Tam:si?

Libera?

Tam:si

Sali.

Tam entra in macchina. Due minuti dopo. Mentre la guardo sembra molto agitata...

Cazzo Tam, dov'è Rain?!

Tam:Rain?!

"Già lei la conosce come Emily"

Emily, dov'è Emily?

Tam:avevi promesso di proteggerla!

Mi sono addormentato Tam! Piagnucolo quasi.

Tam: ti eri sbronzato?

"Silenzio. Cazzo mi vergogno cosi tanto! "

Tam:eh?

Si cazzo, si! Mi faccio schifo, ok? Sono una merda! Mi sono ubriacato e poi ho dormito fino a poco fa. Non volevo dimenticarla. Ma dov'è lei adesso!?

Tam: l'ha presa un vecchio. Chissà cosa le farà. Non voglio pensare a come si sente.

Tam inizia a piangere e io mi sento inutile. Per l'ennesima volta non sono stato capace di proteggere qualcuno a me caro.

Per favore non piangere Tam. La troveremo. Adesso la cerchiamo.

Tam: oo-k. Tira su col naso.

Facciamo tanti chilometri fin quando non vediamo una macchina ferma in un parcheggio.

Tam:È lui. Riconosco la macchina.

Ok resta qua.

Scendo dall'auto e mi avvicino. Vedo Rain racchiusa in se stessa. Mentre il vecchio è al telefono. Busso al finestrino. Lo abbassa. Che cazzo mi invento?! Polizia, semplice no?

X:Cosa vuole?

Chiude immediatamente la chiamata. Ma è proprio vecchio!

Polizia, chi è la ragazza?

È... Mia nipote.

Sua nipote? Ma mi sta prendendo per il culo. Cazzo questa è una ragazza  potrebbe essere sua nipote, ma non lo è. È quello che lei sta facendo è illegale. E lei è un grandissimo porco pervertito del cazzo.

Prendo la sua testa e la sbatto nel volante facendolo suonare. Dopo 5 volte mi fermo prima di ucciderlo. In tutto questo Rain guarda un punto fisso di fronte a se e non si è mossa di mezzo centimetro.

Passo da lei e apro lo sportello.

Vieni. Ci sono io qua adesso. Le sussurro all'orecchio. A cosi un buon profumo.  È cosi indifesa e fragile. E i suoi occhi sono colmi di paura e tristezza e sta tremando.

Vedo nelle sue mani un fazzoletto che strofina con vigore. La porto con me in macchina. Tam mi aiuta ad aprire lo sportello.

Tam:oh dio, Emily come stai? Cosa ti ha fatto?

Emily :.......

Tam : Emily??

Emily : sono stanca, voglio dormire.

Tam:certo riposa. Parleremo dopo.

Non so cosa dire. Percorriamo in silenzio la strada mentre Emily si è addormentata. Tam guarda fuori e io guido. Un'ora e arriviamo. Già sono le due, cosi li lascio e possono andare a casa.

Tam:svegliati Emily. Emiiiily.

Emily :si?

Siamo arrivate. Riprenditi che devi andare a casa. Ti porterei con me. Ma non possiamo che cazzo.

Emily : lo so.

Tam: noi andiamo. Ciao Jas.

Ciao Tam. Rain vengo domano ok!?

Due lacrime cadono dai suoi occhi e le asciuga rabbiosa.

Emily :No. Io ti odio.

Ti prego non fare così, perdon-..

Tam: dobbiamo andare.

Perdonami Emily.

Scuote la testa e scende dalla mia auto. Chiude la portiera e un urlo di pura frustrazione esce dalla mia bocca. Un urlo primordiale.

Ps: salve ragazze. Spero vi piaccia il capitolo. Votate se vi va! <3

Elen:)

Il Destino Ci Ha Fatto IncontrareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora