Cap 8

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Pov Rain.

Mi aveva lasciata sola. L'aveva promesso, aveva promesso che mi avrebbe protetto. Invece mi ritrovo in questa lurida macchina con questo vecchio bavoso a dovergli fare una sega. Vorrei scomparire, urlare ma non piangere. Piangere per cosa? Per uno che godrebbe nel vedere la mia umiliazione? Mai!

Finalmente dopo poco che il porco viene nella mia mano prendo, una manciata di fazzoletti dalla mia borsa e inizio ad asciugarmi e a strofinarmi le mie mani in modo convulso, fino ad avere le mani rosse. Guardo fisso davanti a me. Arriva una chiamata al vecchio e dalle bugie che inventa credo proprio che sia quella poveretta della moglie, "sono impegnato con un operazione urgente", si come no! Brutto stronzo,lurido e depravato.

Tolgo l'attenzione da quella chiamata e penso a Jason. Chissà perché non è venuto? Starà bene?

Fuori dall'auto si estende una distesa di terreno grigia mentre il cielo che incombe su di me è nero. Nè una albero, nè un fiore, solo una stella che adesso che adesso è stata coperta da una nuvola. Proprio come me, quella piccola speranza che avevo si è spenta. Perché Jason si è stancato di me. Si è stancato di proteggere una ragazzina. Da oggi sarà il destino a scegliere per me. Dei fari illuminano la zona  mentre scruto l'orizzonte. Ma non mi giro neanche nella direzione da cui provengono. Sono come una spettatrice della mia vita. La testa lontana, il corpo purtroppo troppo vicino e presente tanto da sentire la mano di quel verme salire su per la mia coscia mentre sta ancora parlando al telefono. Un tonfo sul finestrino fa togliere quella mano dalla mia coscia. Sento una voce...

X: polizia, chi è la ragazza?

Riconobbi subito quella voce... Come potrei mai dimenticarla. L'uomo di cui mi sono innamorata. Il mio eroe. Sento la loro discussione e i colpi del cranio sbattuto sul volante da Jason. Ma non mi muovo. Finalmente Jason passa da me, mi prende in braccio e mentre mi porta con lui, con voce dolce mi sussura : tranquilla piccola, ci sono io qui adesso. Quanto vorrei dirgli che sono felice di essere tra le sue braccia ma le parole muoiono in gola quando vedo Tam dentro l'auto e capisco che lui mi ha abbandonato per una scopata che io non potevo dargli. Tam mi riempie di domande e sembra preoccupata. Ma l'unica cosa che voglio è dormire ed è quello che faccio. Vengo svegliata da Tam che mi annuncia l'arrivo a "casa" .

J:vengo domani.

Due lacrime cadono dai miei occhi e le asciugo velocemente con un gesto rabbioso. Non le merita.

-No. Io ti odio.

J: perdon...

Tam:dobbiamo andare.

J:perdonami Rain.

Scuoto la testa e scendo.

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