Settimana da incubo - Giada

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NARRATORE ESTERNO

Giacomo se ne era andato due ore prima, quando i genitori di Giada erano appena arrivati.

Giada si sentiva sola, svuotata di tutto. Non ne poteva più. Prese le cuffiette e uscì di casa, sua madre la guardava senza capire. Nessuno capiva. I suoi piedi la portarono fino al parco. Si sedette allo stesso tavolo del giorno prima. Stava per mettersi a piangere. Stava per cedere. Dio solo sapeva quando avrebbe smesso di piangere, ora che grandi lacrime rigavano le sue guance leggermente arrossate. Non si era nemmeno accorta degli occhi neri che la scrutavano preoccupati.

《Che succede?》Quella voce... Nicolò.

《Vattene》disse lei secca.

《Dio ma che t'hanno fatto?》
Ma che vuole ancora questoSi chiedeva Giada. Non poteva lasciarla in pace?

Lui l'attiró in un abbraccio. Subito lei cercò di tirarsi indietro, ma si abbandonò al calore del suo petto.

Non appena Nicolò le accarezzó i capelli, pianse ancora più forte, senza trattenere i singhiozzi che le lasciavano le labbra.

Tremava.

Strinse la maglia del ragazzo in due pugni e ne annusó l'odore, quell'odore che le mandava in tilt il cervello. Prima, però. Ora era solo un profumo rassicurante.

Riuscì a calmarsi.

《Vieni.》

Giada lo seguì fin dentro casa sua. Nicolò riuscì a farsi raccontare tutto. Tutti i dettagli, la notte del bacio. I giochi, l'imbarazzo. Gli disse tutto. E lui non fece altro che abbracciarla e stringerla forte al petto.



Il resto della settimana, Giada si rifiutò di mangiare. Non usciva e la notte la passava sveglia a leggere.

《GIADA! SMETTILA!》Sua mamma gridava in continuazione, ma lei non sarebbe cambiata. No. Lei stava troppo male. Consapevole che a Giacomo, lei non mancava così tanto.





Scusate se è corto, solo che tra la scuola e tutto non sono più riuscita ad aggiornare

Innamorata di mio cuginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora