Capitolo cinque

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Le ora passarono tristi, pesanti e solitarie. Ero arrabbiata. Odiavo mio padre. Non riuscivo a dormire bene, a trovare una posizione giusta : i muscoli erano deboli, e la mia pelle aveva tanti lividi violacei, soprattutto sul sedere. Il mio viso aveva delle macchie rosse per i pugni in faccia.

Quel giorno non era un giorno adatto per accendere il pc e andare su GameOnSex, tantomeno soddisfare qualcuno in privato, così rimasi sdraiata, con le lacrime agli occhi, cercando una posizione confortante che non trovai mai.

Dopo un po', quando Alejandro sicuramente dormiva, mi alzai e scesi in cucina, per prepararmi una tisana che potesse rilassarmi. Quasi come uno squillo in mezzo al silenzio sentì una voce roca alle mie spalle e non ebbi il coraggio di girarmi.

"Hey" disse Lauren.

Non avevo nemmeno notato che fosse entrata a casa con Alejandro, ero troppo persa nel mio dolore e nei miei pensieri.

"Hey" la mia voce fu bassa. Non volevo girarmi : il mio volto era pieno di lividi, come il resto del corpo, che però in confronto al viso, era coperto.

"Che prepari?" si avvicinò sul piano della cucina, e in quel momento fu inevitabile poter incontrare il suo sguardo, sorpreso quando mi vide. "Cosa... chi è stato?" la sua mano fece per avvicinarsi, ma io allontanai piano il viso.

"Non sono fatti tuoi" fui fedda. Non parlavo nemmeno alle mie amiche delle violenze subite. Loro non sapevano niente, quindi perché Lauren avrebbe dovuto fare la differenza?

"Rispondimi"

"Solo un litigio con il mio ragazzo" dissi fredda, mentendo. Un ragazzo nemmeno lo avevo, e a me piacevano le donne, cosa che Alejandro grazie a Dio non sapeva, se no mi avrebbe uccisa.

Lei mi guardò, capendo. Io presi la mia tisana e la bevvi piano, sedendomi sulla sedia. All'impatto scattai, dolorante. Gli occhi di Lauren erano così preoccupati... che quasi le credetti. Eppure, vedevo ancora un'ombra del suo sguardo. Un'ombra di lei, un'ombra cattiva, nascosta, che si nasconde dietro l'anima di una ragazza apparentemente normale.

"Volevo sapere la tua risposta" disse lei, ricordandomi della proposta di quella mattina. Me ne ero completamente dimenticata.

"Oh... sì certo. Domani dimmi pure a che ora presentarmi a lavoro"

"Domani non lavori. A quanto pare... il tuo corpo non sta molto bene. Hai bisogno di riposo. Quando ti senti, inizi a lavorare. Volevo soltanto sapere una risposta" fu gentile, e mi donò anche un dolce sorriso.

"Come vuoi" dissi piano, finendo di bere la mia tisana. "Io salgo in camera. Buonanotte"

"Buonanotte" non insistette.

Quando entrai in camera accesi subito il pc. Durante quella conversazione l'ossessione di quel maledetto gioco era ritornata. Dovevo pur fare qualcosa. Magari non una diretta, ma qualche messaggio flirtante sì.

Notai un messaggio di quella mattina.

MichelleChaker : Buongiorno Dea del sesso
TheSexyKarla : Buonasera a te

Eppure quei messaggi non sembravano seducenti, accattivanti o con doppi sensi. Sembrava che più che altro la ragazza usasse la scusa di avvicinarsi fingendosi una finta arrapata.

MichelleChaker : Come va, Karla?
TheSexyKarla : Tutto bene. A te?

Una chat normale, forse ci voleva davvero. Tutta via decisi anche di scrivere a qualcun altro e guadagnare altri soldi.

La mia azione fu fermata dal suo cellulare che squillò sul comodino.

"Shawn?" risposi all'amico.

"Camila, qualcuno tre giorni fa ha hackerato il tuo pc. Ho paura di cosa ne abbia fatto. Non sembra esserci stato alcuna modifica, ma sicuramente avrà copiato e incollato qualche informazione interessante" fu sbrigativo.

"Cosa?! E me lo dici solo adesso?! Mi avrà rubato password, e-mail, video... Dio, i video! E se ha trovato quei video?! Sai cosa significa trovare quel genere di video nel pc della figlia dell'uomo che ha ideato l'Apple?!" ero così disperata che i dolori al corpo mi passarono velocemente. Chiusi il computer e camminai avanti e indietro per la stanza, aspettando una risposta da parte di Shawn, che dall'altro lato del cellulare si limitò a sospirare.

"Mi dispiace Camila... io... non ho davvero giustificazioni. Sono stato molto distratto e imprudente"

"Non me ne faccio un cazzo dei tuoi dispiaceri! Se qualcuno ha trovato quei video, non ritagliati e da modificare, dove si sente la mia voce e si vede il mio viso... io sono spacciata! Alejandro mi ammazzererebbe se li venisse a vedere!" alzai di poco la voce, per non farmi udire fino al piano di sotto. "Voglio subito sapere chi ha utilizzato il mio pc"

"Non lo so, Camila. So solo che questa persona, in un tuo momento di distrazione, è riuscita a prendere il tuo pc e ad accedere senza rispondere alla password. Non so cos'ha combinato. Ha fatto l'accesso in completo silenzio, spacciandosi per te, e non si può fare davvero nulla proprio perché ha agito dal tuo computer e non da un altro dispositivo. Questa persona deve essere molto astuta... e... impulsiva"

"Dio..." la paura che quella persona avesse acquisito le mie più importanti credenziali si fece spazio tra i miei pensieri. "Non puoi davvero fare niente?"

"Anche se potessi, ormai non servirebbe più a niente, Camila. Sono passati tre giorni. Avrà preso tutto il materiale che le serviva" ci fu silenzio. "Camila, perché hai una pagina su GameOnSex?" di nuovo quella domanda! Me lo chiedeva sempre! Non lo sopportavo più, era un incompetente stupido!

Chiusi la chiamata, troppo irritata. Mi portai le mani alla testa e diedi un calcio al letto, incazzata.

"Chi cazzo sarà stato?! Nessuno entra mai in camera mia!"

GameOnSex ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora