Attenzione, capitolo hot!!!
Era il giorno del mio esame e l'ansia era alle stelle, neanche feci colazione per quanto ero tesa.
Ero sola, la squadra mi aspettava in sede e quando diedero il via al test misi in pratica tutti gli insegnamenti che mi aveva dato Hotch, non sbagliai un colpo, o meglio si, uno presi la spalla ma a detta del supervisore non era un errore da bocciatura, ciò significava che ero idonea a prendere l'arma.
Non appena mi diede il foglio da consegnare al mio capo per farmi dare la pistola , corsi a cambiarmi ed andai in ufficio.
-Allora?-Chiese Emily.
-Idonea!-Esclamai mostrando il foglio.
-Meno male!-Disse sollevata.
-Così si fa ragazzina, fammi vedere... 98 su 100 ottimo lavoro!-Disse Derek vedendo il foglio con il mio punteggio.
-Congratulazioni Bea.-Disse Spencer abbracciandomi, ci fu un non so che di strano tra noi, ma poi arrivò Garcia che cacciò Spencer e mi stritolò.
-Almeno potrai venire con noi sul campo.-Disse JJ.
-Non vedo l'ora.-Esclamai.
-Beh, direi che puoi andare a prendere la tua tanto agonista pistola.- Disse Rossi con un sorriso indicando l'ufficio di Hotch.
Per fortuna non fui la sola ad avere doppi sensi e ridere a crepapelle dentro di me.
Bussai e Hotch mi incitò ad entrare.
-Ciao.- Dissi chiudendo la porta dietro di me.
-Allora? - Gli porsi il foglio, lo lesse e mi guardò fiero.
-Bene, allora dovrò darti questa.- Disse tirando fuori dal cassetto della sua scrivania una pistola Con tanto di fondina.
Stavo per prenderla ma lui mi bloccò.
-Hey con calma! Ricordati che non è un giocattolo.- Mi guardò in modo severo .
-Lo so.-Dissi .
-Bene. È tutta tua, devi solo compilarmi questo foglio, ti puoi sedere , mica ti sbrano.- Disse notando che ero ancora in piedi di fronte a lui.
Feci come mi aveva ordinato e mi sedetti , mi passò un foglio e dovetti mettere i miei dati personali e il numero della mia pistola di ordinanza .
-Bene, puoi ufficialmente entrare in azione. Congratulazioni!- Sorrise, non strinse la mano, non mi abbracciò, semplicemente sorrise il che mi deluse un po', ma sapevo che a lavoro era restio a gesti di affetto.
Uscimmo insieme dal suo ufficio e non appena misi piede fuori JJ ci chiamò, a quanto pare la Strauss ci voleva riuniti per un caso.
-Coordinatrice Strauss , come mai anche lei qui?- Chiese Hotch entrando e trovandola seduta in una delle poltrone, la mia per la cronaca.
-Buongiorno agente Hotchner, sono qui per riproporvi un caso, lo supervisioneró io stessa.-
-Come mai?-Chiese Rossi.
-Vi ricordate circa 14 anni fa il caso de killer di coppie. Quello che prendeva di mira moglie e marito con grandi distanze di età ?- Hotch, Rossi e gli altri credo lo ricordassero, io non sapevo di cosa stessero parlando però.
-Scusate, ma io non so di chi state parlando.- Dissi sincera.
-Era un killer , ancora non è stato preso ed è tornato all'attacco.- Spiegò la Strauss , molto specifica come sempre.
-L'SI uccideva le coppie qui a Washington, ma solo se avevano 10 o più anni di differenza . 13 sono state in totale le coppie uccise prima che sparisse nell'ombra .-Spiegò Spencer .
-Com'è possibile che l'FBI non sia riuscito a trovarlo? - Chiesi leggendo il fascicolo.
-Purtroppo 14 anni fa non avevamo le risorse che abbiamo adesso, in più non lasciava tracce. Almeno fino ad ora, vedo che ha lasciato un'impronta.- Disse Hotch .
-Esatto, abbiamo notato che prende di mira sempre lo stesso quartiere, uno dei più ricchi, in più abbiamo un piano.- Disse la Strauss .
-Sarebbe?- Chiese Emily.
-Mandare due agenti sotto copertura.- Disse la Strauss .
-Chi?- Chiese JJ.
-Hotchner e Colson.- A quelle parole mi si geló il sangue nelle vene.
-Cosa?- Chiesi a bocca aperta.
-Nella squadra siete gli unici con 10 anni di differenza, siete uomo e donna e gli unici ad avere una breve carriera da attori.-
Attori? Era per i cinque anni di liceo e basta, quali attori?
Hotch lo vedevo molto rigido ma sapevo che lui avrebbe accettato subito, dopotutto era il nostro lavoro.
-Come funzionerebbe?- Chiese Hotch .
-Dovete fingervi marito e moglie. Dovete farvi notare dal nostro SI, quindi dovrete essere felici. Noi vi sorveglieremo da fuori con una macchina appostata, dentro casa non ci saranno telecamere ne cimici. Ci contatteremo tramite cellulare con numeri usa e getta e mail criptate dall'agente Garcia. Se abbiamo ragione l'SI uscirà allo scoperto . Dopotutto in quel quartiere non ci sono coppie d'età differente .-
-Quanto dovrebbe durare?- Chiesi.
-Se tutto va come secondo i piani, un mese. L'SI sta commettendo errori e questo è il modo migliore per farlo uscire allo scoperto.- La Strauss era stata molto esaustiva nello spiegare il piano.
-Durante il giorno che faremo?-Chiesi.
-Vi saranno assegnati dei profili falsi con tanto di documenti . Lei sarà una segretaria e lei agente Hotchner come avvocato, farete finta di lavorare da casa. -
-Quindi saremo segregati in una prigione a cinque stelle . - Dissi.
-È per la riuscita de caso. - Disse la Strauss.
-Va bene, se serve a catturare l'SI ci sto.- Disse Hotch .
Tutti gli occhi erano puntati su di me ma decisi lo stesso di accettare.
-Va bene. Quando si inizia?- Chiesi .
-Domani mattina. Preparate le cose per un mese , tutti i vostri effetti personali che vi serviranno. Una macchina passerà a prendervi alle 9 de mattino e vi porterà alla casa.-
-E noi che facciamo?- Chiese Derek .
-Lei agente Morgan assieme all'agente Rossi starete davanti la casa, vi verrà dato il cambio ogni sette ore dagli agenti Jareau e Prentiss. L'agente Reid mi farà comodo qui a studiare i casi precedenti e vedere se a quei tempi ci sia sfuggito qualcosa. Garcia si occuperà di tenersi in contatto con voi assieme . Tutto chiaro?- Chiese infine.
-Si signora.- Dimmo insieme.
Sarebbe stato un lungo periodo, in quel momento non ci vedevo nulla di buono, e poi perchè proprio io dovevo fingermi la compagna di Hotch? Insomma la sede è piena di persone della mia età.
Tornai alla scrivania già con un mal di testa allucinante, una giornata perfetta l'avevano trasformata in un incubo. Volevo bene ad Hotch ed ero anche attratta da lui, ma era sempre così serio!
-Hey confettino!-
-Hey!-Dissi fissando Derek.
-Problemi?-Chiese serio.
Io mi guardai attorno e vedendo che c'era un pò di gente moderai la voce.
-Perchè io mi chiedo. Insomma nella sede ci sono tante ragazze della mia età.-
-Perchè il caso è arrivato alla nostra squadra, e poi perchè siete nelle descrizioni delle vittime del nostro SI.- Derek era sempre molto confortante a quanto pare.
-Si ok.... vado un attimo da Garcia.-
Non appena arrivai nel suo ufficio Garcia si mise a ridere.
-Ti prego!-Esclamai.
Il bello della sua tana era che nessuno ci entrava e potevo sfogarmi tranquillamente.
-Scusa ma non riesco ad immaginarvi insieme come sposati.-Disse mentre lavorava al computer.
-Il fatto è che Hotch è sempre serio. -
-Magari lo conoscerai meglio in vesti che a tutti noi sono ancora ignote.-Rise.
-Molto spiritosa, che fai?-
-Metto in atto il codice che userete per scrivermi. Guarda, tutto criptato.-
Guardai lo schermo, erano frasi senza senso.
-La frase sembrerà non avere senso, ma non appena premo questo pulsante , il gioco è fatto! Fico eh?-
Lo avevo sempre detto che Garcia era un genio del computer, ora ne avevo la conferma.
-Fantastico! Ma se l'SI si immette nella rete non scoprirà anche come decriptare le mail?-
-Tesoro mio ma con chi credi di star parlando? Nessuno riuscirà a violare il mio sistema di sicurezza, l'ho inventato io e ho ben 10 programmi che lo proteggono e se solo osa mettere il becco nei nostri codici , il software lo rileverà e nel giro di un nano secondo distruggerà tutte le mail.-
-Garcia sei un genio senza eguali!-Esclamai sorpresa.
-Dillo ancora, mi piace!- Rise.
Me ne uscii ridendo dalla sua tana e incontrai Spencer in ascensore.
-Hey!-Dissi con un sorriso.
-Ciao!-Disse lui con la sua voce squillante ed un caffè in mano.
-Pronta per la missione sotto copertura?-Chiese poi.
-Credo di si.-
-Posso parlarti un attimo nel salottino?-Chiese poi.
Io feci cenno di si e non appena le porte si aprirono andammo nel salottino dove fortunatamente non c'era nessuno e parlammo.
-Di cosa vuoi parlarmi?-Chiesi.
-Di noi...-
-Spiegati.-
-Lo sai ormai che io provo qualcosa per te, lo sanno tutti credo. - Si stava dichiarando?
—Si l'ho notato, anche io provo qualcosa per te, ma ultimamente non lo so più.-
-In che senso?-
-Vedi, ultimamente sei stato molto distante. Quindi ho pensato che ormai non fossi più interessato a me. -
-No, non è così , ti chiedo scusa se sono stato distante, ma con mia madre è stato un periodo brutto.-
-Lo so. Piuttosto, come sta tua madre?-
-Meglio, migliora piano piano con le nuove cure.-
-Meno male.-
-Però ora parliamo di noi, sei abile a sviare i discorsi.- Rise.
-Giusto! Spender, sarò schietta, in questo momento non sei l'unico a cui penso, però so di provare ancora qualcosa per te. Sei dolce e premuroso, in più mi sei stato vicino come pochi. Però non voglio mentirti.-
-Capisco, quindi è un rifiuto?- Chiese scoraggiato.
-Non proprio, devo prima fare pulizia nella mia mente . Spero di riuscirci presto.-
-Tranquilla, posso aspettare come ho fatto fino adesso, però voglio fare una cosa prima di non vederti per un mese.- Disse , poi mi cinse la vita e mi baciò in modo passionale, stavo scoprendo una parte di Spencer che non conoscevo ancora.
-Beh che dire.... ti hanno mai detto che sei un ottimo baciatore?-
-Sei la prima a dire il vero.- Disse baciandomi di nuovo.
-Ora è meglio che andiamo. Sennò gli altri si chiederanno che fine abbiamo fatto.-
-Va bene.-
La giornata passò ripassando il piano , ci consegnarono i nostri documenti falsi, misero su una bella messa in scena, sperai che tutto andasse come da programma.
Quella sera preparai tutto l'occorrente che sarebbe servito per quel mese. A detta della Strauss potevamo uscire per fare la spesa o per altre cose, però preferii portarmi quasi tutto da casa.
La mattina assieme all'autista venne anche Rossi che ci consegnò due fedi finte.
Io sarei stata la signora Beatrice Monthgomery e Hotch era il signor Aaron Monthgomery, i nomi per comodità li avevano .
-Pronti doppietta felice?- Scherzó Rossi mentre eravamo per strada.
-Spiritoso.- Dissi, Hotch si limitò solo ad una delle sue occhiate severe.
Durante il tragitto ripassammo tutto nei minimi dettagli finché non arrivammo davanti la casa.
-Carina.- Dissi notando la casa davanti a noi.
-Attira molto l'attenzione.- Disse Hotch .
-È quello che vogliamo. Queste sono le chiavi.-
-Allora andiamo.- Disse Hotch scendendo e aprendo il cofano della macchina per prendere le valigie.
Io lo seguii come un cagnolino e non appena entrammo ci guardammo in faccia.
-Sistemiamo la roba.- Disse poi salendo al piano di sopra.
Mi lasciò la camera mateimoniale e lui si mise a quella singola.
La casa era enorme , i mobili moderni è una cucina bellissima ma vuota.
-Dobbiamo fare la spesa.- Dissi aprendo il frigo.
-Direi di andare subito, almeno vediamo anche i volti di questo quartiere.-
-Una passeggiata ci farà bene.- Dissi con un sorriso.
-Iniziamo la messa in scena.-
Mi prese la mano non appena uscimmo e ci guardammo un po' attorno, sembrava tutto normale , sapevamo che Rossi e Derek erano appostati da qualche parte ma non li notai per nulla.
Hotch si dovette abituare a sorridere un po' di più, in quanto a me... mi faceva strano far finta di essere sposata con il mio capo, però da un lato mi piaceva.
Nel tragitto ed al supermercato guardammo bene chi avevamo attorno, nulla che potesse essere un pericolo imminente, tranne la pazza con due gatti dentro un marsupio per bambini.
-Credo sia meglio comunque chiedere a Garcia di darci delle informazioni sui vicini.- Disse Hotch aiutandomi a mettere apposto la spesa.
-Si, oppure potremmo fare amicizia con loro come tutti i vicini normali.-
In quel momento suonó il campanello e Hotch andò ad aprire.
-Salve, siamo i vostri vicini . Volevamo darvi il benvenuto nel quartiere.- Erano una signora con un ragazzo, suo figlio penso, con loro portavano un ciambellone. Tutto questo però lo notai solo dopo che Hotch mi chiamò alla porta.
-Tesoro, vieni ci sono i vicini!-
A quella frase scoppiai quasi a ridere , ma mi ricomposi subito e andai da lui.
-Eccomi. Salve!- Dissi salutandoli.
-Salve! Io sono Camille Monroe e lui è mio figlio Leroy. Abbiamo fatto questo per voi, per darvi il benvenuto.- Mi porse il ciambellone che accettai .
-Volete accomodarvi? Siamo ancora in fase di allestimento ma ...- Dissi.
-Oh no vi ringrazio, abbiamo delle commissioni da sbrigare . Un'altra volta magari.-
-Certamente.- Rispose Hotch .
Aspettammo che se ne andarono e poi rientrammo in casa.
-È stata gentile!- Esclamai posando il ciambellone sul tavolo della cucina.
-Io non mi fiderei più di tanto.- Disse finendo di mettere la spesa al proprio posto.
-Ora che ci penso, dobbiamo essere sicuri che se ci chiedono qualcosa sul nostro matrimonio rispondiamo la stessa cosa.-Dissi aiutandolo.
-Hai ragione....- Disse rimanendo pensieroso .
-Allora, ci siamo conosciuti in una vacanza ai Caraibi , ci siamo innamorati, frequentati dato che vivevamo nella stessa città e alla fine dopo un anno ci siamo sposati.- Disse poi serio.
-Però... niente male! -Risi.
-Hai idee migliori?- Chiese lui fissandomi.
-No no! Va benissimo quella che hai detto.-
Quel giorno fu uno dei più strani, vidi Hotch ai fornelli e con vestiti che non erano camicia e pantalone elegante, la cosa mi fece rimanere di stucco.
Scoprii che era un ottimo cuoco e che puliva la cucina meglio di una donna, quasi quasi rimanevo a vivere con lui per più di un mese.
Quella sera dopo cena cercammo di scoprire più su di noi, così chiacchierammo sul divano.
-Allora... quale è la cosa che più desideri?- Chiesi.
-Che non ci fossero più serial killer e avere una vita come una persona normale. Te?-
-Io? Non ci ho mai pensato, ma vorrei sempre qualcuno vicino che mi appoggi e mi facesse sentire importante. - Lui a quella mia frase rimase un po' perplesso ma gli feci subito un'altra domanda.
-Cosa ti piace ? -
-In quale campo?- In effetti non ero stata precisa.
-In generale. Cosa ti piace e cosa no. Qualsiasi cosa.-
-Sicura che serve a conoscerci?- Chiese .
-Beh si, alla fine ci stiamo conoscendo in modo più approfondito.-
-Va bene... mi piace il teatro, il buon cibo, amo passare le giornate con mio figlio e... - In quel momento si bloccò e mi guardò.
-Scusami, non volevo farti ripensare a loro.- Disse poi serio, aveva ragione però, stavo ripensando a Markus ed Etan.
-No, tranquillo. Sta passando, almeno credo.- Dissi seria torturandomi il braccialetto che avevo al polso.
-Lo sai che cosa ho imparato di te da quando sei con noi?- Chiese lui serio.
-Cosa? -
-Ogni volta che sei a disagio o provi qualche altra emozione che fai fatica a controllare torturi quel povero bracciale.-
-È uno sfogo.- Dissi notando che proprio in quel momento lo stavo facendo.
-Non sarebbe meglio sfogarsi parlando con una persona?- Chiese .
-Forse , ma ci sono cose che non posso dire neanche ad alcune persone.-
-Capisco, lo sai però che quando vuoi parlare sono disposto ad ascoltarti.- Era un lato di Hotch che avevo avuto già modo di conoscere, adoravo quel suo lato tenero e premuroso.
-Lo so, grazie.- Dissi con un sorriso.
-Bene, io scrivo il resoconto a Garcia, è quasi mezzanotte .- Disse prendendo il computer portatile.
-Io vado a farmi una doccia .- Dissi salendo le scale.
Ero stanca dopo la doccia, però non riuscivo a dormire , mi rigirai nel letto fino alle 2 del mattino finché non sentii dei rumori dalla cucina. Mi alzai e con cautela scesi giù, la luce era accesa e sentivo smanettare con delle padelle o pentole.
Non credo che un SI si metterebbe a cucinare in casa di altri .
Girai l'angolo e mi ritrovai Hotch mezzo addormentato a prepararsi qualcosa.
-Dio, mi hai fatto prendere un colpo!- Esclamai andando verso di lui.
-Scusami , ma non riuscivo a dormire.-
-A chi lo dici.- Dissi vedendo che dentro il pentolino c'era della cioccolata calda.
-Avevamo comprato anche la cioccolata?- Chiesi.
Non ricordavo di averla messa nel carrello.
-Può essere accidentalmente cascata nel carrello e sempre accidentalmente io l'abbia pagata.- Disse impegnato a girare quella squisita sostanza nel pentolino.
-Accidentalmente... come no!- Risi.
-Vuoi?- Chiese prendendo una tazza.
-Volentieri.-
Così ci ritrovammo sul divano a sorseggiare una cioccolata calda con una coperta addosso e a vedere uno dei quei vecchi film di seconda mano che passano di notte in tv.
Fu allora che crollai e non me ne resi neanche conto, non so nemmeno se Hotch stesse ancora guardando la tv o stesse dormendo anche lui, so solo che crollai accucciata a lui.
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Gli sguardi dell'amore
FanfictionBeatrice Colson entra a far parte del BAU e si troverà a lavorare con le menti più brillanti dell'FBI , ma può rimanere del tutto indifferente sotto gli sguardi di più ammiratori?