POV Bea
Dopo il cado del killer della ghigliottina non ci furono più casi , solo tante scartoffie da compilare.
Il modulo per poter prendere l'arma era ancora sulla scrivania a prendere polvere, tutti mi dicevano che era meglio avere un'arma, ma io ero ancora molto titubante al riguardo.
Era venerdì mattina quando stavo sfogliando il modulo che avrei dovuto riconsegnare il martedì che sarebbe venuto.
-Sei ancora indecisa?- Chiese Hotch alle mie spalle.
-Mi hai spaventata.- Dissi voltandomi di scatto.
-Scusa...- Era sempre serio.
-Comunque si, sono ancora indecisa . Tutti mi state dicendo che dovrei prendere l'arma , ma non so perché ho paura.-
-È del tutto normale avere paura, ma un'arma è molto utile . È anche vero che non sempre serve un'arma per uccidere qualcuno. Ad esempio Reid quando iniziò non passò l'esame e non gli dettero l'arma . Però quando era il momento dell'azione era sempre svantaggiato e noi dovevamo rischiare la nostra vita per difenderlo.-
-Non voglio che qualcuno metta a rischio la propria vita per me.-
-Allora fai l'esame, è l'unico modo.-Chiaro come sempre il nostro caro Hotch.
-Se la metti così, allora va bene. Chiederò a Derek di aiutarmi.-
-Non ci penso nemmeno, l'unico quì con il vero talento nel sparare è quello che hai di fronte.-Disse Derek arrivando col borsone della palestra.
-Hotch?-Chiesi stupita.
-Perchè ti sorprendi tanto? - Chiese il diretto interessato.
-No niente, credevo che Derek fosse il migliore .-
-No tesorino bello. Mi duole ammetterlo, ma Hotch non si batte. Ha insegnato a me e Spencer a sparare.-
-Oh... allora potresti insegnarmi?-Chiesi con un piccolo sorriso.
-Va bene. Mercoledì mattina alle 5 al poligono della sede. Non ammetto ritardi.- Disse andandosene.
-Alle 5 del mattino?!?- Era troppo presto per me!
-Per una volta che ti svegli presto non è la fine del mondo!- Rise Derek .
Quel giorno andò tutto nella norma , scartoffie e finalmente consegnai il modulo a chi di dovere.
Quella sera andai a cena da mio fratello, con il lavoro ultimamente li vedevo poco, per questo Markus era anche arrabbiato con te. Ultimamente stavo poco con lui.
-Bea a che punto siete con il bagno?- Chiese mio fratello dalla cucina.
-Abbiamo quasi fatto!-
Stavo facendo il bagno a mio nipote e ci eravamo soffermati a giocare con i dinosauri di plastica.
A tavola parlammo poco, per lo più eravamo intenti a far mangiare Il piccolo .
Dopo cena crolló, aveva avuto una giornata molto impegnativa all'asilo ed una volta messo a letto aiutai mio fratello a sistemare.
-Domani a che ora lo porti alla festa?- Chiese mio fratello lavando i piatti.
-Hotch ancora non mi ha fatto sapere nulla. Lo chiamo al volo.-
Digitai il numero e rispose subito.
-Bea, dimmi tutto.-
-Ciao, scusa il disturbo, ma non mi hai fatto sapere domani a che ora possiamo venire.-
-Oh si, perdonami . Ehm... alle 4 del pomeriggio, ti invio l'indirizzo appena metto Jack a letto, oggi non vuole dormire.- In effetti sentii Jack fare casino come se stesse saltando sul letto.
-Prova con la camomilla!- Risi.
-Magari meglio il sonnifero.- Disse lui .
Riattaccai è mio fratello mi stava fissando con un sorriso.
-Che c'è?- Chiesi .
Lui per tutta risposta mi imitò mentre ero al telefono e si beccò un canavaccio in faccia.
-Molto divertente!-
-Era da una vita che non ti vedevo sorridere così. Questo lavoro ti fa bene... o magari il tuo capo..-
-Ma finiscila! Siamo amici e basta, Markus si trova bene con suo figlio Jack e domani conoscerà anche i figli di JJ.-
-Sarà, ma lo sguardo , mia cara profiler , non mente mai! - Mio fratello era molto percettivo su queste cose, alla fine lui era un poliziotto.
-E sentiamo, cosa cambierebbe nel mio sguardo?-
-I tuoi occhi, si illuminano. È una cosa bella!-
-Sei una cosa impossibile!-Esclamai finendo di sistemare la tavola.
-Te ne renderai conto da sola sorellina cara.-
-Comunque domani alle tre e mezza lo passo a prendere.-
-Ok, poi chiamami quando finisce, vi passo a prendere io. Ho il turno corto, quindi ho il pomeriggio libero.-
-Va bene boss.-
Me ne andai a casa e crollai a sonni profondi, la mattina dopo mi alzai che erano le 11, morivo di fame, così mangiai ed uscii a comprare un regalo per Jack, non conoscendo i gusti del piccolo optai per delle lego, alla fine i bambini andavano matti per le lego.
In men che non si dica si fecero le tre e mezza e puntuale come sempre mi presentai per prendere Markus, era tutto bello elegante, tutto ciò sarebbe durato il tempo di arrivare a casa di Hotch perchè poi si sarebbe scalmanato con gli altri bambini.
Arrivammo alle 4 puntualissimi e casa di Hotch era invasa già da almeno una quindicina di bambini.
-Ben arrivati, entrate.- Hotch era con una camicia ed i pantaloni eleganti, non era proprio tenuta da casa, però a me cosa importava?
-Grazie, questo è per Jack.- Dissi dando il pacco.
-Venite, è in giardino.-
Così andammo in giardino dove c'erano tutti quei bambini, Jack non appena vide Markus lo andò ad abbracciare e se lo portò con se a giocare.
-Bea anche tu quì?-Disse JJ con un bicchiere di succo in mano.
-JJ! Si , ho portato mio nipote.-Dissi con un sorriso.
-Credevo fosse tuo figlio.-
-No! Markus è figlio di mio fratello.-
-Capisco, vieni prendiamo qualcosa da mangiare.-
Il pomeriggio fu molto lungo per noi adulti, i bambini si divertivano un mondo, poi dopo la torta ed i regali la maggior parte delle persone se ne andò, anche perchè erano le 7 passate.
Rimanemmo solo io , JJ e Hotch assieme ai piccoli che giocavano in camera di Jack.
-Quanta roba è avanzata!-Disse JJ.
-Misà che ho esagerato.-Disse Hotch portando dentro i vassoi.
-Puoi sempre congelare qualcosa...-Proposi.
-Ho un'idea migliore... portatevi qualcosa.-
-C'è da mangiare per un reggimento!-Esclamammo io e JJ.
-Lo so...ma almeno non andrà sprecata.- Disse Hotch preparando dei vassoi.
-Pare che non abbiamo scelta.-Rise JJ.
Così ci trovammo a spartire tutto il cibo rimanente e avevamo circa tre vassoi a testa, avrei diviso anche con mio fratello a casa.
Sentimmo un clacson da fuori, era il marito di JJ he era venuto a prenderla.
-Beh io vado, sicura che non ti serva un passaggio?-Chiese mentre sistemava i bambini per uscire.
-Tranquilla, mio fratello sarà quì a momenti.-In effetti era mezz'ora che lo avevo chiamato, dov'era fnito?
-Va bene, allora ci vediamo lunedì.-
-Ciao!-Salutammo insieme.
-Che giornata!-Disse Hotch tornando in cucina.
-Stare dietro a dei bambini non è facile.-Dissi ridendo.
-Si, di queste cose se ne occupava sempre Haley.- Disse quella frase con tanta nostalgia, si vedeva.
-Era tua moglie?- Chiesi cercando di non essere troppo invasiva.
-Si, il prossimo mese sarà un anno che... beh che non è più con noi.- Si era rattristato, ottimo lavoro Bea!
-Scusami. Sono un'impicciona. - Torturai un braccialetto che avevo al polso.
-No, tranquilla. Piuttosto, tra te e Rossi si sono appianate le divergenze ?-
-Si, ci siamo chiariti. Credevo di aver superato quella parte della mia vita, però ogni volta che qualcuno mi chiede di parlarne o altro, riaffiora ogni cosa. Faccio di tutto per dimenticare ma non ci riesco.-
-Ognuno ha i propri demoni da combattere. Forse è un bene non dimenticare il passato.-
-Anche se ti scambiano per un'assassina?- Chiesi.
-Solo perché non ti conoscono. Noi della squadra non pensiamo nulla del genere.-
-Grazie.-
In quel momento suonarono alla porta e Hotch andò ad aprire .
-Salve, sono Etan Colson, cerco mia sorella Beatrice. È qui?-
-Etan!- Esclamai da dietro Hotch .
-Scusami, mi avevano chiamato per un'emergenza.-
-Tranquillo.- Dissi.
Hotch lo fece entrare mentre io ero andavo a chiamare Markus .
-Papà!- Non appena mio nipote vide il padre gli saltò addosso.
-Vieni qui!- Mio fratello lo strinse forte e quello mi fece sorridere.
-Grazie ancora per essere venuti. Bea i vassoi!-
-Le provviste .- Risi.
-Mi sono fatto tanto amichetti papà!- Disse Markus euforico.
-Sono davvero felice.-
-Quando torniamo?- Chiese poi il piccolo mettendo in imbarazzo me e mio fratello.
-Quando vuoi puoi venire. Siete i benvenuti.- Disse Hotch , però ci sapeva fare con i bambini!
-Ora è meglio andare. Agente Hotchner Grazie ancora di tutto .
- Si figuri è stato un piacere!-
C'è ne andammo con le provviste è una volta a casa cenai con quello che avevo riportato.
Dopo cena chiamò Reid, mi aveva proposto di andare al cinema con lui, sapeva tanto di appuntamento, accettai, alla fine cosa c'era di male? Reid era un ragazzo d'oro .
Così la mattina dopo aver fatto jogging nel parco vicino casa ed essermi rilassata, mi misi in tiro per andare al cinema con Spencer , non misi nulla di troppo esagerato, un vestito a fiori lungo fino al ginocchio, con delle bretelle fine ed infine delle zeppe in tinta col vestito, i capelli raccolti perché con quel caldo averli sciolti era un'agonia .
Citofonó e scesi di corsa, non appena mi vide rimase a bocca aperta, lui era nel suo ordinario ma aveva un non so cosa di diverso.
-Stai benissimo!- Esclamò aprendomi la portiera .
-Grazie! Anche tu stai molto bene.-
Lui sorrise nervoso e salì in auto.
Vedemmo un film fantascientifico, lui ogni tanto mi spiegava termini che non capivo ed era davvero affascinante sentirlo parlare.
Quando uscimmo dal cinema era ora di cena e Spencer mi portò in un locale che conosceva bene.
-Grazie per essere venuta stasera.- Disse dopo aver ordinato.
-Grazie a te per l'invito. Mi ha fatto davvero piacere.- Dissi con un sorriso.
-Sai ero molto nervoso... non mi capita spesso di uscire con una ragazza. L'unico appuntamento andato bene fu con JJ anni e anni fa.-
-Davvero?- Chiesi curiosa, non immaginavo che a Spencer potesse piacere JJ.
-Si ero appena arrivato nella squadra e lei era single.-
-Capisco.-
-Parlami di te, lavoriamo insieme, ma so poco e niente. In più sappi che non è stata una mia idea indagare su di te.-
-Tranquillo... ma cosa vuoi sapere? Insomma, non ho avuto proprio una vita movimentata.-
-Allora vediamo.... dove hai studiato?-
-Ho studiato a Washington fino alle superiori, poi ho provato ad entrare nell'MIT ma non ci sono riuscita, così ho optato per criminologia in una piccola università in California . Ho preso un master in psicologia criminale ed ora eccomi qui.-
-Wow! Beh entrare all'MIT non è per nulla facile. Però alla fine sei riuscita ad arrivare all'obiettivo che ti eri prefissata.-
-Si si, però insomma un conto è uscire da un'università rinomata , un altro è uscirne da una di un nome poco conosciuto.-
-Statisticamente solo il 10% dei datori di lavoro prendono in considerazione sul serio l'università da dove si è laureati.-
Adoravo quando parlava di statistiche, lo vedevo a mio agio.
La serata andò alla grande, mi parlò della sua infanzia , di sua madre e dei suoi progetti per il futuro.
Quando mi parlò della madre mi dispiacque molto, era molto legato a lei si vedeva.
A fine serata insistette lui per pagare il conto, dopodiché mi riaccompagnò a casa.
-Sono stata davvero bene questa sera. Grazie Spencer.- Dissi con un sorriso enorme.
-Grazie a te... se vuoi, si insomma, potremmo rifarla una serata del genere.- Ecco era tornato il solito timido Spencer .
-Molto volentieri.-
Ci fu un attimo di silenzio dove l'imbarazzo faceva da padrone, così decisi che era ora di andare.
-Bene, io vado, sennò domani mattina non mi alzo.- Risi.
-Si certo! Allora ci vediamo domani mattina. Buonanotte!-
-Notte!-
Il lunedì mattina come da routine andai a correre e poi a lavoro, quel giorno la polizia di Washington aveva bisogno di aiuto, un caso di omicidio di bambini, chi mai poteva essere tanto crudele?
Ci recammo io e Rossi sulla scena del crimine e lì trovai anche mio fratello.
-Salve sono l'agente Rossi dell'FBI e lei è l'agente Colson.- Dave in poche parole mi presentò a mio fratello ma trattenni comunque una risata.
-Agente Rossi... Fagiolina.- A quella frase Rossi sembrò perplesso.
-Non chiamarmi così!-
-Ma voi due vi conoscete?-
-È mio fratello maggiore!- Esclamai come se fosse una condanna.
-Adesso capisco.-Si limitò a dire Rossi.
-Comunque... questo caso è davvero agghiacciante . Venire con me!-
Lo seguimmo e ci portò dove si trovava il corpo del bambino, praticamente li massacrava e non dico altro.
Riuscii a reggere pochissimo la vista di quel corpicino di 4 anni tutto martoriato, infatti uscii dalla stanza mentre mio fratello spiegava le dinamiche.
-Bea, tutto bene?- Chiese Rossi venendomi dietro.
-Scusami, ma è... non posso neanche pensarci.-
-Tranquilla! Non è una cosa che una persona dovrebbe mai vedere, però prima catturiamo quel figlio di puttana e prima altri bambini saranno salvi.-
Io mi limitai ad annuire e ad asciugarmi le lacrime , potevo vedere di tutto, ma dei bambini uccisi proprio no, ed in un modo tanto brutale poi!
-Ora, torna in te ed aiutami. -
-Si , scusami ancora.-
-Non ti preoccupare.- Mi diede una pacca sulla spalla e poi continuò.
-Sappiamo che prende le vittime quando sono in casa, ha drogato i genitori per stordirli e renderli innocui , dopodiché si è concentrato sui bambini.
Li tortura fino alla morte e costringe i genitori a guardare. Secondo te cosa vorrà dire?-
-Beh... se costringe a guardare vuol dire che prova come rabbia, ma non verso quei genitori. Di sicuro ha subito un trauma da piccolo , forse i genitori erano violenti contro di lui .-
-È molto scaltro, non ha lasciato tracce di nessun tipo, sapeva quello che stava facendo. Sapeva come non farsi trovare .-
-Posso?- Chiese poi mio fratello arrivando, facemmo cenno di si.
-La madre si è svegliata, ricorda tutto. -
-Allora andremo da lei. Agente Colson la ringrazio.-
-Si figuri agente. - Aspettò che Rossi salì in auto e poi parlò.
-Stai bene?- Chiese.
-Aveva quasi l'età di Markus , come dovrei stare?-
-Lo prenderemo. Tranquilla!-
-Si lo faremo.-
Salii in macchina ed arrivammo in ospedale , la madre de piccolo era scossa, ma riuscì a darci lo stesso degli indizi sull'aspetto de killer . Purtroppo erano pochi dato che aveva la vista annebbiata .
Quando tornammo in centrale non perdi tempo a chiamare la babysitter di Markus ed avvertirla di non aprire a nessuno per nessuna ragione, lo stesso fecero Hotch e JJ, avevamo tutti bambini della stessa età delle vittime, quindi eravamo molto preoccupati.

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Gli sguardi dell'amore
Fiksi PenggemarBeatrice Colson entra a far parte del BAU e si troverà a lavorare con le menti più brillanti dell'FBI , ma può rimanere del tutto indifferente sotto gli sguardi di più ammiratori?