➤ 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐒 𝐄𝐗𝐂𝐇𝐀𝐍𝐆𝐄 • » 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪 . . .

જ cαρıтσłσ 11: preoccupazioni જ

31 marzo 850

Levi's pov

.

Sono giorni ormai che non mi scambio più con Eren.

Dopo che ho detto ad Erwin dell'imminente attacco dei giganti, il corpo di ricerca si è dato da fare per la protezione delle mura.
Giorno e notte delle pattuglie controllano il portone principale di Trost, ma per sicurezza ci sono altre squadre in tutti gli altri distretti del Wall Rose.

I cittadini sembrano preoccupati, ma li abbiamo rassicurati affermando che è tutta una questione di sicurezza e di controlli per la prossima spedizione che si terrà in breve.
Anche il corpo di guarnigione e la gendarmeria sembra che se la siano bevuta.

Per ora non è ancora successo nulla... tuttavia non sono per niente tranquillo, ho come una strana sensazione nel petto.
Inoltre c'è anche l'assenza degli scambi, che mi rende inquieto.

«Maledizione, Eren, che fine hai fatto?»
Stringo le mie spade, fino a farmi diventare le nocche bianche, quando una consapevolezza mi colpisce come uno schiaffo.

Che gli sia successo qualcosa?

No. Non può essergli successo qualcosa.
Dev'esserci una spiegazione.
Forse, che ne so, il collegamento tra di noi è più debole? Forse, data la situazione di stress, non riusciamo a scambiarci...

«Levi, tutto bene?»
Hanji mi si affianca, osservando l'orizzonte davanti a noi. Il sole sta calando e colora i territori del Wall Maria di arancione, rosso, indaco e viola.

«Sì.» affermo. L'ultima cosa che voglio sono le innumerevoli domande della bruna.
Tuttavia, le mie richieste non vengono esaudite.

«Sei preoccupato per l'attacco? O forse è per Eren?»

«Sto bene.»

«Non è vero, sei più cupo e zitto del solito.»

«Tch.» stringo ancora di più le spade, senza però cambiare espressione.
Non ho la minima intenzione di mostrarmi debole.

«Levi, di me ti puoi fidare... aaah! Magari fossi come Eren! Sai, lui è così tenero, risponde a qualsiasi mia domanda e mi parla in modo molto rispettoso! Lo adoro, vorrei così tanto conoscerlo di persona, una volta ha anche provato a fare un disegno di se stesso per farmi capire com'è fatto. Se è come si è disegnato è davvero un bel ragazzo, ma al tempo stesso sembra così coccoloso che mi viene voglia di strapazzarlo! È un vero peccato che nascerà fra 1169 anni.»

Le mollo un pugno e mi allontano da lei.
Senza saperlo ha, in parte, centrato il punto.

Spero di averla tolta dalle palle, tuttavia i passi e il tintinnio dell'attrezzatura che si avvicinano sempre di più mi dicono il contrario.

«Scusa, ho parlato troppo come sempre. So che potrebbe sembrare una domanda inappropriata, ma è da un po' che non vi scambiate... è successo qualcosa?»

Cerco di non sbraitarle contro, mantenendo la mia freddezza e compostezza.
«Secondo te come faccio a saperlo? Non posso apparirgli sotto casa e chiederglielo, l'hai detto anche tu, è a 1169 anni di distanza da qui.»

«Oh... ora ho capito. Stai male per questo vero?»

«Tch, non dire stronzate.»

Sta per dirmi qualcos'altro, ma fortunatamente Petra, Oruo, Erd e Gunther ci raggiungono.
Essendo una missione piuttosto delicata e importante, è stato affidato a noi, la squadra operazioni speciali, il compito di perlustrare Trost per la maggior parte del tempo.