જ cαρıтσłσ 6: anime gemelle જ

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23 marzo 2019

εɾεη'ς Թσѵ

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Sono passate circa due settimane ormai da quando io e Levi abbiamo iniziato a scambiarci.
Mi sembra ancora una situazione assurda e irreale, tuttavia questi avvenimenti accadono sul serio.
Solitamente ci scambiamo un giorno sì e uno no.

Oggi sono me stesso ed è domenica. Come sempre mi ritrovo la stanza pulita e d'istinto mi viene da sorridere.
Anche se non l'ho mai visto direttamente, sto iniziando a conoscere Levi e le sue abitudini.

Comunque, per evitare di rovinare reputazioni e quant'altro, abbiamo stabilito delle regole e una di queste è scrivere tutto ciò che succede durante la giornata.

Apro il mio quaderno e vi trovo l'elegante scrittura dell'uomo, perfettamente in ordine e pulita. Proprio come lui.

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22 marzo

Oggi non è successo nulla di emozionante, come sempre d'altronde.
La mocciosa non mi ha aiutato a fare le pulizie, è rimasta sul divano a cazzeggiare, ma non m'importa. Meglio, sono sicuro che non è in grado di pulire a dovere.
Poi è venuto a pranzo il moccioso biondo, come ogni sabato. Non riesco a capire questa vostra usanza.
Tch.
Poco importa.

Cerca di tenere pulita la tua camera stupido moccioso, non ho voglia di pulirla ogni santo giorno che divento te.
E fatti più docce la mattina. Puzzi.
Sappi che non ho intenzione di farla io per te con il tuo corpo.

Ah, potrebbe essere che ho menato quel tuo compagno di classe... non so come si chiami, ha una faccia da cavallo però. Rompeva il cazzo e non ho resistito nel tirargli un pugno. Tanto so che vi prendete sempre a cazzotti, quindi non dovrebbe essere un problema.
Credo che, comunque, non si farà vivo per un bel po'.

Vedi di pulire!
L.A.
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Rido immaginandomi la scena di lui -cioè me- che prende a cazzotti Jean.

Scrivo una risposta, poi mi metto a fare i compiti per domani.
L'università è una gran rottura di palle, ma devo impegnarmi al massimo e studiare per diventare dottore.
Era un sogno di mio padre. Voleva farmi diventare come lui per poi lavorare insieme... e anche se non è esattamente ciò che desidero per il mio futuro, voglio mandare avanti questo suo sogno, sperando di poterlo rendere fiero.

Una volta finito mi stiracchio e guardo l'orologio sopra la scrivania. Segna le 16.30, ho lavorato per 3 ore.
Sospiro, chissà cosa starà facendo Levi in questo momento...

«Eren! Vieni, è ora di merenda e ho invitato Armin perché ha qualcosa d'importante da dirci. Dovrebbe essere qui a momenti.» il volto di Mikasa fa capolino dalla porta, per poi sparire com'è arrivata senza darmi tempo di rispondere.

Scendo di sotto e mi siedo sul divano, giocherellando con il telefono mentre aspetto il mio migliore amico.

Dopo una decina di minuti il ragazzo suona alla porta e lo facciamo accomodare.
Mangiamo dei pancake con panna, fragole e nutella e iniziamo a parlare di varie cose.

«Comunque, volevo parlarti dei tuoi strani comportamenti.» dice il mio amico posando il piatto sporco nel lavandino.

Alzo gli occhi al cielo. «Te l'ho già detto che mi scambio con un uomo dell'850... so che posso sembrare pazzo, ma è la verità!»
Il giorno in cui avevo detto ai due dei miei strani scambi, non sembravano molto stupiti, ma mi guardavano in un modo strano e si lanciavano occhiate tra di loro. Probabilmente volevano portarmi in qualche manicomio o da uno psicologo, ma non successe nulla di tutto ciò e provarono a credermi.

➤ 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐒 𝐄𝐗𝐂𝐇𝐀𝐍𝐆𝐄 • » 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪 . . .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora