જ cαρıтσłσ 13: wings of freedom જ

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2 aprile 2019

Eren's pov

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Sono le 6 di mattina, la sveglia è impostata per le 7, ma io sono già qui con gli occhi spalancati intento ad osservare il soffitto.
Non ho dormito per tutta la notte dall'agitazione. Secondo l'agenda, oggi i giganti invaderanno Trost nell'epoca di Levi ed è inutile dire che sono preoccupato per lui.

Alzo il busto, scostando le coperte e sospiro pesantemente.
Dopo qualche altro minuto intento a guardare il vuoto, mi alzo e scendo in cucina, provare a riaddormentarmi è inutile, anche perché fra mezz'ora dovrebbe svegliarsi anche Mikasa.

Prendo del latte e mi faccio un panino con la Nutella. Non ho fame, ma se non mangio qualcosa ho paura che sverrò.

Mentre addento di mala voglia il mio panino, vedo mia sorella apparire dalle scale già pronta e con la solita sciarpa rossa al collo.
Quando mi vede sembra stupita.

«Eren, come mai già sveglio? Stai bene?»

Annuisco.

«Le tue occhiaie dicono il contrario...» la corvina è visibilmente preoccupata, ma io non ho tanta voglia di parlare.

«Sto bene» affermo sorpassandola e chiudendomi in bagno.

Oggi la scuola ha programmato una piccola gita. Si tratta di una visita in un vecchio castello molto antico, dato che la nostra cittadina ha origini medievali.
Mi chiedo se centri in qualche modo con gli anni dell'800. Magari si trattava di una vecchia base segreta o qualcosa di simile...

Sospiro.
Penserò ancora di più a Levi e a tutti gli altri.

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~
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In pullman mi siedo accanto ad Armin, ma non gli ho dato neanche il tempo di dirmi qualcosa che mi sono messo le cuffiette per ascoltare musica.
Mi dispiace per lui, ma non ho veramente voglia di parlare con nessuno. Il biondo sembra accorgersene perché, nonostante lo vedo guardarmi con preoccupazione, non dice niente.

Armin è sempre stato comprensivo e intelligente. Sa quando è il momento di parlare o agire e sa quando non lo è.

Osservo il paesaggio sfrecciare sotto ai miei occhi.
La luce del sole illumina gli alberi e le case, anche se è leggermente opacizzata per via di qualche nuvola che ricopre il cielo. Credo che entro questa sera si metterà a piovere.

Chissà se i giganti hanno già invaso Trost...

Delle immagini di persone morte con segni di morso evidenti nei loro corpi si estendono nella mia mente, come una specie di flashback.
Mi metto una mano sul viso, perché devo pensare a queste cose? Levi starà bene, è il soldato più forte... non si farà mangiare così facilmente.

Eppure, ho come una morsa nel petto man mano che passano i minuti.
Sento che succederà qualcosa di brutto oggi.

Mi desto dai miei pensieri quando Armin mi scuote leggermente la spalla dicendomi che siamo arrivati.
Metto via le cuffie e scendo insieme ai miei compagni.

Il castello è come fuori dal resto del mondo, situato in un piccolo spazio completamente immerso dalla natura e da qualche albero.
Il giardino nel retro è enorme e c'è un vecchio pozzo molto antico, pieno di arbusti e muschio.
È piuttosto malconcio, ma sta ancora in piedi e sovrasta qualsiasi cosa con la sua maestosità.

«Il castello Wings of Freedom risale all'incirca tra gli anni 700 e 800, non si sa la data precisa e, in realtà non si conosce il suo utilizzo. Pensiamo che sia semplicemente un castello appartenuto a un ricco signore. Il nome del castello deriva dal fatto che in giro per le stanze ci sono degli stemmi caratterizzati da due ali incrociate e...»

➤ 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐒 𝐄𝐗𝐂𝐇𝐀𝐍𝐆𝐄 • » 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪 . . .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora