1.7🥵

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povs mario
se questo cazzo fiorista non si muove gli tiro mirko addosso giuro

sto cercando di prendere dei fiori per cath visto che oggi torno a vivere con lei

volevo prendere solo delle fottute campanule.

dopo altri dieci minuti sono riuscito ad uscire con almeno un mazzo di fiori in mano

bussai e nessuno rispose, ma vidi la porta aperta e non pensandoci due volte entrai

come prima visione mi ritrovai un nano da giardino con gli occhi verdi che mi fissava

cath: mario!
mario: amore mio, ti ho portato una sorpresa

le feci vedere i fiori e ne fu entusiasta

cath: sono bellissimi, non dovevi, grazie
mario: come non potevo? adesso abito pure io qua, quindi arredo casa
diego: mariè è già arredata

vidi diego un po' perso, si vedeva che non era tutto apposto magari gliene parlerò più tardi

povs giulia

stavo per aprire la porta dell'appartamento in cui io e elia viviamo da due mesetti

sentii dei rumori strani, non volevo pensare al peggio, così mi feci forza e aprii

la scena che mi si catapultò sotto gli occhi mi distrusse

ero alquanto schifata, elia era sul tavolo della cucina sdraiato su una troia bionda [n.a non ho nulla contro le bionde]

giulia: mi fai schifo elia, credevo che io e te fossimo perfetti uno per l'altra ma non è così evidentemente

fecii le valige di fretta, lasciando anche qualche vestito sparso per la camera

stavo per andarmene quando mi prese il polso per farmi girare

elia: aspetta, posso spiegarti tutto, non lasciarmi perfavore
giulia: si, spiegalo al cane che sta in cucina, adesso non cercarmi voglio del tempo per riflettere

così, sola e vuota giravo per le strade di milano alla ricerca di un posto abitabile

da cath, non potevo starci, vive già con suo fratello e mario
da luca posso, ma preferirei lasciarla come ultima possibilità
da sfera neanche, ha una casa troppo piccola

potrei stare da vale e mirko
[n.a sembra un'azienda tipo vale&mirko divani],
si credo che sia l'opzione migliore

chiamai valentina, più e più volte ma non mi rispose

feci una pazzia, senza biglietto, presi la metro e andai in duomo

non c'ero mai stata, insomma, io sono di bologna e elia non mi ci ha mai portato

ma è davvero incantevole il duomo, mi affascina

sentii una voce dietro di me richiamare la mia attenzione

mirko: giuli, giulia, ei giulia girati
giulia: mirko? che minchia ci fai qui mica eri in studio?
mirko: ho finito mezz'ora fa, ma non avevo nulla da fare così sono venuto qua
giulia: ma vale? non riesco a contatt-
mirko: perché hai il mascara che cola ed è tutto sbavato?

mirko non dovevi toccare questo punto.

giulia: elo o meglio quel puttaniere di elo, mi ha tradito
mirko: o dio mi dispiace giuli

mi abbracciò e mi sentii subito meglio, forse perché mirko è un termosifone ed emana calore

mirko: perché ti serviva vale?

presi un respiro profondo

giulia: posso stare da vuoi per qualche settimana?
mirko: certo, vieni con me, ti porto a casa

nota autrice
fermi tutti, leggete il capitolo precedente che l'ho allungato visto che era un po' corto.
- alice🦋

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