Chap 2. Sii ciò che ami essere

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“Essere completamente onesti con stessi é un buon esercizio”
-Sigmund Freud

'Come funziona la mente umana? Che c'è dietro ai nostri pensieri? Perchè facciamo e diciamo determinate cose?'

Ludovica si poneva spesso queste domande ogni qualvolta si trovasse davanti a situazioni in cui non riuscisse a spiegarsi perchè delle persone si comportavano in una certa maniera.

Ad esempio, perchè qualcuno dopo essersi scottato una volta, non prende le precauzioni giuste per evitare che succeda di nuovo?. Questo poteva valere in diversi ambiti, sia amorosi che non, e lei sapeva bene che dietro a tutto ciò c'era solamente l'agire della mente.

Quindi perchè a volte le cose più semplici potevano sembrare le più difficili nel momento in cui si dovevano realizzare?.

La sua curiosità verso il mondo non aveva limite, trovava interessante ed affascinante qualsiasi cosa, da un piccolo particolare notato lungo un viale passeggiando fino a le più difficili caratteristiche che si potessero trovare nelle persone.

Era affascinata anche da come i diversi caratteri delle persone potessero essere così diversi tra loro e talvolta così complicati -lei che di certo non aveva mai avuto un carattere facile-.

Per le superiori, con abbastanza difficoltà di accettazione, scelse il liceo linguistico.
I suoi genitori si auguravano per lei un futuro sereno, pieno di opportunità per potersi realizzare, e per loro studiare le lingue sarebbe stata un'ottima porta che l'avrebbe potuta condurre verso il mondo intero.

E come dargli torto, del resto quando si viaggia la prima cosa di cui si sente il bisogno è comunicare senza problemi con gli abitanti, no?

Era d'accordo su ciò con mamma e papà anche se -come alla fine la maggior parte dei suoi coetanei- all'epoca non aveva la benchè minima idea di che lavoro avrebbe voluto fare da grande, figuriamoci sapere con sicurezza che studi intraprendere.

Era discretamente brava in disegno, le era piaciuto sin da quando era piccolina e spesso nei pomeriggi si trovava seduta al tavolo del soggiorno sulle gambe della madre mentre disegnavano castelli su castelli, anche se alle medie aveva avuto la sfortuna di avere una professoressa di arte odiosa che sminuiva ogni disegno fatto bene con un misero 6, come se le facesse pena. Ma si sa, il mondo di persone cosí ne è pieno -forse anche troppo per i suoi gusti-. In cuor suo sapeva che non avrebbe mai scelto il liceo artistico perchè se c'era una cosa di cui era sicura, era che da grande non si sarebbe mai vista a dipingere quadri o seduta dietro ad una scrivania a fare la grafica.

Se la cavava bene anche con tutto ciò che riguardava trucco e parrucco, infatti in classe sua spesso le sue compagne le chiedevano se lei poteva fargli quelle famose trecce alla francese che partivano dall'alto per poi finire in 2 trecce normalissime poggiate sulle spalle o dietro la schiena, e lei volentieri si immedesimava in una sorta di parrucchiera occasionale.
Ma per il suo futuro voleva qualcosa di più di un semplice lavoro di estetista, -il suo essere ambiziosa si faceva sentire molto-, così escluse anche la scuola professionale.

Dopo un colloquio tra la sua insegnante di inglese e i suoi genitori, la professoressa disse loro che Ludovica era portata per le lingue e che, se si sarebbe impegnata, di sicuro ce l'avrebbe fatta.
Quando i genitori tornarono a casa e la informarono di ciò, si sentì sorpresa dalle parole che aveva speso per lei la sua insegnante e di certo non si aspettava così tanta fiducia, -anche perchè avere un semplice 8 di media non le pareva chissà che segno di dote-.

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