Chap 14, parte 2

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I quattro ragazzi raggiunsero il resto della squadra dove stavano anche Agnelli, dei suoi stretti collaboratori, Filippo ed altri medici primari, e gli occhi di tutti i presenti caddero sulla coppietta formata dall'unica ragazza -non dello staff- presente ed il neo-difensore bianconero.

"Hai capito De Sciglio... Furbetto eh" esordì Buffon rompendo il silenzio.
Gli scompigliò i capelli dandogli uno sguardo come a volersi complimentare con lui per i suoi  gusti in fatto di ragazze.
Ludovica in realtà si sentiva in estremo imbarazzo come non mai, così si distaccò dalla presa di Mattia, senza risultare scordiale, per poi prendere in mano la situazione ed evitare ulteriori fraintendimenti.
"Mattia è indubbiamente un bel ragazzo, anche simpatico ma... Diciamo che ho altri gusti"
All'improvviso, come in uno sketch degno delle sale cinematografiche più prestigiose, Federico si fece spazio tra i presenti che intanto stavano incarnando delle vere e proprie pettegole di quartiere nel bel mezzo di una seduta di gossip sotto al porticato di un palazzo.
"Che mi sono perso?"
Usò un tono di voce alto ricevendo dei ringraziamenti mentali da parte di Ludovica, la quale non aspettava altro che uscire da quella situazione imbarazzante.
"Succede che abbiamo una ragazza muy caliente aquì" prese parola Paulo.
Sia Federico che Ludovica ebbero per un momento l'istinto di abbracciarsi quando si videro, soprattutto lui che avrebbe fatto anche altro, ma dovettero aspettare che quella situazione si stabilizzasse almeno un pò.
"Non mi sono presentato, io sono Paulo, piacere" cominciò l'argentino, per poi essere seguito anche dal resto della squadra, e Ludovica fece lo stesso.
"Lui è Federico, non si presenta porqué è timido"
Paulo lo notò in disparte, attento a seguire ogni mossa dei suoi compagni verso la ragazza, soprattutto osservò come il toscano lanciava continue occhiatacce a Mattia, il quale però sembrava fregarsene altamente.
Davvero pensava di avere possibilità con lei?
Se da una parte quella domanda lo rassicurò, dall'altra dovette ricordare che era libera e, in particolare, Federico non aveva più spazio nei suoi ricordi.
"In realtà ci siamo già conosciuti" disse Federico, con la voglia di urlare a squarcia gola tutto quello che era stato il passato.
Il resto della combricola riprese a farsi gli affari suoi e così cercò di fare anche Federico, intrattenendosi in una chiaccherata con Daniele Rugani mentre, con la coda dell'occhio e con le orecchie sempre in allerta, seguiva ogni singola mossa e parola dei due, soprattutto di Mattia.
"Mi sembri una di quelle ragazze sportive a cui piacciono le macchine e guidarle" azzardò Mattia, indicandole le Jeep che stavano vicino a loro.
"È così in effetti, soprattutto adoro premere sull'acceleratore appena posso. Anche tu sei un tipo un pò spericolato?" chiese lei a sua volta ricevendo una risposta affermativa.
"Non l'avrei detto, a primo impatto mi davi l'idea di essere un tipo pacato" ribatté.
In effetti Mattia era proprio come Ludovica l'aveva descritto, ovvero non amante del pericolo; ma il povero difensore doveva pur far colpo in qualche modo, anche se la ragazza lo stava mettendo in suggezione.
"Mhh ho un'idea", esordì Mattia mettendosi davanti a lei, abbagliato da qualche lampo di genio, "se faccio il percorso entro un tot di tempo, tu mi darai il tuo numero, altrimenti ti dovrò una cena"
Ci stava provando, spudoratamente, e questo Federico non poteva accettarlo.
"Anch'io ho un'idea"
Il carrarino si intromise a braccia conserte, lanciando occhiate di sfida al collega. Il tutto mentre Ludovica assisteva divertita dalla scena, se non scenata.
"Lei darà il numero a chi tra noi due impiegherà il minor tempo"
È strano come degli adulti vaccinati possano comportarsi come bambini; ma forse dipenderà dal fatto che, in fondo, il bambino presente in noi non se ne va mai del tutto.
"Ehi ehi cicci, calmi" esordì lei ponendosi in mezzo ai due che la osservavano con occhi affascinati e maliziosi quanto basta.
"Io o il mio numero di telefono non siamo merce da mettere in palio. Scommettete su altro ma non su di me" disse tutt'un fiato dileguandosi, lasciando i due senza possibilità di replicare e riprendendo l'attenzione dei presenti.
"Io l'avevo detto che era muy caliente" avanzò Paulo.
"Tu sta zitto Dybala" dissero all'unisono Federico e Mattia ed il povero argentino alzò le mani in segno di resa.

Alcuni dei ragazzi avevano appena cominciato a prendere posto nelle diverse Jeep disponibili per cominciare la scampagnata, chi nella zona stradale e chi nel percorso off-road.
"Vedi di stare alla larga da Ludovica, intesi?"
Federico sorpassò Mattia, sussurrandogli all'orecchio quelle parole con fare minaccioso.
Non era mai stato un tipo violento, ma non poteva permettersi di vedersi sfuggire quella ragazza davanti agli occhi; quindi decise di tirare fuori i denti.
"Altrimenti? Che fai, mi pesti di botte?" domandò il difensore prendendo Federico per un braccio.
"Sta a te decidere se scoprirlo o meno" ribatté, per poi dileguarsi.

Ludovica in tutto ciò rimase spiazzata dalla spudoratezza e frivolezza con cui quei due avevano messo in gioco una sua vicinanza attraverso il suo numero di telefono, così decise di dargli una lezione facendo leva su una sua piccola passione: il padre la portava nei circuti sin da quando era piccola e, appena raggiunta l'età giusta per poterlo fare, cominciò a guidare e a fare percorsi per hobby, raggiungendo velocità e abilità di tutto rispetto.
"Anche io avrei un'idea"
Tornò dai ragazzi, rivolgendosi ai due interessati che la guardarono con aria interrogativa.
"Facciamo che per prima faccio il percorso e, a chi batterà il mio tempo, darò il numero"
Ovviamente se non fosse stata certa di poter vincere non avrebbe mai proposto quella sfida.
"In caso contrario entrambi vi farete 100 giri di campo ognuno appena cominciano gli allenamenti, penso che al mister farà piacere" finì, riscuotendo completa approvazione da parte di Allegri.
Si limitarono a guardarsi a vicenda, ognuno convinto di prevalere sull'altro, lanciandosi occhiate di sfida senza dire nulla.
"Quindi femminucce, accettate o vi fate intimorire dall'idea di sudare troppo correndo?" li incalzò lei, già pronta col casco in mano in direzione di una delle Jeep nel box.
Federico era sempre più ammaliato da quella ragazza che sapeva stupirlo sempre di più con quel suo carattere capace di essere amabile e delicato ed al contempo risoluto e determinato, definito da un dislivello di lieve superbia e supremazia che, agli occhi del ragazzo, le donava un'aria estremamente sensuale.
Si limitarono a seguirla, seguiti dal resto dei ragazzi che nel frattempo avevano finito i loro giri, il mister -già felice all'idea dei due impegnati a correre-, Andrea Agnelli e Filippo.
"Chi tiene il tempo?" chiese la ragazza dopo aver guidato l'auto al punto di partenza.
"Io signorina" esordì l'addetto al circuito e responsabile delle auto che sarebbero state messe in gioco in giornata.

Come finì la sfida? Ludovica aveva pronosticato alla perfezione, prevedendo senza problemi che Federico e Mattia non avrebbero avuto alcuna chance contro gli anni di pratica che lei aveva perseguito con passione. Poveri illusi.

A fine giornata ognuno si recò alla propria autovettura per rincasare e, mentre Ludovica si incamminava verso il parcheggio, si sentì bloccare per un braccio.
Sbuffò per poi girarsi.
"Facendo gli scatti ho notato una sua buona predisposizione per la macchina fotografica... Vorrei lasciarle il mio biglietto da visita nel caso fosse interessata, venga al mio studio"
Prese il biglietto, limitandosi ad annuire e salutarlo.
Non fece in tempo a fare neanche un paio di metri che il suo braccio fu nuovamente preso.
Come maniglia umana avrebbe avuto una bella carriera.
"Ehi, aspetta" le disse Federico, con gli occhi pieni di tutta quella che era stata la mancanza che aveva sofferto in quei giorni.
"Ehi... Il braccio, mi fai male" rise e notò come Federico si fosse incantato a guardarla.
Solo Dio sa quanto volesse tenerla ferma e non lasciarla scappare mai più.
"Ah giusto, scusa... E anche per prima"
"Tranquillo"
Entrambi si guardarono negli occhi per un istante senza dire nulla; era il primo momento di imbarazzo da quando si erano rivisti, ma estremamente dolce.
"Ci rivedremo?" quella di Federico fu quasi una supplica.
"Forse avresti dovuto giocarti meglio quella scommessa di prima, no?" ribattè, con tono tutt'altro che di rimprovero.
In effetti aveva ragione e lui lo sapeva bene, ma quando la gelosia e a rivalità sopravvalgono c'è ben poco da fare.
"Allora vedrò di rimediare e di farmi perdonare, che dici?"
"Dico che attendo di essere stupita, Bernardeschi"
Gli fece l'occhiolino per poi salire nella sua auto, con la quale poco a poco scompariva dal campo visivo del calciatore che, nel frattempo, era rimasto ammutolito ed in piedi, senza distogliere gli occhi da quell'autovettura.
In pugno ora ce l'aveva lui; doveva soltanto fare attenzione a non mollare la presa.
Come avrebbe potuto stupirla?

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