• Capitolo 11 •

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Erano le tre del mattino e mi giravo e rigiravo nel letto, non riuscivo a prendere sonno, finché non mi misi seduta sbuffando "Morfeo dove sei?" Da quando Derek se n'era andato, non sono riuscita a prendere sonno; sentivo qualcosa vibrare, guardai sul comodino, ed era il mio cellulare, qualcuno mi stava chiamando, lessi il nome sul display: era Scott: << É successo qualcosa Scott? >>
<< Elena aiutami >> senza neanche pensarci due volte, presi la giacca e la borsa e andai nella camera di Allison: << Allison... Allison sveglia >>
<< Elena, é presto torna a dormire >>
<< Allison, Scott ha bisogno di aiuto >> a quelle parole Allison era già in piedi e pronta, anche lei indossó a giacca ed entrammo nella mia auto: << Ti ha detto altro Scott? >>
<< No, solo che gli serviva aiuto... E scommetto anche di che cosa si tratta >>
<< Gli alpha? >>
<< Già... Dobbiamo raggiungerlo il più in fretta possibile >> pigiai il pedale del gas e accellerai andando a toccare i 120 km/h.
<< Sei sicura che sia questo il posto? >> mi domandò Allison smontando dalla macchina e venendo verso di me, aprii il bagagliaio e il borsone: << É questo, sono troppo sicura... Prendi l'arma che vuoi >> come al solito prese l'arco e una balestra: << Ottima scelta >> mentre io caricai la pistola con proiettili fatti di strozzalupo: << Non mi dire che userai quelli? >>
<< Se é per salvare Scott, userò questi ed altro >>
<< Cosa intendi per altro? >> dal borsone tirai fuori una boccetta, dentro c'era un liquido trasparente: << Questa sostanza é paralizzante, lo raccolta tempo fa, quando io e mio padre davamo la caccia a un kanima a Los Angeles... Ti conviene immergere le frecce qui dentro Allison, ma quando lo fai mettiti i guanti, perché se la sostanza tocca la tua pelle di paralizzerai e non riuscirai più a muoverti... Gli alpha sono veloci e cattivi, le frecce riescono prenderle al volo >>
<< Capito >> si mise i guanti e immerse le frecce nel la sostanza.
Stavamo perlustrando il bosco, quando sentimmo dei rumori provenire alle nostre spalle, Allison tese l'arco, mentre io caricai la pistola, ma quando ci girammo alle nostre spalle c'era Scott ferito gravemente, quando lo vidi il mio cuore perse un battito: << E-Elena aiutami ti prego >>

Allison ed io corremmo da lui, ed entrambe lo sollevammo per portarlo alla mia auto: << C-che é successo Scott? >> chiese Allison preoccupata: << Cacciatori, hanno sparato a me e a Derek mentre stavamo cercando Nathan e il suo branco >><< Cacciato...

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Allison ed io corremmo da lui, ed entrambe lo sollevammo per portarlo alla mia auto: << C-che é successo Scott? >> chiese Allison preoccupata: << Cacciatori, hanno sparato a me e a Derek mentre stavamo cercando Nathan e il suo branco >>
<< Cacciatori? M-mio padre non sparerebbe mai a voi >> disse Allison incredula: << N-non era tuo padre Allison, questi cacciatori non li avevo mai visti >> arrivati in macchina, appoggiammo Scott nel sedile di dietro: << Allison, guida tu, io do un'occhiata alla situazione >> diedi le chiavi alla mia amica, mentre io salii di dietro insieme a mio fratello: << Fammi vedere Scott >> gli alzai la maglia: << Perché non guarisci? >>
<< Non ci riesco, hanno usato un proiettile diverso >> forse avevo capito cosa intendeva, presi la mia pistole e la svuotai: << É quello!! Allison vai verso la clinica dove lavoro, li potete curarmi >>.
Arrivammo alla clinica veterinaria ed entrammo grazie alle chiavi di Scott, lo adagiammo sul lettino: << Elena sai quello che stai facendo? >> mi domandò Allison alquanto preoccupata: << Sí, l'ho fatto un'altra volta e ha funzionato >>
<< Un'altra volta? E quando? >>
<< Quando era a Los Angeles... Senza volere ho sparato a un beta, che non aveva fatto niente, mi sentivo in colpa, così per sdebitarmi lo curai >> aprii il proiettile ed uscii una poverina, la raccolsi e la buttai sulla ferita di Scott, mio fratello inizió a ruggire dal dolore, ma sotto ai nostri occhi, la ferita pian piano di stava chiudendo: << Ora é salvo... Grazie al cielo >> Allison era contenta, così come me, avevo salvato mio fratello e questa cosa mi rendeva assai orgogliosa di me stessa: << E Derek? Hai detto che é ferito anche lui? >> domandai a Scott mentre buttavo via il proiettile mezzo rotto: << É scappato e non si più dov'é >>.
La giornata a scuola passó abbastanza in fretta, questo perché non avevo prestato attenzione a nessuna lezione, i miei pensieri andavano a Derek, quel proiettile l'avrebbe ucciso avvelenandolo "Dannazione Derek rispondi al cellulare" niente, gli avevo lasciato non so quanti messaggi; riposi il cellulare nella borsa e uscii da scuola, quando vidi Derek in mezzo alla strada, per poco non si faceva investire, corsi da lui: << Dannazione Derek, ti ho chiamato mille volte!! >>
<< N-non ho il cellulare con me >> ad un certo punto gli occhi di Derek divennero rossi: << Derek ti stai trasformando >>
<< N-non lo controllo... E-Elena aiutami... T-ti prego >>

<< Vieni in macchina con me >> lo aiutai ad alzarsi e lo feci sedere in auto: << D-dove m-mi porti? >><< A casa mia, nessuno li potrà disturbarci >>

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<< Vieni in macchina con me >> lo aiutai ad alzarsi e lo feci sedere in auto: << D-dove m-mi porti? >>
<< A casa mia, nessuno li potrà disturbarci >>.
Arrivati a a casa, lo feci stendere sul mio letto: << Stai li e non ti muovere, io torno subito >> corsi giù per le scale e tornai in macchina a recuperare un proiettile: << Elena Mccall!! >> questa voce, non potevano essere loro, mi voltai e davanti a me avevo il mio ex gruppo di cacciatori: << R-Richard? Che cosa ci fate qua? >>
<< Che domande... Ti siamo venuti a trovare >> "Sí certo come no" alzai un sopracciglio: << Ok, d'accordo... Stiamo dando la caccia agli alpha, mi é giunta voce che qua a Beacon Hills c'è ne uno >>
<< Sempre sull'onda non é vero? Comunque l'unica cosa che so, é che Nathan e il suo branco é qui >>
<< Quel Nathan? Oh mio dio, te stai bene non é vero? >>
<< Sí... Ha cercato di uccidermi un paio di volte, ma grazie alla mia fortuna, che non mi abbandona mai, sono riuscita a cavarmela >> mentii, dovevo proteggere Derek e mio fratello, il gruppo di Richard non avrebbe fatto distinzione tra buono e cattivo, gli avrebbe uccisi entrambi, soprattutto loro non avevano un codice, come avevamo io e mio padre: << Te e la tua fortuna... Ma perché non ci inviti ad entrare? Così possiamo parlare dei vecchi tempi >>
<< Mi piacerebbe, ma devo studiare un sacco di roba... Ho intenzione di diplomarmi >>
<< Diplomarti? Ma se a Los Angeles saltavi sempre la scuola e volevi andare a caccia?! >>
<< Già, ma i miei piani sono cambiati... Ma ora davvero, devo andare, ci vediamo in giro allora >>
<< Ci vedremo in giro, ciao Elena ci vediamo >> quando se ne andarono potei tirare un sospiro di sollievo, ma sentii un urló provenire dalla mia camera: << Derek >> corsi subito in camera e la situazione stava peggiorando, mancava poco e l'avvelenamento sarebbe arrivata al cuore, feci la stessa cosa che avevo fatto con Scott, gli misi la poverina nella ferita e poco dopo la vidi chiudersi: << Appena in tempo!! >> esclamai sollevata: << Pensavo che gli avresti fatti entrare per fargli finire il lavoro >>
<< Sono loro che vi hanno attaccato nel bosco? >>
<< Sí... E soprattutto chi é Richard? >>
<< Richard é il capo... Ti tanto in tanto, ci passava delle missioni, missioni che solo io e mio padre potevamo portare al termine... E non solo... Avevo una relazione con lui >>
<< Fantastico... Il tuo ex ragazzo psicopatico ha cercato di ucciderci, dovresti tenerlo alla larga da noi >>
<< Derek, io sto facendo del mio meglio, non sapevo neanche del loro arrivo... Senti se Richard é in città tu, Scott e il tuo branco dovete stare nascosti, perché se vi trovano, quelli vi uccidono, non seguono nessun codice, per loro la parola soprannaturale é il sinonimo di pericolo rosso, ovvero lo devono annientare >> si alzò e indossó la maglietta: << Grazie, ma non ho bisogno di stare rinchiuso finché quello psicopatico in giro >>
<< Derek... Ascoltami per una buona volta, stai nascosto... Ti prego >>
<< Ci vediamo in giro Elena >> e saltó giù dalla mia finestra: << Dannazione Derek!! >> urlai buttando giù tutte le cose che avevo sul comó.

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