Speranza

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Non sono una grande speranzosa

Non credo nei per sempre

Non credo ai ti voglio bene detti.

In questa società non riesco

A credere nell'amore per il prossimo

A credere a chi è felice per il successo altrui

Non credo possa esistere qualcuno che si sacrificherebbe per un altro.

Forse perché ho sempre vissuto dentro al male

E le tossine di chi hai attorno ti ammazzano.

Ci sono veleni scolastici, domestici, relazionali, lavorativi.

Ognuno ha le sue cellule suicide.

Eppure ti rannicchi dentro te e nessuno sembra accorgersene

Saranno impegnati nei loro dolori?

Saranno distratti dai loro interessi personali?

È finita l'era delle domande dalle false speranze.

La verità è che se non nota che stai male non è affezionato abbastanza.

E il sentimento non corrisposto è il rifiuto più sanguinoso che si possa ricevere.

Il rifiuto è una cicatrice.

Te lo porti sempre dietro.

Una cosa positiva però c'è: è il tempo.

I primi mesi ogni volta che passerai allo specchio, non vedrai altro che la ferita.

Ma poi imparerai a far scendere lo sguardo e oltre alla cicatrice ti guarderai negli occhi.

È lì che la speranza fa ritorno.

Non che sia una cosa positiva come sembra.

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