Pensiero casuale sull'invisibilità

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La paranoia della società odierna è sicuramente l'esser visti male.

"Ballo perché se non lo faccio penseranno sicuramente che sono una fallita." "Mi vesto come si vestono tutti per dare una bella impressione di me." "Bevo perché lo fanno tutti." Si fa fotocopia della vita degli altri per non sentirsi originali, perché la diversità spaventa. Anche chi è il primo ad essere diverso ha paura di sé stesso.

Quello che la gente non ha capito, è che non siamo sempre al centro dell'attenzione, anzi.

Spesso ci sentiamo osservati in ogni minimo dettaglio dagli occhi di chi ci sta intorno: ma la verità non è questa. La verità è che nessuno ci guarda. Siamo tutti invisibili agli occhi degli altri, perché nessuno ci cura. Nessuno ci sa trattare. Non perché le persone non siano abili, ma perché semplicemente non sanno guardarci. Non vivono nella nostra mente. Così arriviamo al fatto che anche la persona che ci vuole più bene al mondo in realtà non ci conosce affatto.

Gli umani sono esseri complessi. Si affezionano a chi hanno più vicino, a chi ha le loro brutte abitudini, a chi è più simile a loro. Non capendo che è la differenza ad arricchire le relazioni.

A scuola ci insegnano tantissime cose, e a casa i genitori anche. Ma nessun ente ci insegna come guardare la gente dal lato giusto.

Da una parte ci vorrebbe più sensibilità, dall'altra parte in questo mondo essere sensibili ti fa sanguinare.

La morale è, fai quello che vuoi ma non fare quello che non vuoi. Esci con gente che possa regalarti pensieri nuovi, perché tanto nessuno sa guardarti, quindi nessuno lo farà. Pensano di essere in grado di vederti ma si sbagliano tutti.

È difficile. Ti sentirai isolato o forse ti ci senti già, perché trovare idee inedite in un mondo di repliche è quasi improbabile.

Ma meglio solo e invisibile che in compagnia ma altrettanto invisibile. Se sei solo ti pesa meno.

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