L'ama

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Oh, lama affilata che mi trafisse,
Non sei forse solo la cruda realtà
Che illude una meno minacciosa
Rosa spinata?
...
Lasciamo comunque gli ornelli
Ai poeti veri
Che altro non sono
Che poveri illusi
Positivi nella loro agonia
Unico motivo di gioia
Nella vita desolata destinatogli
Da un Dio che non gli vuole bene
E mai gliene ha voluto.
Le smorfie finte di chi aveva sete,
Padre, non te le perdonerò mai
Perchè la gola mi sta cadendo a pezzi,
E anche adesso che son morente,
E avrei altri mille ricordi da rivivere,
Penso ai peggiori legati a te.
A te che peggio sei anche di questa spada.

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