Cap 10

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Le vacanze di natale si avvicinavano sempre di più, ed il lavoro al Kenny's era triplicato. Se prima non riuscisse a trovare un po' di tempo per se, Daley adesso non ne aveva per niente. Le lezioni erano finite per il mese di dicembre, e avrebbe tanto voluto rilassarsi. La megera inoltre gli aveva gentilmente comunicato che il ristorante avrebbe chiuso il 23 dicembre, praticamente un giorno prima della vigilia.
"Daley ma ci sei?"
"Scusa Martin, dicevi?"
"Ho detto che puoi andare ci penso io a chiudere qui"
"Sei sicuro? Guarda che posso restare"
"Credimi non mi pesa, inoltre la tua faccia dice tutt'altro, da quanto è che non dormi?" Gli chiese preoccupato.
"Oh è solo che stai , ho dovuto consegnare delle ultime cose all'università prima delle feste, ho fatto un po' tardi"
"Mi raccomando riposati"
"Lo farò, grazie mille Martin, a domani"
Daley si lasciò il Kenny's alle spalle, incamminandosi verso casa, ringraziò di nuovo mentalmente Martin per aver preso il suo posto, l'amico aveva ragione, quella settimana aveva dormito poco e niente.
Sospirò nuovamente stringendosi nel capotto percorrendo la piccola scorciatoia che aveva scoperto mesi prima, era un po' isolata ma gli permetteva di arrivare prima a casa. Era immerso nei suoi pensieri quando dal vicolo udì delle voci, aumentò il passo ma so gelò sul posto quando uno degli interlocutori parlò.
"Finalmente il famoso Red messo al tappeto, adesso chi è che comanda stronzo".
Daley si nascose dietro al muretto, cercando di non far rumore. Potè constatare che si trattava effettivamente di Damon.Vide un gruppetto di tre uomini  armati di bastone.
"Tre contro uno, non lo trovi sleale pezzo di merda, non farmi ridere." Disse il moro  tossendo senza mai togliersi quel sorriso dal viso.
Daley non seppe che fare, ma non poteva lasciarlo lì, lo avrebbero ucciso. Merda questo suo coraggio lo avrebbe messo nei guai.
"Ehi voi" urlò, vide il gruppetto girarsi "ho chiamato la polizia, sarà qui a momenti, lasciatelo stare" i tre si girarono verso di lui, e Daley pregò con tutte se stesso che avessero recepito il messaggio, infatti il più grande dei tre so rivolse agli altri intimandoli ad andarsene sussurrando parole incomprese.
Daley corse verso il moro che nel frattempo si era accasciato a terra, era ridotto davvero male il labbro completamente spaccato, un occhio quasi gonfio e notò che si toccava il costato , sperò che non avesse qualche costola rotta.
"Che cazzo ci fai tu qui" gli ruggì contro.
"Ti ho salvato, si almeno un po' riconoscente"
"Non avevo bisogno del tuo aiuto"
"Ah davvero?!, quei tre erano armati di bastone, ti avrebbero ucciso"
"Sarebbero morti loro"
"Non fare l'eroe adesso" si abbassò cercando di aiutarlo ad alzarsi.
"C'è la fai a camminare?" il moro annuì semplicemente.
"Casa mia è vicina, dobbiamo camminare poco"
"Ti ripeto non ho bisogno del tuo aiuto" Daley sospirò rassegnato.
"Senti non so con chi tu abbia a abitudinariamente a che fare, ma non lascerei qualcuno ferito per strada"
"Sei proprio un cazzo di angioletto Daley"
"Sta zitto, o potrei ripensarci".

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