Capitolo 33:"Verità o bugie?"

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Pov's Claire

"Iniziamo con perché te ne sei andata" dice Isaac deciso
Cris fa un respiro profondo e inizia a raccontare
"I miei genitori decisero di trasferirsi troppo velocemente e io l'ho saputo solamente la sera prima di andarcene. Non ho fatto in tempo a fare tutti i saluti che volevo, non mi hanno dato il tempo di fare niente, se non scrivervi la lettera. Non sapevo perché dovevamo andarcene così velocemente. Ci siamo trasferiti a Atalanta e da quel giorno mi sono dovuta fare tutte nuove amicizie, ho dovuto praticamente ricominciare da zero." Dice in modo triste, mentre io ascolto con attenzione il suo battito, ma sembra regolare. Sta dicendo la verità quindi...
"E perché vi siete trasferiti, per lavoro?" Chiede Isaac curioso
"Un po' per lavoro e poi ci sarebbe un altro motivo, mi dicevano che c'era una persona che li cercava per qualcosa. Poi passato il tempo capì. Volevano uccidere mio padre e mia madre. Infatti in secondo anno di liceo, due uomini sono entrati in casa con forza e gli hanno sparato a entrambi. Io non c'ero fortunatamente, ma mi do la colpa perché io dovrei essere lì con loro" dice quasi piangendo
"Noi non lo sapevamo Cris. Avevamo talmente tanti problemi anche qui, che avevamo smesso di cercarti già in primo liceo. Per noi te ci avevi tradito, non ci scrivevi mai, noi pensavamo che ti avessimo fatto qualcosa e per questo non ci volevi più parlare, o semplicemente ci avevi usato" dico, mentre con compassione le tocco il ginocchio.
"Orami è passato" dice sorridendo debolmente
"Come mai non sei tornata qui?" Chiedo curiosa, come se qualcosa nella sua storia non tornava.
"Non mi hanno fatto tornare, anche perché non sapevamo se mi stessero cercando e il primo posto poteva essere proprio qui a Beacon." Dice e noi annuiamo
"Ecco perché non volevano che tu ci contattassi. Avevano paura che ti rintracciassero." Dice il biondo, mentre la ragazza difronte a me annuisce.
"Poi dove sei andata?" Chiedo
"In una famiglia molto carina. È stata molto gentile con me, mi hanno voluto bene come se fossi la loro figlia. Sono rimasta lì finché sono ho compiuto i 18 anni, a agosto. Poi sono venuta qui al College, nello stesso di Scott. Oggi l'ho notato e mi sono decisa di venirvi a trovare." Dice sorridendo e io ricambio
"Ora vivi nel dormitorio?" Chiedo e lei annuisce
"Si, mi pago le spese universitarie facendo due lavori, più i soldi che mi hanno lasciato in eredità i miei e con il fatto che non sono molti, lavoro."
"Ma la tua nuova famiglia non ti dà niente?" Chiede Isaac
"Si, ma non li uso, non sono soldi miei." Dice e lui annuisce capendo la situazione
"Ora che farai?" Chiede il biondo
"Continuerò a studiare e lavorare. Ogni tanto tornerò a casa dalla mia famiglia adottiva, anche perché ormai per me sono importanti." Dice sorridendo
"Perché non sei venuta prima da noi?" Chiedo curiosa
"Perché avevo paura della vostra reazione, dovevo ancora ambientarmi e organizzarmi con il lavoro. Scusate se non sono venuta prima. Potreste mai perdonarmi per tutto quello che è successo in questi anni?" Chiede fiduciosa
"Certo che si. Hai avuto una storia orribile" dice Isaac compassionevole.
"Isaac possiamo parlare un minuto?" Chiedo e lui annuisce alzandosi.
Una volta allontanati abbastanza lo guardo male.
"Che c'è?" Chiede non capendo
"Così velocemente la perdoni? Io non mi fido per niente, sappilo" dico fredda
"Pensi veramente che mi fidi? C'è qualcosa che non va, troppo strana. Ha bisogno che uno dei due la perdoni, so che tu non l'avresti mai fatto e entrambi ti conosciamo, sarebbe stato troppo strano se l'avessi perdonata." Dice e riflettendoci non ha tutti i torti.
"Okay, mi piace fare la cattiva. Mi è sempre piaciuto" dico facendo un piccolo sorrisetto, per poi tornare da lei.
"Io non mi fido, ti credo, ma non mi fido abbastanza per tornare come prima. Devi guadagnartela la mia fiducia, ho avuto molte delusioni e situazioni orribili nel corso della mia vita, quindi sarò molto scettica su di te" la informo con tono freddo, lei annuisce sorridendo
"Tranquilla capisco. Fossi stata al tuo posto avrei fatto uguale. Ora devo andare, che devo andare a studiare. È stato bello rivedervi. Ci teniamo in contatto?" Chiede speranzosa
"Si" diciamo in coro, per poi andare verso le macchine
"Non sei andato a lavoro?" Chiedo a Theo
"Vado ora, mi accompagni?" Chiede e io annuisco montando in auto.
"Vi veniamo dietro, così dopo monti con noi" dice Scott, mentre sale anche lui in macchina. Una volta dentro io e Theo ci guardiamo.
"Concordo con tutto quello che farai su questa faccenda" dice sorridendo
"Grazie capo" dico ridendo
"Se vuoi ti do una mano" dice e io lo guardo sorridendo
"Ovvio, siamo o no una squadra? Abbiamo lavorato bene in passato" dico e lui annuisce.
"Qual'è il primo passo socia?" Chiede ridendo
"Indagare sul suo passato e capire se quello che ha detto è vero" dico
"Ottimo, ma stai attenta. Può sempre aver costruito in ogni dettaglio la sua storia. Può aver pensato che tu indagassi e lei ti avrà lasciato tutte le prove a portata di mano, non fare l'ingenua" dice e io ci rifletto.
"Stiles con te non si è mai scoraggiato. Sappiamo entrambi che la firma sulla multa non era uguale perché non era tuo padre" dico e lui annuisce
"Esatto, mi ero lasciato sfuggire quel particolare, ma ero pronto a tutte le evenienze. Il suo battito è sempre stato troppo regolare, anche sulla morte dei suoi genitori" dice dubbioso
"Esatto, li non mi ha convinto. Ogni cattivo lascia comunque delle sue tracce, anche involontariamente. Quindi una volta a casa farò delle ricerche, dove mi aiuterà Scott. Anzi prima mi porterà a fare la spesa, poi le ricerche" dico e lui annuisce. Una volta arrivati al bar dove lavora, scendiamo dalla macchina.
"Buon lavoro" dico baciandolo a stampo
"Grazie, buona investigazione" dice e io sorrido. Dopo di che salgo in macchina con Isaac e mio fratello. Iniziamo a parlare di Cristina e della sua storia, finché non arriviamo al supermercato e iniziamo a fare la spesa. Dopo una mezz'ora di spesa, torniamo a casa e sistemiamo le cose.
"Ti fermi a cena?" Chiedo a Isaac
"Che fai?" Chiede curioso
"Ordino la pizza" dico
"Buona, ma sarà per un'altra volta. Devo andare, ho un'appuntamento" dice e io annuisco
"Dobbiamo anche parlare della nostra situazione" dico e lo vedo gelarsi sul posto, dopo di che annuisce e mi saluta.
"Hey, ho sentito che mangiamo pizza. Sono pronto per ordinare, quale vuoi?" Chiede e io sorrido, scuotendo la testa.
"Ordinami una diavola" dico e lui annuisce sparendo in salone.

Innamorata del cattivo /~Theo Raeken~ #wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora