°Capitolo 6•

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°Seni o pene?•

Lasciò che la sua mano venisse intrecciata con quella di madame Lorette, principessa di Scozia imparentata  con la regina Elisabetta che, seduta sul trono, beveva il suo amato thé.
"Basterebbe solo una firma, mia Regina" Elisabetta continuava a fissare gli occhi del suo amato figlioccio, puntati su altro che non fosse Lorette nonostante la sua bellezza fosse discussa da molti: i capelli neri come la pece, gli occhi verdi con pagliuzze marroni, e quel seno che invogliava fantasie. Eppure il suo Taehyung non sembrava attratto, la regina inclinò il viso, nella speranza di trarre una conclusione.
"Ripetetemi il contratto, mr, mi state facendo perdere anche la voglia di ascoltarvi" il sorriso che rivolse all'uomo sembrava contenere tutti gli insulti trattenuti e gli occhi, quelli confermavano la sua ira.
"Taehyung prenderà in sposa mia figlia, in cambio io avrò il titolo di Conte" la Vergine gettò indietro la testa, in una risata poco consona e poco trattenuta che fece voltare Taehyung nella sua direzione.
"Taehyung" la Gloriosissima si alzò in piedi, poggiando il calice sul pavimento guardando il moro il quale, dopo un inchino alla principessa, si avvicinò.
"Ho sentito molte baggianate, in questi anni, e forse ho commesso vari crimini, sono stata spietata, crudele, con tutti, ma" rivolgendosi all'uomo "mai farei una cosa del genere al mio Taehyung, mr" il figlioccio inchinò il viso quasi riconoscente.
Quella stessa mattina aveva ricevuto una richiesta di sua Maestà di giungere più veloce che si poteva al castello Reale: c'era una visita che lo riguardava. Lorette, figlia di Carlo Franco I, aveva avanzato la proposta di matrimonio: i pensieri avevano avvolto Taehyung in una bolla che gli incuteva timore perché, se la regina avesse deciso che Lorette sarebbe stata la donna giusta, il matrimonio si sarebbe celebrato.
"Per quanto Lorette mi attragga fisicamente, non penso che le sue conoscenze siano ai livelli di Taehyung, e lui merita il meglio" Elisabetta si inchinò fino quasi a baciare le labbra dell'uomo "ed evidentemente lei non lo è".
La Gloriosissima si sedette e, con la ferocia nello sguardo, la serietà sul viso, le mani congiunte sopra il ventre, aspettando che gli ospiti (indesiderati) sparissero dalla sua proprietà.
"Vi ringrazio, Vergine" le parole di Taehyung fecero alzare la testa della regina che, lo guardò questa volta senza proferire parola. Stava pensando, la Regina, e Taehyung per non disturbarla decise di sedersi sul gradino sotto il trono e bere dallo stesso calice: la Gloriosissima iniziò ad accarezzare i suoi capelli, mentre con l'altra picchiettava le unghie sul suo busto.
"Sai Taehyung, ero tentata di contrarre matrimonio, ma poi ho osservato meglio i tuoi occhi e ho visto tanto panico, tanto rancore" il moro ascoltava attentamente reclinando il capo "alla tua età mio padre mi fece conoscere uomini su uomini, e quando capì che non volessi sposarmi mi strappò il trono dalle mani. So, caro figlioccio, cosa significa doversi mettersi sempre in gioco, doversi sempre sottomettere alle voglie degli altri, ma bisogna anche reagire nella vita". Elisabetta si fermò per una manciata di minuti, portando una mano a stacciare quella pesante collana che le sue ancelle le facevano indossare la mattina e passò a slacciare il suo corpetto.
"Se non avessi reagito, forse avreste avuto un re cattivo a governare, non sarei diventata regina, e quello che ho lo devo solo a me stessa, Taehyung" si alzò, facendo spostare il moro dalla sua posizione, mettendosi davanti in una muta richiesta di aiuto nello sciogliere tutti i lacci del suo vestito.
"Tutto quello che ho lo devo a me, che non ho mai accettato di sposarmi: sposarsi è da sciocchi, è da bambocci che hanno bisogno del sostegno di qualcuno e noi, piccolo, non ne abbiamo bisogno" Elisabetta era nuda di fronte a Taehyung, che osservava il suo corpo senza provare niente, non era la prima volta che la Vergine lo faceva.
La Gloriosissima prese le mani di Taehyung e le portò sui suoi seni, poggiando poi la testa sulla sua spalla e sussurrando direttamente al suo orecchio "l'unico uomo che mi ha toccata in questo modo, Taehyung, era un pirata, Francis Drake, e credevo di amarlo ma in realtà a me piaceva solo il sesso con lui. E amo il sesso in generale, per questo quando lui se ne andò non gli chiesi di restare, né di sposarmi, semplicemente sperimentai nuovi metodi, nuove combinazioni" Elisabetta mollò la presa sui seni e spinse Taehyung sul trono sul quale cadde.
"Un giorno diventerai re, Taehyung, le scelte sono le tue, che ti piacciano i seni o ti piaccia il pene, se ti imporrai nessuno oserà dire niente, non abbassare la testa, mai" detto questo lasciò il moro seduto sul trono, mentre ella sculettando si rifugiò nelle sue stanze.

"Principe" si inchinarono tutti al suo arrivo, ma lui, imperterrito camminò a testa alto nel suo abito elegante, con l'ansia nelle vene e la testa altrove. Salì le scale e si rinchiuse nella sua stanza, decidendo di sbottonare la camicia, lasciandola aperta: si buttò sul letto recuperando dal tavolo sul quale alloggiavano tutte le sue cose, un bicchiere e dell'alcool, infiammando la sua gola. Il continuo bussare alla sua finestra lo distrasse e lo fece avvicinare: al di là del vetro William Shakespeare, l'uomo che più di tutti gli faceva dubitare della sua sanità mentale.
"Mr" disse ironico dopo aver aperto la finestra, facendolo entrare nella sua stanza.
"Wow, è grandissima" ed effettivamente lo era, la sua stanza, la più ampia di tutte, un grande armadio conteneva tutto il patrimonio della regina, e il grande quadro firmato Kim Seokjin sul quale era dipinto il principe con la corona reale, spiccava sopra il letto a baldacchino al centro della stanza. E una grande scrivania accoglieva tantissimi vari libri, e scartoffie piene di scritte e numeri.
"Mh mh" mugugnò il moro, sedendo sul letto sollevato con un braccio, e tal movimento fece scivolare sulla sua pelle una parte di camicia lasciando il petto scoperto.
"Okay, credo sia una brutta serata non è così, principe?" Taehyung alzò lo sguardo, guardando con odio e facendolo avvicinare. William lo guardò e, con il cuore pulsante più veloce del previsto, si avvicinò: il principe allungò una mano cingendo il suo collo e avvicinandolo così tanto da essere ad un palmo di distanza l'uno dell'altro.
"Ho trovato questa cosa molto odiosa, da parte vostra, il mio nome è Taehyung, William, né principe, né re" William era sul limite della sopportazione e aveva voglia di assalirlo e farlo suo.
"Mi dispiace, mio principe" lo derise lui convinto di un'arresa da parte del moro ma, evidentemente, quella non era la serata dei dubbi. Taehyung lo spinse abbastanza forte da farlo sedere sul letto, mettendosi a cavalcioni su di lui, la camicia scesa fino ai gomiti, lo sguardo di chi aveva voglia di fare tutto ciò che di sbagliato esisteva.
"Sapete, William, oggi ho avuto una bellissima lezione di vita da una persona che amo, e stimo molto: mi è stato ordinato di fare pulizia dei miei pensieri, dei miei istinti" alitò sulla sua guancia, passando le unghie dalla guancia alle labbra del caramello "mi sono posto la domanda: a me piace il pene o i dolci seni? E sono giunto ad una conclusione, volete saperla?" William annuì velocemente, sentendo la sua erezione bella sveglia, sulla quale poggiavano i glutei sodi e accoglienti di Taehyung.
"Voglio il vostro pene".
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-Lougtout

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