2. Petardi a luci stroboscopiche

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Izuku's P.o.V.

Arriviamo alla sede in un battibaleno e lì la receptionist mi sorride calorosa, conoscendomi ormai da anni. Poi nota dopo due secondi il bimbo fra le mie braccia e sorride dolce: <Ciao piccino.>

Tetsuya affonda il viso nel mio petto prima di pigolare un "ciao".
La donna scuote leggermente la testa e mi chiede: <L'hai trovato dove è avvenuto l'attacco del Villain?>
<Sì. E... ehm... è senza genitori.>

Sibila l'aria tra i denti, un po' dispiaciuta per il bimbo, suppongo, e fa: <Sicuro?>
Annuisco mentre strofino la schiena a Tetsuya e spiego: <La madre... è morta quando l'ho trovata. Ed il padre... il piccolo sostiene che non l'ha mai visto.>

<Ha fatto cose brutte a mamma! Tanto brutte che mamma mi ha promesso un anno fa che mi dirà tutto quando ho 12 anni!>
P: "La consecutio temporum muore con te~!"
O: "Ihh, é un bimbo, per l'amor degli dei."

<Capisco... Come ti chiami, piccolo?>
<Tetsuya Muzai.>
<Muzai é il cognome di tuo papà?>
Il bimbo nega e aggiunge: <No. Mamma non voleva il cognome di papà per me. Non so quale é il cognome di papà. Neanche il nome.>

<Capisco... Deku, ti dispiacerebbe...?> mi chiede, lasciando la domanda sottintesa. Vuole cercare un orfanotrofio per il piccolo e non lo vuole da qualche parte da solo.

Annuisco sorridente e aggiungo: <Certo.>
<Beh, vai pure nella nostra sala, così non disturbate nessuno e il piccino può un po' disegnare, se vuole.>

Tetsuya annuisce contento e io vado dietro il bancone della receptionist, andando verso la porta dell' "ufficio" suo e delle altre colleghe con cui fa i turni. Non é una stanza eccessivamente grande, ma é piena di finestre.
Appoggio il bimbo a terra e lui subito sfreccia verso una scrivania dove ci sono diversi fogli intonsi ed una penna.
Li afferra e, stendendosi a terra a pancia in giù, inizia a scarabocchiare sul foglio.

Sorrido, vedendo la sua serenità, e cerco qualche matita colorata fra i diversi porta penne: ne trovo poco meno di 10 e le porgo tutte al bimbo.
Mi siedo a terra accanto a lui e gli chiedo: <Allora, Tetsuya... sai già cosa vuoi fare da grande?>

<Voglio vendere un nuovo gioco che ho creato io!>
<Che gioco?>
<Dei nuovi cicciolini!>
<Eh?>
<Quei cosi che scoppiano, si usano a capodanno!>
<Intendi i fuochi d'artificio?>
<Quelli piccoli!>
<I petardi?>
<Sì! Io lo chiamo cicciolini!>

<E che petardi originali vorresti creare?>
<Dei petardi più belli, un po' come i fuochi artificiali!>
<Potresti spiegarti meglio...? E poi come faresti a crearli?>
<Uso il mio potere!>

Si mette a sedere e, tutto orgoglioso, Tetsuya spiega: <É un po' il potere di mamma e un po' di papà! Il medico ha detto che é una cosa rara per quelli della mia... mia... gerenazione?>
<Generazione, forse intendi?>

<Sì, della mia generazione! Il medico ha detto che molti bimbi hanno un potere che é tipo il contrario di quello dei genitori o similcontrario (lo so, è strano, ma l'ha detto lui...), ma io comunque ho una sorta di loro insieme! E mi piace il mio potere!>
<Cosa fa?>

Tetsuya si concentra e tra le sue mani inizia ad apparire un piccolo globo iridescente che pare contenere tutti i colori.
Lancia la sfera per terra con forza ed essa scoppia, facendo un botto un po' rumoroso, ma controbilanciato da una esplosione di colori stupenda.

<È un bel Quirk, Tetsuya! Capisco perché vorresti farci dei petardi-fuochi d'artificio! Tutti li vorrebbero!> mi complimento con lui.

P: "Questo qua darà inizio ad un commercio di petardi a luci stroboscopiche... Prenderei un gatto solo per spaventarlo con le mille lucine!"
O: "Sei crudele!"
P: "In realtà sono sadico."
O: "Che gioia avere a che fare con uno stress completo di tutto come te!"

<Lo so! Anche mamma me lo diceva sempre! Anche se diceva che se faccio questi cosi troppo grandi posso pure far male, quando li faccio esplodere!>

<Beh, tutto é pericoloso se mal usato. Anche un foglietto.>
<Eh? Beh... potranno pure far male i miei cicciolini speciali, ma solo se faccio troppo grande le palle! Per me é bello e divertente, farli. É come avere dei palloncini non con acqua, ma con luci colorate! Sono ancor più belli!>

Gli sorrido e chiedo (P: "Dannato il nostro kink per i Quirk."): <Ma queste sfere... si rompono dopo un certo tempo, sei tu a deciderlo o...?>
<Si rompono solo quando sbattono troppo forte da qualche parte. Non é troppo difficile. Sono come vetro, ha detto il dottore, però non lasciano schegge come un bicchiere rotto!>

Annuisco e gli arruffo i capelli mori, mentre mi sorride. Si alza in piedi e mi abbraccia, affondando anche da così la sua faccia nel mio petto. Lo abbraccio in ricambio, e sorrido.
<Tutto questo affetto per...?>
<Mi piaci! Sei dolce come mamma!>

<Ma io sono un maschio come te...>
<Allora sei come papà. Ma non il mio papà. Sei come il papà buono dei miei amici. I loro papà sono sempre gentili e fanno sempre regali ai miei amici.>
<In che classe vai?>
<Ultimo anno di asilo. Come mai chiedi?>

<Curiosità.>
<Ok, papà.>
Divento leggermente rosso a quelle parole e faccio, un po' imbarazzato: <Ma non sono tuo padre!>

<Però abbiamo cose uguali! Guarda! Anche io ho i capelli verdi tutti in giro! E ho un po' gli occhi verdi, però non troppo! Mamma dice che gli occhi li ho presi da papà. Papà ha fatto il cattivo con mamma, ma gli occhi sono belli, anche se suoi!>
<Beh... é vera la cosa degli occhi. Ma, ripeto, io non sono tuo padre. Andrai in un orfanotrofio e...>

<Però voglio te come papà! Non voglio andare in quel posto per bambini senza mamma e papà! Io ora ho te!> esclama Tetsuya, convinto.
Sospiro e guardo la sua testa spiaccicata contro il mio petto.

Infondo, mi sta simpatico questo bimbo.
E poi... é già da un po' che vorrei adottare un bimbo con Kacchan, ora che siamo sposati e che é passata la legge per l'adozione da parte di genitori gay, possiaml farlo.

Però Katsuki boccia tutti i bimbi perché li considera dei pappamolle e perché non li conosciamo per nulla.
Però Tetsuya si é già affezionato a me, non é così piagnucolone, e mi dispiacerebbe saperlo in un orfanotrofio tutto mogio.

<Deku!> la porta si apre e spunta il volto della receptionist.
<Sì?>
<Ho trovato diversi orfanotrofi in cui il piccolo può stare... se vuole può decidere lui dove.>

<A proposito dell'affidamento del bimbo... non potrei adottare io Tetsuya?> chiedo alzandomi in piedi, tenendo il bimbo in braccio, che mi fissa con occhi brillanti.

"Ti prego, mondo, dimmi che non ci pentiremo a prendere questa bombetta 2.0 ma con le lucine stroboscopiche come figlio..." prega P.



N/A: ehm, P, te lo devo proprio dire?
Sì, te ne pentirai.

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