13. Luce nel buio

328 40 100
                                    

Izuku's P.o.V.

<So benissimo che tu sei il Simbolo della Pace, l'hero Deku. Ma tu non sei solo quello. Sei un uomo felicemente sposato. Sei un figlio, perché anche tu ha dei genitori. Sei un amico, perché non sei un sociopatico asociale.> inizia a spiegare e ciò un po' mi lascia perplesso ma... piacevolmente stupito.

<E, cosa più importante, sei una persona comune, spaventata e ferita come tutte le altre. Non sei solo quello che mostri, specialmente nel mondo degli Hero; dove l'immagine é comunque tanto. Noi tutti siamo uno, nessuno e centomila. Siamo unici, siamo mille persone allo stesso tempo per altrettante persone diverse, ma siamo nessuno perché nessuno qui ha i poteri di un Dio.>

O: "Che belle parole!"
P: "E dove vorrebbe andare a parare?"

<Partendo dal presupposto che noi siamo veramente noi stessi quando, ironia, siamo da soli; possiamo provare ad essere il più trasparenti possibili con gli altri, per star meglio con noi stessi nei momenti peggiori, per poter essere consolati e protetti.>

Katsuki mi appoggia una mano sulla schiena e la passa delicatamente, come a ricordarmi che lui é qui, con me, e che é vero che devo essere me stesso, il più trasparente possibile.

<Puoi anche essere scettico, Izuku, su tutto questo. Non te ne farei una colpa; ancora molta gente é scettica sulla efficacia di psicologi e psichiatri. Ma, ricorda, che rimane a te e soltanto a te una importante decisione: vuoi rimanere nel baratro di dolore in cui sei caduto o vuoi uscirne e ritrovare la splendida luce del Sole?> mi chiede, improvvisamente molto più seria.

O: "Sì, sì, sì!"
P: "Certo, se fosse anche solo lontanamente possibile..."
O: "É più che fattibile, ma noi lo dobbiamo volere! Tu, Izuku, lo vuoi?"

Resto in silenzio sia fuori che nella mia testa.
Kenshi mi ha ferito. Mi ha distrutto. Mi ha stuprato.
E non si merita l'ulteriore vittoria di avermi rotto per sempre; perché non é vero.

"Io sono Izuku Midoriya. E non permetterò a nessuno di rovinarmi la vita per sempre."
<Voglio il Sole.> affermo, deciso.
Miura mi sorride e posso immaginare accanto a me Kacchan urlare internamente dalla gioia.

<Allora parlami di te, del vero te, Izuku.>

~time skip: quattro mesi~

Katsuki's P.o.V.

Mi butto sul letto, mentre aspetto che Izuku torni a casa dal lavoro. Ormai é da poco meno di un mese che ha ricominciato a lavorare, ma é da più di due mesi che sta ritornando l'Izuku che conosco.

Ora sorride, é felice e ha totalmente perdonato Tetsuya, dicendogli che lui é solo stato ingannato e che chiunque, nella sua situazione, avrebbe fatto lo stesso.
Quindi siamo di nuovo una unica famiglia unita.

Ovviamente qualche volta si sveglia di notte fonda con i ricordi di quel giorno ad assillarlo e piange disperato sulla mia spalla, ma ormai sono molto radi e ciò mi rallegra molto.

Inoltre, Izuku ha legato molto con quella Miura che, davvero, deve ricevere mille medaglie per tutto il suo duro lavoro.
Probabilmente anche una statua. Ed una piazza a suo nome. Ha fatto dei fottuti miracoli.

Ed adesso quei due fanno comunella spesso e volentieri. Izuku va a casa della donna "di nascosto", nel senso, evitando i paparazzi, mentre Amaya va preventivamente al supermercato più vicino.
E passano una o due ore davanti alla TV accesa in sottofondo mentre parlano del piu e del meno.

Izuku mi ha proposto più volte di venire con lui ma, nonostante stimi molto quella donna, io non sono venuto più agli incontri già dalla terza volta e non ho un grande legame con lei. Perciò lo lascio lui al suo esclusivo "Circoletto delle Dixi".

Questo fantastico nome é nato quando Izuku mi ha spiegato che solitamente si strafogano di quelle patatine, ritornando a casa coi sensi di colpa per dare pugni alla sua dieta perfetta.

Sento la porta aprirsi e dei passi leggeri avvicinarsi a me, per poi avveritire il materasso sprofondare leggermente accanto a me.
Poi una testolina verde e un po' scompigliata si appoggia sul mio petto. Do un bacio leggero tra quei capelli e saluto con: <Ciao piccola peste... ti sei stancato della TV e dei disegni?>

<In realtà ho pensato a come rendere i miei cicciolini più belli!>
<E ci sei riuscito?>
<Non ancora... ma so che ci riuscirò!>
Ridacchio e gli scompiglio i capelli, commentando: <Lo so, sei creativo ed intelligente: ce la farai. E i tuoi cicciolini svenderanno, appena ne avrai creati tanti e diversi.>

<Lo so! Io da grande voglio avere un negozio tutto mio. Lì venderò i miei cicciolini! E sarò ricco! E comprerò tutto quello che volete! Specialmente a papà, che si merita il mondo!>
<Ed io? Io no il mondo?>
<Tu il Giappone!>
<Ok, mi posso accontentare...> e gli continuo ad arruffare i capelli.

La porta ancora si apre e questa volta entra Izuku con un dolce sorriso in volto.
<Che begli uomini che ho...> commenta, coricandosi dall'altra parte del letto, lasciando in mezzo il bimbo.

<Un fantastico marito ed un bellissimo figlio...> e ci carezza le guance, sorridendo leggermente.
Da un leggero bacio sulla fronte al piccolo e gli suggerisce: <Perché non vai in camera od in soggiorno e lasci papà e babbo da soli?>

<Perché? Ho fame.> si lamenta il piccolo.
<Ma hai già mangiato!> protesto e Tetsuya ridacchia, per poi però sbuffare un poco contrariato: <Uffi, volevo fargli uno scherzo.>

Si alza dal letto e mi scavalca un po' malamente (S: "Ahio, lo stomaco! Porco K2!"), prima di andare verso la porta ed annunciare: <Vado in soggiorno a guardare ICarly...>
<Ok!> esclama Izuku, prima che il bimbo chiuda la porta.

Poi Izuku mi si appiccica, stringendosi a me. Mi sorride dolce e poi mi bacia, partendo subito con la lingua.
Gli metto le mani sui fianchi e continuo il bacio.

Quando non abbiamo più fiato ci stacchiamo.
Mi fissa negli occhi e dice: <Voglio fare l'amore, Kacchan.>

Lo guardo confusissimo. É dall' "incidente" con lo Stronzo che non lo facciamo. Ed adesso se ne esce così? Ma che cazzo?

<Sicuro?> domando.
Non voglio che sia un modo per "purificarsi".
Voglio che sia conscio e che desideri me, desideri fare l'amore con me. Voglio questo.

Le sue iridi smeraldine mi scrutano con attenzione e, mantenendo il sorriso, risponde: <Voglio fare l'amore con te perché mi manca. E poi voglio andare avanti, oltre Kenshi. Perché può essersi preso il mio corpo, una volta, ma non si é preso e mai potrà prendersi il mio amore, che é per te...>
Distoglie un attimo lo sguardo, con la sua mano che vaga sul mio collo, giochicchiando con l'orlo della mia maglietta.

<Quindi, amami, amiamoci e facciamolo. Un'ennesima volta. Amiamoci un'ennesima volta nel modo più... pazzo, eccitante e profondo che esista.> conclude e riprende a baciarmi ed io mi lascio coinvolgere.

Izuku vuole tutto questo, vuole amarmi e vuole farlo in questo modo. E io mica mi tiro indietro.
Le mie mani subito viaggiano veloci all'orlo dei suoi jeans, iniziando a slacciargli la cintura che potrebbe anche non mettersi, ma la indossa sempre come accessorio.

Anche se la strada non é completa, Izuku sta meglio; Izuku sta bene. È riuscito a sollevarsi, ferito da capo a piedi, ma trionfante.
É riuscito a trovare la sua ragione; ha cercato le sue speranze, sogni e si é tenuto stretti i fatti per cui ha continuato a vivere. Si sono fusi e sono diventati la corda più forte esistente, che gli ha permesso da uscire dall'orribile baratro della disperazione.

Ha trovato la sua luce nel buio.

FINE

-20/06/2019

N/A: ebbene sì.
Finita anche questa.

C'é una luce nel buio?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora