6. Un'offerta che non si può rifiutare

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Ciro's P.o.V.

La mia sorpresa dura giusto un secondo, poi sorrido leggermente e, avvicinandomi con le mani dietro la schiena, chiedo: <Mi sorprendo che tu lo sappia già. Ed hai mentito pure al tuo grande Hero e all'agenzia più di una volta, mh? Sei proprio un bimbo cattivo.>

<Non volevo dirlo.> ammette, a testa china, il bimbo; neanche chiedendosi come io sappia tutto questo.
Quanto é ingenuo...
É perfetto.

<Però voglio sapere una cosa, Tetsuya caro...> e gli accarezzo leggermente i capelli verde scuro <...te l'ha detto tua mamma? Quando? E cosa ti ha detto di preciso su di me?>

<Mamma non mi ha detto nulla. L'ho scoperto un mese fa. Sono andato in camera di mamma e ho cercato nel comò un fazzoletto mentre lei era dalla vicina di sotto. Però... ho trovato un foglio pieno di scritte ed una tua foto. Li eri più piccolo...> spiega il marmocchio.

Chissà da che giornale ha preso la foto... ah, sì.
L'ultima mia effrazione a volto scoperto, poco prima del mio viaggio per il mondo.

Il bimbo continua dopo una piccola pausa, che forse gli é servita per mettere a posto nella sua testa le parole: <Però non ho letto tutto. So leggere, ma poco. Ho solo letto delle scritte in rosso di mamma. Mamma scriveva in quel modo. Diceva "Tetsuya non sarà mai come il padre" o una cosa così e la tua foto era cerchiata. Adesso dici pure te di essere mio papà... Quindi ho ragione.>

Poi mi fissa negli occhi, un po' arrabbiato, e fa: <Non so cosa hai fatto alla mamma, ma lei era buona e si arrabbia con gli altri solo quando facevano davvero i cattivi. Io non ti voglio. Ho già una casa e due fantastici papà!>

<Lo so bene, ma io ho bisogno del tuo aiuto per una cosuccia piccola piccola, poi io sparirò dalla tua vita per sempre e nessuno saprà che il tuo vero papà sono io.>

Tetsuya accentua il cipiglio e chiede: <Cosa vuoi?>
Trattengo più che posso il mio ghigno di spuntare fuori e rispondo: <Devo prendere Izuku.>

Il piccolo spalanca gli occhi così simili ai miei e, disperato, fa: <No no no! Non papà Izuku! Perché papà Izuku!? No! Non ti aiuto! Non ti aiuto! Non ti voglio! Vattene! Vattene! Vattene! Sei un cattivo papà! No, non sei un papà! Sei cattivo e basta! La mamma ti voleva male e io->

<E se, in cambio del tuo aiuto, facessi rivivere tua mamma?> domando e lui interrompe i suoi piagnistei praticamente subito.
Lo guardo sereno, calmo, volto disteso, mentre dentro sento una risata prorompere.
É semplice, fin troppo semplice, con i bimbi.
Solo messa sul banco l'esca e già é così attento.

<Ma io ho due papà...> replica debolmente, come se dovesse convincere più sè stesso che me.
Sorrido leggermente, come ad essere caritatevole, e proseguo: <Ma neanche il tuo vero papà potrebbe sostituire la mamma, no?>

Il bimbo annuisce leggermente alle mie parole, come in trance, mentre fissa le lenzuola.
Quanto é semplice, quanto é semplice!
Potrei perfino annoiarmi!
Ma che dico?
É sempre divertente soggiogare le persone.

<La mamma è sempre la mamma e so quanto stai male, perché tua mamma é morta per colpa di qualche pazzo, é morta per salvare te e tu non hai fatto nulla.> calco l'ultima parte della frase.
Bisogna fare leva sui sentimenti d'amore e d'affetto per convincere uno dal buon cuore a collaborare, se restio.

E, come sempre, sono riuscito a convincere la mia vittima.

Infatti il bimbo mi fissa negli occhi e, serio, domanda: <Puoi davvero darmi la mamma viva?>
Annuisco con un dolce (e falso) sorriso in volto, aggiungendo: <Certo, Tetsuya caro, certo che posso.>

Gli occhi gli brillano di speranza.
Che gioia sarà distruggere quel tipo di speranza che ha. E che non solo lui ha...

<Di questi tempi tutto si può, solo che molti lo trovano amorale. Ma io trovo peggiore privare una persona della possibilità di riavere il proprio caro. È per questo che io ti posso dare di nuovo la mamma, mentre gli altri no; ti possono solo dare nuovi papà.> concludo, poggiandogli una mano sulla spalla.

Il suo sguardo é rapito, é caduto nella trappola delle mie parole.
É un mio pupazzetto alle mie precise volontà.
Ultimo controllo...

<Quindi, figlio mio, accetti la mia proposta?> e gli tendo la mano non appoggiata alla spalla.
Praticamente non ci riflette e mi porge la mano, stringendo forte la mia, dicendo: <Sì. Ti aiuterò.>

Mi ritraggo piano e faccio scomparire la bolla che circondava i suoi piccoli petardi, perché tanto so che non mi tradirà.
<Adesso so perché i miei cicciolini di luce hanno una bolla attorno. Ecco cos'è davvero il tuo potere, papà.> commenta il bimbo a voce alta, scendendo dal letto ed afferrandomi la mano.

Per il bene del piano, non la respingo e spiego: <Sì. Posso creare delle bolle che intrappolano di tutto. E tu hai ereditato questa cosa, in parte. Mi sorprende. É raro nella tua generazione. Beh, é vero che sei mio figlio: non puoi essere come gli altri.>

Vedo che mi rivolge un enorme sorriso, orgoglioso di sentirsi dire quelle parole.
<Adesso però, devi già darmi un piccolo aiuto.> spiego, stacco la mia mano dalla sua per necessità (e volontà) ed estraggo dalla tasca una piccola ampolla con dei granelli bianchi e giallognoli.

<Cosa sono?> chiede.
<Sali. Servono per far rinvenire le persone quando sono svenute. E tu le userai sul tuo amico e sulla donna in salotto.>

<Cosa avete fatto a Ryoki-kun e tata-san?>
<Li abbiamo fatti addormentare e basta, così noi due potevamo parlare con calma. Penseranno di essersi appisolati e basta quando tu li risveglierai, grazie a questi, mentre darai leggeri schiaffetti ai loro volti. Nascondili subito quando si risvegliano e fa finta che nulla di questo sia successo.>

<Cosa devo fare, allora?>
<Dì che non hai trovato quel che hai cercato, sei venuto qua di giù per dire la triste notizia e che gli hai notati addormentati e che gli hai svegliati a suon di schiaffetti. Capito, Tetsuya caro?>

<Sì papà!> trilla il bimbo, prendendo i sali dalla mia mano e andando già davanti al divano, mettendosi all'opera.
Io vado dai miei due sottoposti, che aspettavano pazientemente sullo stipite tra cucina e soggiorno e ci teletrasportiamo dove eravamo prima.

Prendo il mio apparecchio e sto in ascolto qualche minuto, per tastare il campo e vedere se il bimbo si tradisce o meno.
Però non sbaglia nulla e convince i due.

Perfetto.

Dico ad uno dei due sottoposti di andare dalla Lega dei Villains (o, per meglio dire, "Lega dei Pirlians") e di avvisarli che il bimbo é un collaboratore e che non ci vorrà troppo prima di procedere e portare a termine la prossima parte.

Ghigno mentre, con l'altro tirapiedi, torniamo alla base con una auto di media fascia, per non destare sospetti che spunterebbero se avessi un'auto più lussuosa.

Tutto procede secondo i piani.
E presto, 'Zuku caro, sarai mio.
Mio per sempre.



N/A: NON UCCIDETEMI SONO ANCORA GIOVINE PER MORIRE!

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