10. Salvataggio

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Katsuki's P.o.V.

Tetsuya mi racconta tutto e... cazzo.
Non so se odiarlo o provare pena per lui...
S: "CI PENSEREMO DOPO! PRIMA DI TUTTO C'È IZUKU!"

<M-mi perdoni, b-babbo Ka-Katsuki?> balbetta il bimbo.
<Ora quel che conta é trovare Izuku, capito? E tu mi dovrai aiutare!> impongo in modo severo, fissandolo negli occhi.

Diamine, é vero, sono i suoi occhi...
A: "Ma lui non é suo padre!"
S: "IZUKU!"

Tetsuya annuisce con vigore, fissandomi serio.
Sa di aver fatto un errore e vuole rimediarci.
<Ashido, hai il GeoTab con te?> chiedo ad Acidella, accanto a me, con gli occhi lucidi per tutto quello che ci ha raccontato il marmocchio.

Con noi due si sono aggiunti Gravitina, Usain Bolt 2.0, Ranocchia e qualcun altro. Anche loro hanno sentito.
E se prima eravamo tutti in ansia, adesso é ancor peggio.

Regina degli Acidi annuisce e tira fuori il dispositivo, accendendolo.
<Ci sono.> dichiara.
<Ok, Tetsuya... ricordi qualcosa di dove tu e Izuku eravate con... Teiten?> chiedo.

<Eravamo circondati da palazzi. Alti, pieni di crepe e brutti. Vetri un po' rotti e sporchi. Si sentivano urla attorno a noi e, fuori, quasi tutto il terreno era pieno di bottiglie rotte, carte, sigarette... pure sinringhe! Chissà perché erano lì...> e si perde un po' nei suoi pensieri, ma per ora a noi va più che bene.

GeoTab é un dispositivo che permette di circoscrivere un'area sempre più piccola, più dettagli si danno.
Acidella inserisce le parole chiave e dice a voce alta: <É l'area nera, la zona più malfamata della città.>
<É comunque molto grande...> commenta Gravitina...

Mi giro verso il bimbo e gli chiedo: <Ricordi qualcos'altro?>
<Il palazzo dove siamo entrati era grigio. E non tanto alto. Più basso di dove abitavo con mamma...>
<Scrivi di tenere di conto di un palazzo grigio alto meno di 5 piani.> commento.

<Ok... Ora possibili sono solo 10 palazzi. Ma é ancora troppo... Dobbiamo averne uno, massimo due.>
<Ok, ancora uno sforzo Tetsuya... cos'altro ricordi dell'entrata della sede di Teiten?>

Si concentra e resta in silenzio qualche secondo, prima di dire: <Vicino la porta c'era un tombino... E c'era attaccato un enorme coso della spazzatura. Quelli neri e gialli, enormi.>

Regina degli Acidi segna quelle cose ed esulta: <É solo un risultato! Solo un risultato possibile! Andiamo subito!>
<Ed il bimbo?> chiede Ranocchia.
<Verrà con noi. Almeno così conferma anche lì. E forse sai pure, senza volerlo> e guardo Tetsuya <una entrata più sicura.>

Il bimbo annuisce, sicuro.
<Ma é troppo piccolo! Non dovrebbe->si lamenta Sonic, ma io lo interrompo: <Questo cazzo di bambino ha visto, sentito e vissuto cose che noi abbiamo anche solo sentito in più del doppio dei suoi anni. E poi lo conosco: si attaccherebbe al culo pur di venire.>

Afferrò in braccio Tetsuya e lui già si tiene forte, intuendo che accadrà di qui a poco.
<E quindi tanto vale farlo venire. E poi, é piccolo ma non inutile. Quindi... io vado, poi voi fate quel cazzo che vi pare. Io vado a salvare mio marito, non mi preoccupo di trovare una babysitter ad uno con già un bel paio di palle.> e parto a suon di esplosioni, tenendo con solo un braccio attorno al bimbo, che si regge saldamente a me.

A: "Diretto ma... scurrile."
S: "TI SEMBRA IL MOMENTO DI PENSARCI?!"
A: "Voglio mantenere la nostra sanità mentale, facendo finta di nulla! Izuku ci ammazzerrà quando saprà cosa abbiamo detto di fronte a Tetsuya..."
S: "Sempre se riusciamo a dirglielo mai ad Izuku..."
"Non.osare.dire.cazzate. Salveremo Izuku. Punto e basta."

Izuku's P.o.V.

É finito.
Finalmente, é tutto finito. Almeno lì fuori.
Nella mia testa tutto é cominciato.

Sento Kenshi darmi un ultimo morso sul retro del collo, mentre scorre un'ennessima volta la sua mano lungo la mia schiena, fino ai glutei dove si sofferma (come tutte le volte che l'ha fatto...).
Ridacchia e mi copre leggermente con il lenzuolo rosso, che poggia ad altezza inguine, comunque coperto appena.

Si alza dal letto (finalmente, finalmente, finalmente) e sento un rumore di tessuto, suppongo si stia rivestendo.
Ad un certo punto si riavvicina e la sua mano si poggia sulla mia guancia (levala, levala, levala!) e si mette a giocare con il mio labbro inferiore.

Io tengo gli occhi chiusi, le guance ancora un po' bagnate dal precedente pianto.
Non voglio vederlo.
Non voglio vedere il ghigno del mio stupratore...

Di nuovo ride, crudele, facendomi leggermente rabbrividire, commenta: <Cazzo, sei bello pure così; distrutto e stanco. Se avessi tempo, farei pure un bel secondo round...> e mi morde il lobo senza troppa forza, come se volesse giocare.

Beh, come se non l'avesse già fatto... ha giocato con il mio corpo, con il mio essere, con la mia psiche.
E di sicuro si é divertito mentre mi distruggeva.
Adesso sono rotto, sporco ed indegno.

Dopo aver un po' mordicchiato il lobo e sotto l'orecchio, mi sussurra: <... ma, purtroppo, ti devo cedere per un pochino ai miei colleghi, credo li conosci: la League of Villains; e loro ti toglieranno il tuo potentissimo Quirk, per poi ridarti a me! E noi staremo insieme per sempre! Fantastico, no?>

Il sangue mi si gela nelle vene, mentre serro con più forza gli occhi.
No, no, no. Non può essere questo il mio destino.
Già non sono riuscito a lottare per il mio corpo e sono finito stuprato. Non posso permettere che mi prendano il Quirk. No, All Might me l'aveva dato per un motivo e io non lo lascerò a nessuno, a meno che non sia il mio successore.

Provo a mettermi seduto, mentre provo ad aprire gli occhi, ma Kenshi con poco sforzo mi ributta sul letto e commenta: <'Zuku caro, sei senza forze: inutile che ti opponi. É solo fastidioso, un po' come una mosc->

Si interrompe al sentire dei rumori provenire dal piano (o piani?) di sopra; che percepisco pure io.
<Ma che cazzo...?> borbotta lui a mezza voce e confuso, facendo qualche passo verso la porta.

Sento delle esplosioni che si fanno sempre più vicine.
<Merda!> sibila tra i denti Kenshi, mentre apro gli occhi, speranzosi: Kacchan, Kacchan! Kacchan è qui.

Kacchan... non ti merito. Non più.
Richiudo gli occhi e sprofondo di più con la testa nel cuscino, le lacrime che premono per uscire.
Sono sporco, impuro, indegno, rotto... sono una bambolina, la bambolina di Kenshi; non più Izuku Midoriya.
Il vero Izuku Midoriya non avrebbe mai permesso nulla di ciò.

La porta si spalanca con forza ed io tremo leggermente, mentre una voce conosciuta grida: <IZUKU!>
"Non ti merito..." penso, mentre le lacrime iniziano a scorrere, di nuovo, per le mie guance.
<Kacchan...> sussurro.

Katsuki's P.o.V.

S: "Se quei coglioni ci hanno mentito giuro che di loro non rimarrà la minima traccia..."
A: "Concentriamoci!"

Spalanco la porta con un'esplosione, mentre dietro ho il marmocchio che si é fatto strada insieme a me, annuendo alla strada indicataci da quei pappamolli.

Do un calcio alla porta davanti a me, urlando: <IZUKU!>, vedendo davanti a me il pezzo di merda con addosso i pantaloni ed una camicia sbottonata.
Mi fissa per un attimo arrabbiato, ma subito dopo ghigna, mentre si prepara a combattere.

S: "No no no! Non dirmi che..."
Torco leggermente la testa e vedo Izuku.
Ma non l'Izuku che conosco io, no.

É disteso su un letto, svestito, pieno di segni rossi e viola su collo e petto, coperto a partire dall'inguine da un leggero lenzuolo rosso.
É quasi in posizione fetale e, ad occhi chiusi, sta piangendo mentre il suo volto é già segnato da precedenti pianti.

Mi giro verso lo Stronzo.
Mi continua a fissare ghignante, quella smorfia ad indicare un chiaro e tondo "Ho vinto".

<Tu... TU NON VIVRAI UN ALTRO GIORNO! CREPA BASTARDO!> urlo.



N/A: suppongo vogliate che il sangue di Ciro sia versato dopo mille torture...

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