Capitolo 8:I fuochi delle meraviglie(花火) parte 2

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[22:56]
In città quella notte poche persone erano a dormire. Molti stavano per le strade, altri si erano ritirati in casa, chi invece in campagna. Fatto sta che ognuno era al suo posto.
O almeno, quasi tutti.



I'm losing my self-control
Yeah, you're starting to trickle back in
But I don't wanna fall down the rabbit hole
Cross my heart, I won't do it again
I tell myself, tell myself, tell myself, "Draw the line"
And I do, I do
But once in a while, I trip up, and I cross the line
And I think of you
Two years, and just like that
My head still takes me back
Thought it was done
But I guess it's never really over
Oh, we were such a mess
But wasn't it the best?
Thought it was done
But I guess it's never really over
Just because it's over doesn't mean it's really over
And if I think it over, maybe you'll be comin' over again
And I'll have to get over you all over again
Just because it's over doesn't mean it's really over
And if I think it over, maybe you'll be comin' over again
And I'll have to get over you all over again!

"...Lance..."
"LANCE!"
Keith si risvegliò, erano appena le 11 di sera.
"Sono ancora in tempo!"

Keith prese il telefono, e aprì la rubrica.
Il telefono squillava.
"Tipregotipregotipregotipregotipregotipregotiprego..."
~Pronto? Keith?~
~Dobbiamo vederci.~
~Ok. Dimmi dove.~
~Vieni da me Lance. Ti dirò tutto.~
~Arrivo.~
Keith abbassò la cornetta. Era davvero in ansia. Voleva chiarire la situazione, ma era spaventato da quello che sarebbe successo.
Era il momento di scegliere la verità dei fatti. Di uscire allo scoperto. Basta paure. Basta ansie. Basta insicurezze.
🅑🅐🅢🅣🅐 🅢🅞🅖🅝🅘.
Keith voleva solo vivere al suo fianco.
Keith voleva essere accettato.
Non aveva bisogno di illusioni...
Driin.
"Il campanello"
Keith corse, come se fosse stata l'unica speranza di sopravvivere su un'isola deserta.
Aprì la porta senza nemmeno chiedere chi fosse.
Vedere Lance fu sufficiente per migliorare quel giorno. Era più bello che mai.
~Entra.~
I due si diressero al balcone.
Erano le 23:30.
Keith prese due sedie e fece accomodare Lance.
~Allora... vuoi spiegarmi?~
~Non sono umano.~
~L'avevo capito.~
~Sono...~
~La tigre della morte?~
~Esatto.~
~Quando sei diventato questo, Keith?~
~Pochi anni fa...~

{[(Flashback)]}

Il bambino guardava il riflesso nell'acqua. Keith, amava il tramonto. Lo vide, e si sentì rassicurato. I suoi occhi si illuminavano di felicità. Solo che tutto stava per cadere, e rompersi irrimediabilmente.
Immagini contorte apparirono nella mente del corvino.
-𝑵𝒐𝒏 𝒎𝒊 𝒖𝒄𝒄𝒊𝒅𝒆𝒕𝒆! 𝑽𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒈𝒐! 𝑵𝒐𝒏 𝒉𝒐 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂! 𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂! 𝑭𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒆! 𝑨𝒊𝒖𝒕𝒐! 𝑴𝒂𝒎𝒎𝒂! 𝑨𝑨𝑨𝑨𝑯!-
🅃🅄 🅂🄴🄸... 🄻🄰 🄽🅄🄾🅅🄰 🅃🄸🄶🅁🄴 🄳🄴🄻🄻🄰 🄼🄾🅁🅃🄴. 🄵🄰 🄶🄸🅄🅂🅃🄸🅉🄸🄰.-

Poco dopo arrivarono i genitori del ragazzo.
£- Keith! Amore che succede?-£
Keith si girò.
Ma i suoi occhi. Erano quelli di un predatore. Non era più il fragile bambino che sua madre pensava fosse.

{[()]}

~Da quel giorno non vidi più mia madre. Un anziano signore del paese mi donò un milione di euro, e è il mio tutore, ma non lo vedo da molto tempo.~
~Keith... io...~
~Ti spavento? Mi odi?~
~No, affatto. Tu sei il mio migliore amico. Non potrei mai abbandonarti in questo modo...~

I due si guardarono per un po'.
Lance si alzò e abbracciò Keith.
~Andiamo a divertirci ora, ti va, tigre?~
Il corvino arrossì.
~Sì, andiamo.~
I boys chiusero la porta di casa e uscirono.
~Andiamo a comprare quei cosi di fuoco?~
~Va bene, però offro io!~
~Grazie Lance(ᵔᴥᵔ)~
Camminavano sulla riva del fiume.
~Lance...~
~Sì?~
~Sai... da un po' di tempo mi sentivo davvero solo. Eppure ora con te al mio fianco è tutto diverso... non ho mai avuto una vera famiglia.~
~Beh, ora puoi star tranquillo che né io né Hunk né pidge e tantomeno Allura e Sh—
Shiro. Lui cosa è per te?~
~Lui è il nipote dell'anziano signore che mi diede il milione.~
~Capisco.~
~Strano vero? La mia vita è così incasinata che penso l'universo sia più ordinato della mia fottuta testa.~
~A volte penso che l'unica cosa che servirebbe a chiunque sarebbe galleggiare nel mare, rilassandosi e abbandonando ogni preoccupazione.~
~Come darti torto.~

Da lontano si sentivano voci gridare, senza alcun ritegno.
Anche Lance stava per aprire bocca, ma i rumori dei fuochi d'artificio lo zittirono quasi completamente. Solo che per lui quei fuochi che segnavano la fine di un anno non contavano nulla.

La motivazione di ciò era che 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒎𝒃𝒊 𝒃𝒓𝒖𝒄𝒊𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐, 𝒎𝒂𝒏𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐𝒍𝒐 𝒗𝒊𝒗𝒐, 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒊 𝒍'𝒖𝒏𝒐 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐.

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~Tiger~ (una storia Klance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora