Ettore

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Dolce Clara,

incontrarVi oggi è stata una boccata d'aria pulita. Non me lo aspettavo e questo ha accresciuto la gioia. Siete dimagrita, e non lo dico per compiacervi, perché Voi siete sempre in ottima forma e sempre in ordine. Lo dico piuttosto perché in quell'abito bianco sembravate giusto un angelo, posto di proposito sulla mia strada. Anche la Vostra voce sembra cambiata: da quanto non ci vedevamo? Due, tre secoli? Mi dispiace non essere riuscito a dirVi tutte queste cose di presenza, sembravate così di fretta che non ho osato ostacolarVi.

Quello che vorrei sapeste, però, è che Voi potete parlarmi del Vostro umore come e quando lo preferite. Anzi, magari potessi passare le mie giornate ad ascoltare le Vostre lamentele, che sicuramente sono molto più interessanti dei discorsi che sento ogni giorno al lavoro.
Vorrei inoltre che smettessimo di darci del Voi. È senza dubbio elegante e divertente all'occasione, ma ci allontana terribilmente dalla realtà. Vorrei che senza indugi mi dessi del tu, come desidero fare io. Dimmi se questo è in qualche modo possibile.

Tienimi informato,
te ne prego.

Ettore

Lettere alla solitudineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora