La Perfezione

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Elena's pov.

Erano passati cinque anni. Cinque anni da quando la mia relazione con Niccolò si stava distruggendo per colpa di Federica, cinque anni da quando la mia vita crollava nell'oblio, cinque anni da quando stavo quasi per morire. Erano trascorsi cinque anni. Erano cambiate tante cose. Tante cose, tranne il mio amore per Niccolò. Eravamo ancora insieme. "Il vero amore non esiste" mi ripetevano molte persone quando ero piccola. Invece. Invece io il vero amore l'avevo trovato. Avevo trovato quella persona che, solo sorridendoti, ti rendeva migliore la giornata. Avevo trovato chi con una carezza mi faceva arrossire. Avevo trovato chi mi faceva venire i brividi con un abbraccio. Avevo trovato il bacio che mi risveglia a dalla morte. Avevo trovato chi si sarebbe buttato nel fuoco per me. Avevo trovato quella persona che non ti fa sentire sola. Perché si, io mi sentivo tanto sola, io tra la gente non stavo bene, già da piccola tendevo a isolarmi. A stare sola con la musica. Ero abituata. Ero abituata e stavo bene così. Poi ho avuto un sogno. Il primo sogno della mia vita. A 14 anni iniziai ad ascoltare "Ultimo", un ragazzo che poco dopo divenne il mio idolo. Già dalla prima parola che mi disse, ero sicura, che l'avrei amato. Così fu. Non immaginavo nemmeno che sarei finita al suo fianco. A 16 realizzai il mio sogno. Iniziai a volare sul serio. Persi la mia migliore amica per un cretino, uno stupido psicopatico, che si suicidò subito dopo. Fui distrutta, ma andai avanti. A 19 anni ero ancora con Niccolò, Adriano era il mio migliore amico, gli rimasi a fianco anche dopo la morte di Francesca, la mia migliore amica non che la sua fidanzata. Quando io e Niccolò credevamo di vivere una vita perfetta trovammo l'intruso, Federica, tornò dopo due anni dal suo ex (Niccolò) e creò un piano malefico per separarci. All'iniziò ci riuscì. Io iniziai una vita dolorosa. Fatta di alcool, tabacco e autolesionismo. Quando Niccolò scoprì il suo piano corse da me. Era tardi. Avevo inciso sul mio polso il taglio fatale. Fece in tempo a chiamare l'ambulanza e a salvarmi. Sarei morta. Avevo rischiato la vita. Mi risvegliai dopo essere quasi morta. Io non sapevo ciò che aveva fatto Federica, ma Niccolò mi si gettò addosso appena sveglia, non resistetti e lo baciai. Chiarimmo subito dopo.

Erano passati, poi, cinque anni. In quei cinque anni era cambiato tanto. Tantissimo. Tanto tranne il nostro amore (come avevo già detto). Eravamo rimasti a Roma, ma eravamo andati più in periferia. In mezzo al verde. Una casetta accogliente, non troppo grande, ma nemmeno troppo piccola. Ovviamente c'era una stanza per il pianoforte che, sia io che Niccolò, suonavamo la sera al nostro piccolo. Si, avevamo un bambino. Ancora non ci eravamo sposati. Ero rimasta incinta a 21 anni. Il nostro bambino, Peter, aveva quattro bellissimi anni. Sia io che nic eravamo felicissimi della notizia, furono nove mesi di dolcissima attesa. La mia carriera e quella di Niccolò non finirono, continuarono ad andare a gonfie vele, facemmo insieme molti ft. E facemmo uscire anche molti altri album. In quegli anni cambiò molto anche il mio pensiero, pensai di tatuarmi delle cose, lo feci. Tatuai una rosa sotto il seno destro, scrissi Wendy sul polso destro e feci un razzo sul sinistro, sulla caviglia destra scrissi Peter Pan e mi feci disegnare alcuni pianeti sulla caviglia sinistra; sul collo mi feci disegnare delle piccole ali sulla nuca, inoltre mi feci fare delle stelline sull'avambraccio. Io iniziai ad essere molto più seguita da quando feci la mia uscita a Sanremo giovani, che vinsi con la mia canzone la rosa. Era una vita bellissima quella che ormai conducevo. Un marito amorevole, un bambino, un cagnolone adorabile, una casetta accogliente. Ecco perché era da qualche settimana che non mettevo l'anima in pace. Sapevo benissimo che dopo la perfezione sarebbe venuto il dolore.

Guardavo una foto messa sul grande pianoforte nero nella stanza. Analizzavo la cornice marroncina in legno che circondava la foto. Una foto che ritraeva me e Niccolò che ci baciamo al tramonto. Mi scappò un sorriso. Accarezzai col pollice il vetro. Mi sentii cingere i fianchi, da due braccia forzute. Le braccia del mio ragazzo. Mise il viso nell'incavo del mio collo, baciandomi una guancia
N: che fai? Chiese dolce mentre continuava a stringermi con le braccia tatuate
E: guardo questa bellissima foto mi rigirai nelle sue braccia, finendo davanti a lui a dargli un bacio
N: lo so, sono bellissimo in questa foto disse facendo la linguaccia, gli tirai uno schiaffetto al braccio
E: se se, sono più bella io presi il suo viso fra le mani e lo baciai, mi cinse di nuovo i fianchi, che prima aveva lasciato per accarezzarmi il viso
N: va bene, lo ammetto, sei molto più bella tu, vorrei essere anche bello come sei bella tu disse canticchiando le ultime parole, sorrisi, mostrai le minuscole fossette che avevo, lui mi baciò le labbra in modo dolce
N: se fai quei sorrisi però mi uccidi, mi fai venire voglia di mangiarti si avvicinò al mio orecchio e sussurrò e non posso farlo perché c'è il piccolo di là un brivido mi attraversò la schiena, arrossì istantaneamente
E: NICCOLÒ esclamai sussultando senza allontanarmi
N: non dire che non vuoi fece un sorrisetto malizioso, abbassai lo sguardo e sorrisi
E: certo che voglio idiota mi misi a ridere ma non possiamo alzai le spalle, Niccolò mi guardò sorridendo, prese il cellulare e compose un numero
N: Adrià, non è che me tieni il pischello? Disse lui con il suo solito accento romano, amavo quel suo accento
N: grazie mille adrià, lo passi a prendè  te o te lo porto? Grazie mille, si, quando vieni ti spiego chiuse la chiamata e ricominciò a guardarmi intensamente, quegli occhi color nocciola non avevano MAI smesso di ipnotizzarmi
N: adesso non abbiamo più il problema del bambino disse baciandomi, sospirai
E: sembri un adolescente in preda a una crisi ormonale, trentenne che non sa trattenere i suoi bisogni mh...carina come cosa dissi ridendo, lui mi guardò facendo labbruccio
N: stai zitta ventiquattrenne, che lo vuoi quanto me disse facendo l'occhiolino e la linguaccia, risi e lo baciai
E: mi piaci anche se hai una crisi ormonale scemo dissi baciandolo ancora

Spazio autrice
Ecco a voi il tanto richiesto sequel. Adesso che ho finito gli esami avrò più tempo per scrivere, non saranno tantissimi i capitoli, ma la storia sarà intensa. ❤️ Ditemi che ne pensate

forse era destino 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora