Capitolo 4

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Elena's pov.

E:dai dimmi insistei andando davanti al moro, che guardava tutto tranne che me Adri, non è che hai fatto qualche cazzata? Chiesi iniziando a preoccuparmi
A: no assolutamente, anzi, è una cosa bella disse lui sorridendo è che...mi vergogno un po'... Ehm... È un po' che non mi succedeva, ecco perché disse lui abbassando lo sguardo, questa sua reazione mi incuriosì molto
E: Adri, qualsiasi cosa sia io non ti giudicherò o cose del genere... Siamo migliori amici ormai da più di sette anni, dai, dimmi insistetti io, gli feci alzare lo sguardo e gli sorrisi dolce
A: poi mi spiegherai come fai a convincermi sempre... Comunque... La cosa è che... Mi sto sentendo da un po' con una ragazza, si chiama Federica, ha la tua età disse lui a bassa voce, saltai dalla gioia
E: E ME LO DICI COSÌ urlai spaventando Niccolò e Peter che parlavano tranquilli, i due tornarono dopo poco a chiacchierare è la cosa più bella che mia tu mi abbia mai detto, dopo così tanto tempo finalmente puoi essere di nuovo felice lo abbracciau forte, il moro rimase un po' confuso, poi dopo poco ricambiò l'abbraccio
A: grazie Ele, non mi aspettavo tutto questo disse il ragazzo stringendomi forte a sé se vuoi posso presentarla questa sera continuò poi, annuii, poi però pensai una cosa
E: lo dovrai dire pure a Niccolò, lo sai vero? Dissi io, lui sorrise e annuì
A: gliel'ho detto quando mi ha chiamato stamattina disse lui sorridendo, sbuffai
E: va bene, visto che sono felicissima stasera ti perdono questo affronto dissi incrociando le braccia al petto, Adriano scoppiò in una fragorosa risata
A: va bene nana, non accadrà più mi scompigliò i capelli e mi diede un bacio sulla guancia
N: ATTENTI A CHE FATE VOI DUE urlò Niccolò dal salotto, ci mettemmo a ridere
A: allora stasera ci vediamo al ristorante qua dietro? Così vi presento la mia Fede disse lui con voce evidentemente entusiasta
E: si, ci vediamo stasera alle otto, lascerò Peter alla baby sitter dissi sorridendo
A: grazie Ele, allora ci vediamo stasera disse abbracciandomi, uscì dalla porta salutando

Andai in salotto, dove Niccolò giocava con Peter. Era una scena talmente dolce che non avevo intenzione di disturbarla. Mi appoggiai allo stipite della porta. Peter aveva in mano il suo aereoplanino rosso, girava vicino al divano facendolo volare. Niccolò lo guardava dolce Peter, vuoi volare con papà? Chiese lui. Un colpo al cuore. Quella dolce frase che mi aveva fatto innamorare di lui a 16 anni, vuoi volare con me? Me lo aveva ripetuto quando stavamo insieme. Volare. Ciò che io avevo fatto scappando dai miei genitori. Volare. Quella cosa che si può fare solo se qualcuno ci dà la mano e ci insegna come si fa. Peter annuì entusiasta alla proposta del moro. Quest'ultimo lo prese per le braccia e iniziò a girare su sé stesso. Peter continuava ad urlare guarda papà quanto andiamo veloci sorrisi dolce alla scena. Non appena il bambino scese dalle possenti braccia del padre si accorse di me e mi corse incontro. Niccolò lo seguì, mi abbracciò e si mise al mio fianco.
P: Mamma, mamma, lo sai che ho visto i leoni allo zoo? Disse il piccolo felicissimo, iniziò a saltellare di qua e di là imitando il ruggito di un leone
E: WOW e poi che hai visto? Chiesi io spalancando la bocca e gli occhi
P: ho visto i gorilla e le giraffe e gli ippopotami e gli orsiiii disse il piccolo prolungando l'ultima parola
E: e non avevi paura? Chiesi io
P: no, c'era lo zio che mi teneva la manina, quindi non avevo paura, perché se mi volevano fare male lo zio mi portava mia volando sbagliò vari verbi, ma fu comunque una frase dolce, aveva una considerazione bellissima di Adriano, lo abbracciai
N: a proposito di Adriano, cosa stavate confabulando prima? Chiese lui alzando un sopracciglio
E: risi stavamo dicendo che stasera ci avrebbe presentato Fede dissi felice, lui annuì e sorrise, mi inginocchiati per arrivare all'altezza di Peter
E: allora amore, stasera mamma e papà devono fare una cosa importante, quindi tu starai con la baby sitter, va bene? Cheisi al bimbo aggiunstandogli i capelli, lui annuì e sorrise adesso se vuoi puoi giocare un altro poco con papà, ma poi deve andare a sistemarsi pure lui eh lui esultò contento e prese la manona di Niccolò, tirandolo, a fatica, vicino al divano.

Rimasi a osservare i due giocare, era un bel passatempo. Erano così dolci che non riuscivo a camapitarmi di quanto tempo passasse a guardarli. Guardia l'orologio che avevo al polso 18:22, si era fatto tardi. Dovevo correre a cambiarmi, o non sarei riuscita a cambiarmi in tempo. Corsi in bagno, chiamando Niccolò, dicendogli che anche lui doveva cambiarsi. Accesi al piccolo la TV, era l'unico modo per tenerlo calmo. Chiusi la porta del bagno alle mie spalle, tenendo dentro me e Niccolò. Avevo deciso di mettere qualcosa di non troppo elegante, ma nemmeno troppo sportivo. Niccolò sarebbe rimasto coi suoi vestiti, ma doveva almeno sistemarsi quei capelli che, devo ammettere quando erano scompigliati erano estremamente attraenti, ma dovevano essere domati, non poteva di certo impressionare un'altra donna che non ero io. Mi tolsi velocemente i vestiti, mentre lui mi osservava compiaciuto seduto sullo sgabello vicino al lavandino.
N: mi hai portato in bagno per farmi vedere lo spogliarello? Disse lui compiaciuto e malizioso
E: NICCOLÒ urlai arrossendo no, devo aggiustati questi capelli, non puoi mica attirare una donna che non sono io dissi ovvia, mi allacciai il reggiseno e infilai velocemente la maglietta
N: wow, Wendy, sei gelosa sorrise ancora più compiaciuto
E: vuoi che mi metta quella gonnellino aderente e abbastanza corta che avevo comprato al centro commerciale? Chiesi io mettendomi le mani sui fianchi, lui scosse la testa
N: no, nessuno deve vedere il tuo culo, quello è solo mio disse incrociando le braccia al petto, sorrisi
E: wow, Peter, sei geloso? Dissi io per ripicca
N: touche disse lui ridendo, mi prese una mano e mi avvicinò a lui. I miei fianchi erano ancora nudi, la mia intimità coperta solo dalli slip. Passò un dito sul mio fianco, provocandomi un brivido comunque sappi che sei bellissima, ma sei MIA marcò l'ultima parola
E: anche tu sei bellissimo dissi baciandolo ma ora fammi vestire, se no mi costringi ad andare nuda al ristorante dissi ridendo, mi lasciò libero il polso e mi porse i pantaloni, poggiati accanto a lui
N: mettiteli che se no dovrò spaccare la faccia a mezzo ristorante disse lui sorridendo, amavo quando faceva il geloso.

Finì di vestirmi, mi misi giusto un filo di mascara. Uscii dal bagno, seguita da Niccolò, che non smetteva di guardarmi.

Spazio autrice
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo. Ditemi che ne pensate di questa nuova storia, se vi sta appassionando ditemelo. NON SIATE SILENZIOSI ❤️

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