Capitolo 5

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Elena's pov.

Niccolò mi fissava estasiato e compiaciuto.
E: guarda che se vuoi un autografo basta chiedere dissi ridendo, lui incrociò le braccia al petto
N: no, stavo solo notando che sei una figa della Madonna gestita così, e che se qualcuno ti guarda nel ristorante lo picchio disse scrocchiando le dita chiuse a pugno
E: e tu stai attento a non fare troppo la star, che se qualcuna ti guarda troppo le faccio affogare col vino finì di parlare e feci un sorriso angelico, lui mi guardò e sorrise compiaciuto
N: poco gelosa la ragazza eh disse lui ridendo
E: senti chi parla dissi io raggiungendo l'attaccapanni e mettendo una leggera giacchetta di jeans, rise insieme a me. Andammo in salotto, dove trovammo la babysitter e Peter che giocavano.
E: ciao Daria, noi andiamo, saremo di ritorno verso mezzanotte dissi io andando verso il piccolo, seguita da Niccolò ciao piccolino, fai il bravo eh gli diedi un bacio sulla fronte, gli scompigliai i capelli e andai verso la porta. Niccolò salutò il bambino e uscimmo.

Decidemmo di andare a piedi, era pcoo distante il ristorante, e io per fortuna non avevo i tacchi. Mi prese la mano mentre camminavamo, passammo davanti a due ragazzi di vent'anni, non appena si accorse che mi fissavano mi prese dai falianchi, mi avvicinò a lui e mi stampò un bacio sulle labbra, lanciò poi uno sguardo fulminante ai due ragazzi, che alzarono le sopracciglia e si allontanarono velocemente.
E: ti piace far scappare le persone? Cheisi io ridendo, lui alzò le spalle
N: se fissano la mia ragazza si, tu sei solo mia Wendy, mia e basta disse sottovoce, avvicinando le sue labbra al mio orecchio, mi morse il lobo e poi, solo io posso avere questo effetto su di te indicò le mie gote rosse e la pelle d'oca sulle braccia, risi
E: sappi che non sei l'unico ad avere questo effetto dissi accarezzandogli il viso con una mano e baciandogli delicatamente il collo, mi accorsi della sua erezione e della pelle d'oca sulle braccia e sorrisi che ti avevo detto? Mi riferii alla sua erezione che premeva sui jeans.

Entrammo nel ristorante, appena dentro Niccolò mise gli occhiali, sapevo benissimo che era per sentirsi più sicuro, ma attirava l'attenzione di troppe ragazze, che si girarono a guardare quel gran figo di ragazzo che si è messo gli occhiali da sole parole di una delle ragazze a un tavolo. Decisi di far capire subito la situazione a quelle racchie dal corpo perfetto. Misi una mano nella tasca dei jeans di Niccolò, che mi guardò confuso, sotto lo sguardo attento delle ragazze gli presi la mano, gliela strinsi e lo baciai. Alzai un sopracciglio, lanciando uno sguardo di fuoco a tutte le ragazze che ci fissavano, queste si girarono tutte verso il tavolo, rimanendo in silenzio.
N: non sono l'unico a far scappare le persone eh disse lui ridendo
E: non si devono permettere di toccare il MIO ragazzo, il MIO Peter, il MIO bimbo marcai le parole "MIO", facendogli intendere che si, ero possessiva e nessuno doveva toccarlo.

Arivammo al tavolo, che ci era stato indicato dal cameriere, Adriano (versione elegante) era con una ragazza, mora, capelli lisci, molto carina, i lineamenti erano dolci.
Ci sedemmo insieme. Guardai meglio la ragazza, mi prese un colpo.
E: Federica? Federica, ma sei tu, e come dimenticare la mia migliore amica delle superiori dissi sorridendo, stupita dalla sorpresa, lei mi guardò confusa, poi si ricordò
F: Elenaaaaa, da quanto tempoooo, mi sei mancata in questo tempo disse alzandosi dal tavolo e abbracciandomi
A: vi conoscete? Chiese Adriano confuso
E: si, eravamo migliori amiche alle superiori, quando ero venuta a Roma per fare il provino un po' ci sentivamo, poi col mio trasferimento qua ci siamo perse, ci tenevo tantissimo alla sua amicizia, sono contenta di averla ritrovata le strinsi la mano, lei annuì e sorrise
N: wow, bello, allora sono io qua a non conoscere la ragazza rise, strinse la mano alla mia amica e si presentò, iniziammo a cenare, arrivò il cameriere
E: per me una pizza Margherita e una porzione di patatine dissi io porgendo al ragazzo il menu
N: per me una carbonara e del vino rosso disse lui leccandosi i baffi e porgendo il menu
A-F: per me una bella pizza Margherita e una porzione di patatine dissero in coro, si guardarono e risero, si vedeva che erano felici insieme.

Aspettammo giusto 10 minuti, poi vedemmo il cameriere avvicinarsi con una caraffa di vino e due piatti con le pizze, mentre poggiava le pizze sul tavolo gli scivolò la caraffa di vino su di me, sporcando la mia maglietta di vino rosso, facendo così trasparire il mio reggiseno. Niccolò si lanciò a coprirmi, mi mise la sua giacca sopra e guardò tutti quelli che si erano girati a guardare. Il cameriere si scusò, ma noi non ci demmo molto peso, sapevamo che non era colpa sua. Andammo in bagno, lui chiuse la porta dietro di sé. Mi tolsi la maglietta e la la ai leggermente con l'acqua strizzandola per bene. Niccolò mi diede la sua giacca, era a bottoni abbastanza stretti e poteva sembrare una camicia fatta apposta.
N: sappi che sei bellissima anche con la mia giacca addosso disse lui baciandomi, mi prese la mano e uscimmo dal bagno.
Ci risedemmo al tavolo con i due ragazzi, rimasti un po' confusi da ciò che era successo, Federica si era sentita in colpa per ciò che era successo e si era scusata, ma ovviamente le avevo fatto capire che lei non c'entrava niente.
E: casa vostra è lontana da qua? Chiesi io pensando che avrei potuto farli rimanere da noi
A: si, abbastanza disse lui grattandosi la nuca
E: se volete abbiamo una camera in più in cui ospitarvi proposi entusiasta, Federica e Adriano sorrisero, accettando tranquillamente la mia offerta. Tornò il cameriere di prima, scusandosi ancora e poi dicendo che ci avrebbero offerto una torta per scusarsi dell'accaduto, accettammo volentieri il regalo.
E: wow arrivò la torta al tavolo e mi leccai i baffi il primo pezzo è mio eh, sia chiaro dissi tagliando una fetta. Era una torta al gelato con la glassa sopra.

Spazio autrice
Scusate se non ho postato questo pomeriggio, ma non è stato una bella giornata. Spero vi piaccia. NON SIATE SILENZIOSI❤️

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