Capitolo 16

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Alvin

< Ragazzi prendete posto> disse la professoressa quando entrò in classe.
Ehi, calmati però... sei appena arrivata.
Questo posto è suo, solo suo. < Oggi abbiamo la consegna di quei famosi video; li avete con voi, giusto? > chiese. < Bene, iniziamo a chiamare.....> e piano piano chiamò tutti i nostri compagni fino ad arrivare a me e a Cassandra gli ultimi 5 minuti delle due ore di lezione. Fortunatamente riuscimmo a farglielo vedere perché la lim ha deciso di collaborare e di non fare la cattiva proprio il giorno della consegna. E brava la lavagna tecnologica!
No ma sinceramente non l' avrei fatta andare se non avesse nemmeno guardato i primi minuti, l' avrei incollata alla sedia, seriamente.
Io  non sono uno che non  scherza.
< Meno male che ce l' ha fatta a guardarlo altrimenti non so che avrei fatto, giuro.  > disse Cassandra sospirando felice.
< Non ti preoccupare, a questo ci avrei pensato io.> alzò gli occhi al cielo alla mia risposta. Quando uscimmo dall' aula gli presi la mano e la trascinai vicino a uno sgabuzzino per poterla baciare.
Non potevo rischiare che qualcuno potesse guardala mentre io ero distratto. Non potete capire quanto tutto questo mi rende nervoso. Lei è solo mia, SOLO DI ALVIN DALLAS. CAPITO???
Calmati amico, non ti sentono quindi è inutile che fai così
E ma dai, devi sempre disturbare. Uffa!
Sono te, ricordalo
Purtroppo, lo so.

< Perché siamo qua? > chiese Cass.< Ho voglia di baciarti, non posso?> e la baciai. < Ti vergogni di me? > come  cavolo può pensare una cosa del genere?
È tutto per me.
Tutto.
< Non dire mai più una cosa del genere,capito piccola?>
< Non hai risposto alla mia domanda però.> disse evidenziando questo mio " errore"
< Non volevo che qualcuno potesse guardarti mentre ero distratto > ammisi
< Uuu...possessivo il ragazzo> scherzò
< Non sai quanto.> e la baciai.

< Vieni ti devo dare una cosa> < Ma la lezione?> chiese con una voce leggermente preoccupata. Non so se mi spiego.
< Possiamo andarci dopo, questo è molto più importante.> alla fine cedette.
Ovvio che è più importante se viene da me, piccola.
Come sei modesto
Eeee lo so, lo so.
Come si può dirmi di no?
Eh?
<Perché siamo vicino al tuo armadietto? >curiosa la ragazza.
< Da dove vuoi che prenda questa cosa? Dalla manica della camicia?><Non sapevo di avere come ragazzo un mago! Ma gli spettacoli quando li fai?> cosa?
< Ok, sbrigati. Lo sai che odio arrivare in ritardo.> poco impaziente la ragazza , mi dicevano.
Aprii l' armadietto e da esso estrassi una busta rossa con su scritto X (per) Cassandra <  Prendi, è dentro la busta> dissi. Lei aprii il pacchetto e da esso ne estrasse una maglietta con i colori della squadra con su scritto Dallas e il mio numero: 7 . Dalla sua reazione capii che la sorpresa gli piacette molto perché mi saltò addosso. <Come facevi a sapere che ti avrei detto di sì per metterci insieme? E se non si fosse avverato questo tuo " desiderio " >< Lo so e basta, domenica abbiamo una partita importante e ci terrei se la potessi indossare. Sei il mio portafortuna.> <Ovvio che la metterò > e brava la mia ragazza.

Sabato sera

< Forza, domani alla partita dovrete essere perfetti> disse il capo< Si coach > urlammo tutti in coro. Ormai erano  quattro ore che ci allenavamo. Eravamo tutti sfiniti infatti essendo il capitano mi diressi verso l' allenatore per dirgli di mandarci a casa perché non stavamo concludendo nulla. Percorsi tutta la palestra e quando il coach mi vide disse < So già cosa vuoi dirmi quindi andate tutti a casa> Ok, qualcosa qui non quadra. < Ragazzi vi voglio qui alle 15 domani. Cercate di dare il meglio di voi in campo, intesi?> dopo aver detto di sì  ci dirigemmo verso gli spogliatoi e mentre mi preparavo arrivò Charlotte, con un sorrisino da cattivella. Bleah.
< Verrai questa sera?> ma che vuole questa?< Se magari mi dicessi dove fooorse e sottolineo la parola forse potrei risponderti. ><Alla festa, che domande sono?> <Si, ci andrò. > ora puoi andare grazie.
< Bene passami a prendere alle 20 > ma nemmeno se mi pagano. <No>< Ma come non mi vuoi più?>< Non ti ho mai voluto, è diversa la cosa> e me ne andai lasciandola lì, confusa del mio no in modo non gentile. Non potevo mentire, quella è la verità. Non l' ho mai voluta.

Quando arrivai in camera trovai Cassandra a leggere un libro. After, il titolo del libro... non era la prima volte che ne sentivo parlare.
< Ciao piccola, cosa leggi? >< Già di ritorno? >< Se vuoi me ne vado eh.>< Era solo per chiedere. Comunque stavo leggendo After>< lo sapevo!> sussurrai < Cosa hai detto? ><Che è tardi e dobbiamo prepararci se vogliamo andare alla festa.>< Ma tu domani hai la partita, sei proprio sicuro di volerci andare?>< Al 100% >< Va bene, vado><Ok>  Erano le 19:45 spaccate quando la mia ragazza uscì dal bagno.  Nonostante il tempo che impiegò era splendida.
Wow , adoro.
Indossava una gonna rossa con un top nero.
Naturalmente ai piedi aveva le sue vans, quanto mi piace questo suo lato sportivo non ne avete idea. < Tu non esci così > veramente credeva che l' avrei fatta uscire così? Allora non mi conosce.
< Perché no? > chiese non capendo. Piccola devi capire che sono geloso e di conseguenza non voglio che qualcuno possa anche solo sfiorarti con lo sguardo. < Vuoi che qualcuno ti metta le mani addosso? > dissi in sostanza io. < Solo tu. >< Allore di sopra ti metterai questa felpa, ok?> gliela porsi. Era nera con un fuoco al centro.
< E se avrò caldo?>< Me lo dirai e usciremo fuori. > facile da capire no?!
< Uffa, con te non si può fare  nulla> < Andiamo in camera da me che devo cambiarmi>< Em... non puoi rimanere così?> gli feci una faccia interrogatoria < Prima è passata Jessie che diceva che non saremmo dovuti entrare in camera tua per nessuno motivo><Capito ma solo io ho l' impressione che loro due stiano iniziando a provare qualcosa?>< Sai, non lo sapevo.> disse ironicamente la mia ragazza.  < Fortunatamente ho anche qua qualche vestito><Ok... aspetta che cosa?> cavolo, perché l' ho detto?< La volta scorsa ho conservato qui qualche vestito per evenienze come questa >< Capisco, ma ora sbrigati a cambiati che andiamo> in meno di dieci minuti ero già pronto. Uscimmo dalla stanza e chiesi in modo differente < La mia felpa?> non rispose a parole ma con un sorriso a 32 denti. Wow.

In macchina a nessuno dei due andava di ascoltare della mia famiglia perciò iniziammo a parlare. < Allooora, ho voglia di parlarti della mia famiglia. > <Dimmi> <È composta da principalmente donne perché essa è formata da mia madre, mia sorella maggiore e la minore.> <E..> non fece in tempo a finire di parlare che la blocco dicendo che ci aveva lasciati subito dopo che mia madre era rimasta incita di Cloe. <Mi dispiace > < Piccola sei malinconia, dimmi cosa non va > ehi lá, vi pareva che non me ne fossi accorto eh.
< Un giorno te ne parlerò.> ma come?!
< Come vuoi.> meglio non pressarla troppo e cambiai subito argomento per non farla sentire a disagio.
Credetemi se vi dico che  non so come  ma ci siamo ritrovata i a parlare dei panda.
< Ma sono adorabiliiiii> disse lei < Più di me?>< si.> < Quindi loro ti danno dei baci migliori><Si!> <Ho capito > è bellissimo scherzare con lei. <Me lo regali?> <Seriamente lo preferisci a me?> < Hai per caso del ghiaccio perché credo propio che hai sbattuto forte la testa> <Sì l' ho persa per te.> e arrossì.

Ma quanto è romantico Alvin in questo capitolo?

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