#13 L'errore.

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La mattina mi svegliai attorno alle braccia di Saimon, era stata una serata meravigliosa ieri, prima che pensiate male, non abbiamo fatto assolutissimamente niente solo che ci siamo divertiti tanto e poi siamo andati a casa mia.

Restai lì immobile sulla schiena, mentre facevo i grattini sulla testa a Saimon, si sveglio dopo circa 15 minuti.

S: Buongiorno principessa. Disse con un sorriso stampato in faccia, che faceva impazzire.

L: Buongiorno anche a te principe mio. Dissi facendo una risata per la situazione.

Alzò la testa e si avvicinò a me, mi diede un bacio leggero, dolce e pieno di passione, senza esitare due secondi ricambiai.

S: Giuro che pagherei milioni per svegliami sempre così. Disse accarezzandomi la guancia con il polpastrello del pollice.

Diventai rossa, molto visibilmente, lo guardai e notai che mi stava guardando, sempre con quel sorriso magnifico che si trovava, gli saltai addosso e gli diedi un bacio sulle sue grosse e carnose labbra che si ritrova, comincio a farsi più passionale il bacio, ero a cavalcioni su di lui, mi stava toccando i fianchi, la schiena e dopo di che mi attirò verso di lui, sorrisi, mentre lo bacia.

S: Sai vero...che se mi...fai questo...mi fai totalmente...impazzire? Disse tra un bacio e l'altro.

L: Sì...ne sono...consapevole. Dissi imitandolo, mettendoci a ridere.

Dopo vari baci, tanti baci, coccole e parole veramente troppi dolci, Saimon sfortunatamente andò a casa, perché solo aveva chiamato suo padre per un aiuto.

Ora ero totalmente da sola, solo io le mie patatine, la mia bibita e le mie serie tv su Netflix, quel ben di Dio non me lo poteva togliere nessuno; o almeno così credevo prima che non venni interrotta dalla persona che deve morire, che busso alla porta.

Sbuffai e camminando con dei passi da rinoceronte andai ad aprire.

L: Cosa volete or... Mi bloccai non appena vidi Sara in lacrime, con tutto il trucco che le colava sulla faccia.

L: O mio Dio cosa ti è successo?! Dissi allarmata.

S: Scusami tanto che disturbo adesso.

L: Ma stai tranquilla, figurati entra pure. Dissi facendola entrare, richiudendo la porta subito dopo.

La feci sedere sul divano, mentre le accarezzai un braccio cercandola di consolare.

L: Vuoi spiegarmi cos'è successo oppure non te la senti?

S: No no...ora ti spiego tutto...per filo e per...segno. Disse tra un singhiozzo, povera ragazza le sarà capitato qualcosa di veramente terribile.

S: Ero arrivata a casa di Dario, perché mi chiamò, non sapevo esattamente per cosa, ma io ci andai semplicemente perché da come mi parlava, sembrava abbastanza agitato, quasi. Appena arrivai mi fece sedere sul divano, e mi disse direttamente, cosa non andava, e mi disse: "Sarà spero che tu non la prenda male, la mia scelta..." è già da lì ho capito che qualcosa non andava nel nostro rapporto.

Disse, mette io la feci continuare, accentando ogni tanto un'affermazione con il capo.

S: Dopo di che mi disse: "...la nostra relazione non può durare perché ho scoperto di non essere mai stato innamorato di te. Ma voglio che tu mi capisca per la mia scelta." in quel momento il mondo mi crollò addosso, sentivo come essere stata tradita in tutto questo tempo, sentivo una fitta al cuore continua, sentivo di voler sparire dalla faccia della Terra...scusami se piango, non volevo frat...

L: Stai tranquilla, vieni qui. Dissi aprendo le braccia facendo spazio ad un abbraccio pieno di calore, e affetto.

Mi strisse forte, e in quel momento mi venne la brillante idea di farla restare con me, di guardare qualche serie tv. So che fa troppo da nerd però era l'unica idea che mi era passata per l'anticamera del cervello.

Semplicemente...tu.||Dario Matassa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora