#9 Il mondo non e tutto rose e fiori.

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Un ronzio, mi rimbombava continuamente nella testa, piano piano, aprì gli occhi, e me li stropicciai. Mi alzai dal letto caldo, e guardai come prima cosa, il telefono, ma non era da lì che veniva il rumore, appena realizzai sentivo che era il campanello di casa mia, sorrisi per la mia stupidità e decisi di andare a vedere chi fosse, mi dispiace per il malcapitato, che si dovrà vedere questo zombie vivo.

Appena mi presi le ciabatte, andai alla porta.

L: Chi è? Domandai con la voce ancora assonata.

X: Sono io, apri.

Mi salgono le furie a mille, non so se vi è mai capitato una scena simile, io non capisco la mentalità della gente che risponde SONO IO, ma io chi? Ma chi cazzo sei? Sei Gesù per caso? Il Messia, che ti devo aprire la porta, così a cazzo di cane?

L: Io chi? Cercai di mantenere la calma.

C: Sono Cesare, cretina!

Con tutta la leggerezza, premetti sul pulsante d'apertura, e feci entrare Cesare nel palazzo, fino nel mio condominio.

C: Ma buongiorno, splendore!!

L: Non urlare! Mi sono appena svegliato, rincolgionito!

C: Lo so è per questo che ho ulto. Disse con un sorriso soddisfatto, e venne a darmi un bacio sulla guancia.

Si accomodò sul divano, prendendo un cioccolatino e mangiarlo, mi sedetti vicino a lui.

L: Come mai sei venuto qui?

C: Allora... Disse mentre mangiava il cioccolatino, e mi dava un sacco fastidio.

C: ...Nelson, mi ha mandato in questa missione impossibile, dove devo affrontare uno zombie, che se non si fosse capito, sei tu.

L: Ma vaffanculo! Dissi alzandomi, o almeno ci provai, lui prima che me ne andassi, mi prese per la coscia e mi fece sedere su di lui.

C: Stavo scherzando! Tu sei sempre la mia Cuginetta, preferita è bellissima. Disse dandomi un altro bacio sulla guancia.

L: Non leccare il culo, cosa ti ha detto Nelson? Dissi mettendogli un braccio dietro al collo.

C: Non so se ti ricordi, quando Nelson per sbaglio aveva rotto la tazza, quella blu. Vabbè anche se non ti ricordi, oggi vorremo registrare un video, dove andiamo a località Tazza, che si trova tipo in Emiglia. E mi aveva detto di venire qua a chiederti, se per favore venivi anche tu. Fece gli occhioni da cucciolo bastonato, che non funzionarono.

L: Non so Cesare, domani ho scuola, e devo studiare. Mi alzai dalle sue gambe e mi incamminai verso la cucina.

C: Dai Larissa. Ti prego! Si alzò di scatto mi prese dai fianchi, e mi girò. Facendo sempre quegli occhi dolci.

C: Ti prego. Almeno se non vuoi farlo per me o Nelson, fallo per Dario.

Di nuovo quel nome. Perché in ogni cazzo di discussione che devo avere, ci deve sempre essere lui di mezzo. In quel momento non capì più niente, e le parole uscirono dalla mia bocca senza, darle il permesso.

L: Va bene...

C: Siii! Ti voglio bene, Dario sarà felicissimo!

L: Quanto tempo ci impieghiamo per arrivare lì? Cambiai argomento, diventando rossa sul viso.

C: Più o meno 4 ore, ma ci fermeremo in un hotel a dormire, di ritorno.

L: Cazzo! Cesare, domani ho scuola, non posso ...

C: Dai non morirai mica, se un giorno non ti presenti a scuola!

L: Certo che no, ma... Ancora quegli occhi dolci.

Semplicemente...tu.||Dario Matassa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora