un'allenamento speciale

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oggi la squadra non aveva nessuna lezione in programma, ieri mi ero comportata veramente male con tutti i presenti, e me ne vergognavo tanto.
non andai ad allenarmi, ma comunque andai al campo dove si stavano allenando.
c'erano tutti, chissà quando si sarebbe svolta la partita contro i tipi di ieri, i ragazzi si stavano allenando sulle tecniche speciali, li guardai da dietro un albero, sembravo una stalker, ma non lo ero, stavo solo guardando i miei compagni giocare..
non capisco del perché si allenano così tanto se già in passato avevano giocato contro di loro e avevano anche vinto, proprio non me lo spiegavo..
mentre me ne stavo andando via, incontrai david, che mi guardò sorpreso, forse perché non mi vedeva in campo con gli altri.
david: hey piccoletta, come mai non sei ha giocare con loro?
io: e tu come mai sei qui?
david: non si fa una domanda con un'altra domanda, dovresti saperlo?
io: mi scusi signore, non lo farò più
e dopo ci mettemmo a ridere insieme, passeggiammo un pochettino, parlando del più e del meno, ridendo e scherzando..
david: eh dimmi sei fidanzata?
io: in teoria si, in pratica sia io che lui non lo dimostriamo, ci guardiamo da lontano, parliamo e scherziamo..
david: mi accompagni al campo, vorrei salutarli tutti
io: va bene, ma solo perché sei tu..
david: grazie sara.
scendemmo le scale, e nel mentre devid mi raccontava delle brutte figure, che lo avevano visto protagonista insieme a joe, di quando per farsi vedere dalla ragazza che gli piaceva gli arrivò un pallone in faccia, oppure di quando al suo compleanno i ragazzi della sua squadra gli avevano spiaccicato la torta in faccia, oppure di quella volta che stava dormendo e gli avevano messo nel letto un serpente finto e lui era caduto da esso..
david: hey ragazzi, come state?
jude: hey david come stai amico?
i ragazzi si radunarono intorno a lui, chiedendo anche dei suoi compagni di squadra...
ormai erano dieci minuti che eravamo lì
io: dai david, me lo avevi promesso , andiamo a prendere un gelato..
david: si, andiamo
mark: sara, vieni ad allenarti..
io: sinceramente, ora come ora voglio andare ha prendere un gelato
david: facciamo una cosa, se tu riesci ha prendermi il pallone, ti porto ha prendere il gelato se non ci riesci ti alleni con loro e io vi guardo..
io: ok, dai andiamo
david era bravissimo, anche se in realtà non glielo volevo prendere il pallone, mi divertii tantissimo a fare finta di non riuscirgliela a prendere mai, dopo 10 giri del campo si dovrebbe essere stanchi no? eh allora perché lui non lo era? che aveva i superpoteri che non si stancava? nel mentre io stavo iniziando a sentire un leggero stancamento al quindicesimo giro..
io: david, basta finiscila di correre, non sei stanco? perché io si lo sono e anche tanto..
a quelle parole lui si fermò, e rise..
david: hai perso, ora devi allenarti con loro..
io: va bene, ma almeno fammi riprendere fiato..
david: tutto quello che vuoi, saretta...
mark: grazie david, hai fatto un ottimo lavoro, vero ragazzi?
david: prego ragazzi, ci vediamo la prossima volta.
che cosa avevo appena sentito? erano d'accordo?..
io: ed io che volevo andare ha prendere un dolce e fresco gelato, uffa..
erik: lo prenderemo dopo dai ora vieni in difesa..
io: arrivo erik
dissi per le parole che disse lui e così ci allenammo..
dopo l'allenamento, come avevano promesso andammo ha prendere il gelato, appena vidi la gelateria, presi la mano di jude e corsi verso di essa..
jude: sei proprio una bambina..
io: non ci posso fare nulla, mi piace troppo, scusi mi può dare cioccolato e fragola
signorina: certo
anche gli altri lo presero e poi pagammo.
alzai lo sguardo e vidi che mark si era sporcato il naso di gelato, notai nelly andare verso di lui e dargli un fazzoletto per pulirsi..
secondo me nella squadra si stavano formando un paio di coppiette e forse non era finita ancora qui.
appena finimmo il gelato passeggiammo un po' fino ad arrivare dove c'era la torre inazuma, da lì si vedeva un bellissimo panorama, sentii la mano di jude sulla mia, mi voltai verso di lui e gli feci un grande sorriso, uno di quelli che a lui piaceva un sacco..
mark: ragazzi io ho scoperto una cosa..
ci girammo tutti verso di lui, con una faccia confusa..
mark: ho scoperto, un posto segreto dove ci possiamo allenare, si trova proprio vicino  alla scuola..
axel: allora che ne dici se ci accompagni, andiamoci ora
sam: ora? ma non è tardi? la scuola chiude nel pomeriggio..
jude: io sono d'accordo con axel andiamo, e poi sono solo le tre del pomeriggio
posso dire che i ragazzi erano proprio pazzi..
io: a questo ci penso io, ci sono alcune scorciatoie dove ci possiamo infiltrare tranquillamente.
silvia: piccolo genio del male
Disse lei guardandomi e ridendo, unendoci poi tutti alla sua risata..
andammo di nuovo a scuola, alla fine era ancora aperta, mark ci portò  lì dove si trovava il posto segreto..
nelly: oh capito che cos'è, questa ragazzi era la struttura dove si allenava la vecchia inazuma eleven..
io: e diteci cosa centriamo noi con loro..
mark: noi ricreeremo la vecchia inazuma eleven.. forza entriamo..
forse non era tanto male, pensare di diventare la nuova inazuma eleven...
mark: ok adesso alleniamoci..
quelli della difesa, si allenarono sulla velocità, gli attaccanti sui tiri, in pratica tutto quello che volevi fare, potevi farlo..
era arrivato il mio turno, finalmente..
io: mettete al massimo..
axel: no, te la mettiamo bassa..
io: alla zeus mi lanciavano tutti i palloni a massima velocità, fatelo pure voi..
jude: ok va bene.
i palloni andavano veloci, riuscivo ha prenderli tutti, dopo circa trenta palloni tirati, andai a vedere gli allenamenti degli altri..
andai ha vedere i difensori, che avevano come esercizio una specie di tapis roulant gigante..
sembrava divertente e allora iniziai a farlo pure io, era divertente, di fianco a me c'era nathan, che come me si stava divertendo, dopo dieci minuti, ne andai a vedere altri, mi stavo divertendo, passammo lì dentro circa un paio d'ore, e poi uscimmo.
io: ciao ragazzi, ci vediamo domani..
mark: sara, domani ci alleniamo di nuovo qui dentro
jack: come di nuovo, ci vuoi per caso morti?
ridemmo tutti, alle parole di jack
mark: e lo faremo fino alla partita contro la brainwashing.
sam: ok, ho capito ci vuole morti..
me ne andai subito dopo, correndo per arrivare a casa e stare un po' con i miei genitori, appena entrai raccontai tutta la giornata a loro, mio padre era un ex giocatore della inazuma eleven invece mia madre era una manager della sua squadra..
dopo che mangiammo andai a dormire, i miei genitori mi diedero la buonanotte, ed io potei dormire tranquillamente...

Innamorata di un pinguino - jude sharpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora