5

2.6K 129 9
                                    

Liam poggiò le mani sul petto di Angel e lo spinse via. Al primo bacio aveva ceduto, ma al secondo non riusciva assolutamente a lasciarsi andare, lo allontanò lasciandolo deluso per il suo rifiuto.
Si avvicinò alla cassetta di plastica, che era ancora poggiata sottosopra,  vicino alla seconda porta che dava fuori dal locale, esattamente dove l'aveva lasciata qualche sera prima.
Estrasse dalla tasca dei jeans chiari un pacchetto di Marlboro e ne prese una, la accese e ne inspirò una lunga boccata.
Angel era alle sue spalle che osservava ogni singolo movimento di quell'uomo così sexy e sensuale.
Mosse qualche passo insicuro e si posizionò di fianco alla porta aperta a osservare Liam che evitava il suo sguardo. Sospirò "Perché sei arrabbiato con me?"
Liam lo guardò con la coda dell'occhio, poi il suo sguardo tornò sulla punta rossa di fuoco, della sigaretta che stringeva tra le dita.
"Non sono arrabbiato" alzò lo sguardo e finalmente guardò Angel negli occhi. "Perché sei qui?"
"Per te" rispose senza alcuna esitazione e Liam poté sentire indistintamente il suo cuore perdere un battito. Cercò di mascherarlo nascondendosi dietro la mano che teneva la sigaretta stretta tra le dita, portandola alle labbra e prendendo un'altra boccata. "E te ne ricordi dopo una settimana?" il suo tono duro, quasi di disprezzo. Angel mosse un passo verso di lui, il suo viso era rilassato e compiaciuto "Quindi è questo che ti fa arrabbiare? Il fatto che sia sparito per una settimana?" il suo tono era mellifluo. "Ho una spiegazione " aggiunse, Liam lo guardò con fare annoiato anche se dentro di sé moriva dalla voglia di sapere. Angel fece ancora un altro passo e fermò il suo corpo statuario e perfetto a un passo dal viso di Liam, che avrebbe voluto afferrarlo per i glutei e affondare i denti nel suo inguine. Fece violenza a se stesso per non cedere a quella tentazione. Prese un ultimo tiro dalla Marlboro e poi lanciò il mozzicone ancora acceso fuori dalla porta. Si sollevò ed era a pochi millimetri dal volto di Angel. Sarebbe bastato sporgersi un po' e le loro labbra si sarebbero unite ancora. I due si guardavano, esattamente come avevano fatto prima, al centro del locale, Liam poteva leggere negli occhi di Angel lo stesso desiderio che infiammava anche se stesso, nonostante il buio in cui erano avvolti.
L'unica luce presente era quella di un lampione di fianco alla seconda porta, non che il magazzino non avesse luci, ma Liam aveva scelto di non accenderle, il buio avrebbe celato meglio le sue emozioni.
Angel gli poggiò una mano sul fianco, quel semplice contatto fece bruciare la pelle di entrambi, poi si avvicinò con il viso e gli accarezzò il collo con la punta del naso, ne inspirò l'odore di Liam, odore di maschio e vaniglia, unito a quello del tabacco. Se ne inebriò  "Ti desidero così tanto " sospirò contro la sua pelle, per poi leccare la vena del collo che pulsava impazzita, fino a giungere al suo orecchio, che strinse forte tra i denti, facendolo sussultare. Liam chiuse gli occhi e assaporò ogni singola emozione, il desiderio di quel ragazzo che stava entrando nel suo cuore era troppo forte, non riusciva più a controllare la voglia che aveva di lui. Per le spiegazioni ci sarebbe stato tempo, Angel gli aveva detto che ce ne erano, quindi perché non godersi quel momento prima e parlare poi? Lo spinse un po' di lato, il ragazzo pensava lo stesse rifiutando ancora, così a testa china si avvicinò alla porta che dava sul locale. Liam chiuse l'altra e in due falcate lo spinse contro il battente ancora chiuso. Angel quasi urlò per lo spavento, ma poi si rilassò sentendo il desiderio di Liam spingere contro il suo sedere, l'uomo lo strinse da dietro, le mani lo circondarono cingendolo possessivo. Angel allungò una mano dietro di sé e afferrò i capelli di Liam con forza, scostò di lato la testa per lasciare più spazio all'uomo dietro di lui, che lo baciava sul collo, risalendo la pelle accaldata di desiderio, fino a raggiungere il suo orecchio, al quale riservò lo stretto trattamento che Angel  aveva riservato al suo poco prima. "Faremo in fretta, perché devo tornare di là, ma stasera resti da me e mi spiegherai ogni cosa" non era una richiesta, sembrava quasi un ordine, ma ad Angel non diede alcun fastidio. Aveva desiderato Liam per tutta la settimana e si era arrovellato su come avvisarlo della sua assenza di quei giorni. Il suo colloquio di lavoro era andato incredibilmente bene, la mattina dopo la loro notte di fuoco e si era ritrovato a dover partire in fretta e furia. Angel era un aspirante giornalista freelance e le occasioni a Rockport di lavoro erano veramente limitate, quindi quando si era presentata l'occasione di un reportage fuori città,  l'aveva colta al volo. Era andato anche al locale per avvisare Liam, aveva bussato sia al pub che all'appartamento,  ma non ricevendo risposta, sconsolato era andato via. Avrebbe potuto lasciargli un biglietto ma in quel momento non aveva carta e penna con sé e a tornare indietro non avrebbe fatto in tempo. Quindi non c'era altro da fare, nella speranza che Liam non se la sarebbe presa troppo, era partito, e al suo ritorno gli avrebbe spiegato ogni cosa. Comunque avrebbero dovuto scambiarsi i numeri di telefono perché sarebbe potuto accadere altre volte che dovesse partire all'improvviso e non avrebbe voluto trovarsi ancora in quella situazione.
Liam gli sollevò la maglietta e lo baciò lungo la spina dorsale, lentamente fino a fermarsi appena sopra le natiche, le sue mani scivolarono sicure lungo i fianchi per poi arrestare la loro corsa sul bottone dei pantaloni di Angel, li slacciò e li fece scivolare fino a metà gamba insieme agli slip, annusando il forte odore di maschio che si sprigionò quando liberò la sua erezione già completamente formata. La sfiorò appena  con la punta delle dita, Angel chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro,  poggiandosi contro la sua spalla. Cazzo non aveva lubrificante lì con se,  di sicuro il preservativo era nel suo portafogli, ne aveva sempre uno, così decise che avrebbe preparato Angel alla sua intrusione con lente e profonde lappate, gli morse una natica e poi le allargò. Il ragazzo sospirò mordendosi un labbro, non poteva permettersi di lasciarsi andare ai gemiti o qualcuno avrebbe potuto sentirli.
Era così dannatamente eccitante tutta quella situazione.
Erano chiusi in un magazzino completamente buio, l'unica luce filtrava da sotto la porta, dietro la quale c'erano forse centinaia di persone, e nonostante la musica e il brusio delle voci, se avesse urlato,  avrebbero di sicuro sentito. Loro invece sembrava fossero completamente soli, non sentivano nulla se non i loro versi di piacere, immersi nelle sensazioni meravigliose che stavano provando. Liam poggiò per l'ennesima volta la lingua sull'anello di muscoli che ogni volta si contraeva al suo passaggio, Angel poggiò  la fronte contro il battente per trovare un po' di refrigerio per il suo corpo che ardeva tra le fiamme del piacere. Liam si sollevò e poggiò due dita sulle labbra del ragazzo che le schiuse e iniziò ad umettarle,  pochi secondi dopo Liam unì  anche la sua lingua a quella di Angel il quale, quando tirò via le dita, venne coinvolto in un bacio profondo, mentre un dito si faceva spazio nel suo corpo,  sospirò nel bacio.
"Sei così dannatamente stretto e caldo" sussurrò  mordengli il labbro inferiore, per poi lenire il dolore con la lingua, accarezzandogli la parte morsa.
"Dio Liam sto impazzendo".
"Devo prepararti bene o sentirai dolore" quelle parole scivolarono con dolcezza sulle sue labbra, per poi tornare ad unirle a quelle di Angel in un bacio leggero.
"Ma io voglio sentire tutto" sospirò "anche il dolore".
"Sei sicuro?"
"Sì,  ti prego" Liam non se lo fece ripetere ancora, anche lui era impaziente di entrargli dentro, così dopo un altro fugace bacio, poggiò la mano al centro della schiena di Angel, il quale si scostò un po' dal battente ed abbassandosi espose il sedere. Liam afferrò il portafogli e ne estrasse il quadratino argentato, ruppe l'involucro con i denti sotto lo sguardo impaziente di Angel. Se lo srotolò sulla sua erezione, la afferrò alla base e la poggiò sull'apertura del ragazzo.
Un secondo ed era dentro quel corpo che lo stava letteralmente facendo impazzire, Angel lo accolse tutto con un urlo strozzato e strinse i muscoli come a non volerlo lasciar andare e si amarono senza tregua e senza sosta, fino a disintegrarsi completamente. Erano sensazioni nuove per entrambi. Mai avevano provato tanto piacere, forse fu in quel momento che tra loro tutto cambiò, senza rendersene nemmeno conto.

AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora