Capitolo 18

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Ormai ci eravamo allontanati da quella casa, correva velocissimo nonostante la distanza, come se avesse paura che in poco tempo lo raggiungessero. Si immobilizzò di scatto, quasi dimenticandosi di avermi su una spalla. Mollò la presa facendomi finire sul terreno, per la velocità a cui stava correndo prima presi un colpo molto forte. Sentii un dolore acuto ad una caviglia finendo inevitabilmente per concentrarmi su di essa finche non notai che il ragazzo stava tremando, sembrava davvero terrorizzato. Davanti a lui si trovava una donna dai lunghi capelli corvini, le labbra erano carnose e indossava un lungo vestito verde smeraldo

(All'incirca così poi immaginatelo  come più preferite)La cosa che piu mi scandalizzava erano gli occhi, nonostante la distacco riuscivo a distinguere il colore anche se era indescrivibile

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(All'incirca così poi immaginatelo  come più preferite)
La cosa che piu mi scandalizzava erano gli occhi, nonostante la distacco riuscivo a distinguere il colore anche se era indescrivibile. Sembrava un misto tra una tempesta di fulmini ed un uragano,non c'è altro modo per descriverlo. Stava osservando il ragazzo, con quegli occhi capaci di far rabbrividire chiunque, capaci di insinuarsi nella tua testa quasi a capirne i pensieri.
?- non sai come si trattano le donne?-
Lui non osò rispondere lasciando che lei continuasse.
?- con gentilezza, non come sacchi di patate, ed ora meglio che tu tene vada prima che io cambi idea- e detto questo il ragazzo si alzò scomparendo tra la foschia. La donna si girò verso di me, la sua espressione passò da rabbiosa a dolce e sorridente ed i suoi occhi mutarono diventando di un verde limpido come un prato ricoperto da rugiada.
Si avvicinò a me e mi aiutò a sollevarmi.
Io- chi sei tu?-
Lei non rispose ma lasciò scivolare il suo sguardo sulla mia gamba, i suoi occhi divennero completamente neri. Indico con l'indice la mia caviglia dolorante, ed in un un'attimo il dolore scomparve lasciandomi la possibilità di appoggiare il piede. Mi sorrise.
?- ho sentito che mi stavi cercando, lei mi ha detto di aiutarti- disse indicando la luna che brillava sopra alle nostre teste.
?- il mio nome è Circe e sono qui per aiutarti-
Detto questo mi prese per mano.
Circe- ora ti porto dove potrai capire tutto-
Intorno a noi inizio ha brillare tutto ma prima che succedesse altro, mi si offuscò la vista e poi solo il buio attorno a me e dolcemente caddi fra la braccia di morfeo.

FINE

Spazio autrice *importante*
Il primo libro finisce qui.
Per quelli a cui è piaciuta la storia dovranno aspettare il sequel che posterò sul mio profilo.
Per evitare tutta quest'assenza cercherò di scrivere più capitoli possibili e probabilmente posterò il libro a settembre verso l'inizio della scuola.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino alla fine. Spero vi sia piaciuto. Per qualunque cosa scrivetemi pure in direct.

Prigioniera del mio peggior amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora