6|Chiama il tuo nome

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Sam aveva avuto il tempo di fare ricerche

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Sam aveva avuto il tempo di fare ricerche.

Grazie soprattutto all'aiuto di Ronda, aveva potuto dare un'occhiata alla struttura dell'ospedale, ai dispositivi di sicurezza e alle postazioni di sorveglianza.

Per questo non ebbe problemi nell'accettare la proposta di Grace con un largo sorriso.

Sam dubitava fortemente che i suoi genitori e il Dr. Scott l'avessero reinserita nella società, quindi da un po' era impegnata nel cercare una via di fuga da quella prigione.

Considerare la sua attrazione verso il genere femminile una malattia le faceva venire la nausea. Com'era possibile avere questi pregiudizi verso una persona in base a con chi sta?

Sam aveva dovuto stare in silenzio mentre la madre le urlava di essere un abominio, una delusione. La ragazza aveva guardato infine il padre, con cui aveva un'affinità speciale, che considerava il suo uomo. Ma lui non aveva retto lo sguardo, succube della donna che aveva sposato. E Sam, si era sentita così persa in quel momento, che le lacrime erano scese involontariamente sul suo volto.

Non capiva.

Non capiva l'odio incondizionato che sua madre provava per lei. Il suo orientamento sessuale giocava una parte importante, certo, ma lei sospettava ci fosse di più.

Forse perché non aveva scelto una scuola importante come la sua sorellastra Dorothy, o forse perché non aveva molti amici come li aveva Dorothy.

Dorothy, Dorothy e Dorothy. C'era sempre lei e solo lei.

Quella famiglia si stava lentamente distruggendo. Sam stava cercando di mantenere rapporti civili con loro solo per Sally, la sua piccola sorellina.

Lei non giudicava mai Sam, probabilmente perché era troppo piccola. Ma a Sam piaceva pensare che Sally avesse preso dal loro padre, un uomo gentile. O almeno lo era stato, prima che conoscesse sua madre.

Non era la sua madre biologica, ma Sam non riusciva a chiamarla con il suo vero nome. Da piccola erano state molto unite, e quando la stessa persona con cui condivideva tutto l'aveva rinchiusa lì dentro, il suo cuore si era stretto fino a farla soffocare.

"Ti cureranno, Sam, stai tranquilla."

Quasi non ridacchiò.

Curare?

Non era una malattia quella che aveva, era amore. E non importava se fosse verso una donna o un uomo, era un sentimento che non conosceva ostacoli. L'amore era amore, in tutte le sue meravigliose e diverse forme.

Sam avrebbe voluto chiederle francamente perché la odiava tanto. Forse era spaventata dal poter avere una figlia lesbica, oppure non voleva che si sapesse in giro.

Perché lei non aveva aperto bocca dal momento in cui si erano lasciate.

"Dove dobbiamo andare?"

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