Capitolo 7

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Pietro stava passeggiando per il cortile, con le mani in tasca e la camicia azzurra che portava slacciata sopra una maglia bianca svolazzava dietro a lui come una coda.

Bobby lo affiancò pochi minuti dopo. «Cosa stai facendo fuori da solo? Lo sai che gli altri sono dentro a giocare, vero?»

«Stavo pensando a una cosa successa ieri.»

«C'entra Emma?»

«Perché pensi che sia per lei?»

«Perché da quando l'hai conosciuta sei sempre silenzioso e pensieroso.»

«Io...»

«Tranquillo, fa quest'effetto un po' a tutti, le prime volte. Il mistero che si trascina dietro fa gola a molti di quelli che la conoscono, ma poi ti abitui a convivere con la sua "doppia natura" e allora non ci pensi più.»

Pietro si fermò a fissare Bobby con aria interrogativa.

«Be'» si giustificò allora IceMan «non sentirai nemmeno una persona che parla male di Emma Carter. Però tutti ti diranno che sono curiosi di sapere che cosa le è successo per renderla così fredda, e schiva. A volte persino asciutta.»

«A me è sembrata solo fragile e insicura, non fredda.»

«Sicuro di stare bene?» chiese allora Bobby, ridacchiando.

«Perché?» si informò Pietro, infastidito dai commenti dell'amico.

«Scusami... ma mi fa ridere come tu sia pronto a difendere una ragazza di cui non sai praticamente niente.»

«E invece ho avuto molte occasioni di parlare con lei, in questi pochi giorni, e l'ho conosciuta meglio.»

«Se lo dici tu...»

«Come mai questo interrogatorio?»

«Perché, insomma... tu sei un ragazzo, lei è una ragazza e ho pensato che forse voi due poteste stare bene insieme. Volevo solo capire come stavano le cose tra voi due.»

«Sì, mi piacerebbe» disse Pietro, sarcastico.

«In che senso?»

«Insomma, Emma è una bella ragazza e io credo di non essere il suo tipo. Poi con la storia di Richard credo che non voglia più avere relazioni serie.»

«Secondo me dovresti fare un tentativo. Ha avuto dei problemi con i ragazzi in passato, ma... è il furgone di Logan, quello?» chiese Bobby, vedendo il veicolo avvicinarsi alla scuola e avviarsi verso il parcheggio.

«Sì, ha accompagnato Emma e il professore a casa della madre di lei.»

«Come fai a saperlo?»

«Come ho detto, io ed Emma parliamo molto. Me l'ha detto lei.»

«Pietro!» lo chiamò il professore, mentre Healer attirava la sua attenzione agitando un braccio in aria.

«Vieni con noi, subito.»

«È successo qualcosa?»

«Sì, ed è molto interessante.»

Arrivarono all'ufficio del professore con una velocità sorprendente. Xavier prese tre fotografie e le mise sulla scrivania.

«Questo è il padre di Emma» disse, indicando la prima «questo è Richard, e questo sei tu. Trovi alcune somiglianze?»

QuickSilver le vedeva. Eccome se le vedeva. Tutti e tre alti, biondi e con tratti del volto particolarmente gentili, i tre uomini erano molto simili.

Fulmini e saetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora