I saluti sono sempre la parte peggiore, per una persona empatica. Emma Carter non era da meno.
Versò fiumi di lacrime sulla felpa di Pietro, mentre il furgone di Logan si allontanava sulla strada sterrata che portava fuori dai confini della scuola.
Era stato molto difficile, pochi secondi prima, lasciar partire l'amico. L'aveva stretto, si era lasciata cullare dal suo abbraccio e dal suo profumo inconfondibile, e infine aveva dovuto dirgli addio.
«Fa piuttosto caldo» disse Scott, quando il furgone di Wolverine fu sparito oltre il bosco che circondava la scuola. «Rientriamo?»
«Sì» acconsentirono tutti, a eccezione di Emma.
«Io aspetto ancora qualche minuto qui fuori» informò i suoi amici, asciugandosi le ultime lacrime che ancora le scivolavano lungo le guance.
«Va tutto bene?» le chiese Pietro, rimanendo indietro.
«Sì, certo... è solo che non mi sono ancora calmata del tutto e non voglio fare la figura della "piagnona" davanti a tutti.»
«Da quando ti interessa l'opinione che gli altri hanno di te?»
«Mi è sempre interessata, più o meno. È solo diventata più importante ora che sono ritornata... io.»
«Vuoi compagnia?»
Emma ci pensò qualche secondo, guardò Pietro dritto negli occhi e annuì.
Iniziarono a camminare lentamente, misurando il perimetro della scuola.
«Secondo te cosa succederà ora?» chiese QuickSilver.
«Non so esattamente perché, ma ho sempre avuto la sensazione che Jean sarebbe stata una buona preside. Magari questo sarà un buon momento per realizzare questa "visione".»
«Non sarebbe male, come idea. Non conosco Jean bene quanto te, ma sono certo che tutti saranno d'accordo con le tue considerazioni.»
«Scott lo sa già e ha detto sì. Brontola un po' anche lui, a volte, ma in fondo è un pezzo di pane. Ha capito quello che volevo dire e si è dichiarato d'accordo.»
«Forse è per questo che lui e Logan non andavano molto d'accordo» constatò Pietro con una risata. «Erano identici!»
«Erano molto simili, è vero, ma con Logan era diverso... dovevi andare molto più a fondo, per trovare il suo lato buono» ribatté Emma, sorridendo.
«È per questo che siete diventati amici, voi due? Perché tu sai trovare il buono in tutti eccetera?»
«Anche. Ma all'inizio non è stato facile: lui era spesso ubriaco, i primi mesi, e quando non beveva, fumava. Stargli vicino era un'impresa e gli incubi che aveva la notte non aiutavano.»
«Incubi?» chiese Pietro, fermandosi. «Non sapevo che ne avesse.»
«Ne ha parlato solo con Jean e Xavier perché sperava che gli dessero una mano a risolverli. Quando siamo entrati in confidenza, anch'io sono stata messa al corrente di tutti i suoi segreti. Dei brevi flashback che riportavano a galla vecchi ricordi; un passato oscuro che gli era stato strappato con la forza eccetera. Non riusciva nemmeno a ricordare se "Logan" fosse il suo vero nome o no.»
«Ma poi è riuscito a risolvere tutto.»
Ripresero a camminare.
«Non so esattamente come questo sia potuto succedere, ma sì, ha risolto. Sono sinceramente felice per lui, e mi dispiace di non aver potuto discuterne più a fondo col diretto interessato.»
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Fulmini e saette
FanfictionEmma Carter, ex studentessa alla scuola di Xavier per giovani mutanti ha un segreto. Un segreto che conoscono soltanto il professor X, Jean Grey ed Emma stessa. Pietro Maximoff è un mutante dal carattere esuberante che è disposto a tutto pur di scop...