DUBBI E INCOMPRENSIONI

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Lily si svegliò con le guance rigate di lacrime; la sera prima, quando era tornata nel dormitorio, aveva pianto. Aveva ripensato a ciò che aveva detto James, 'le sorelle Back sono fissate con il sangue puro'. Perciò Bellatrix e Narcissa non le volevano bene? Forse quell'odioso di Potter aveva ragione... Facevano solo finta di essere sue amiche? Queste domande la assillavano. Guardò i due letti accanto al suo: le due ancora erano ancora addormentate. Aveva intenzione di evitarle, per non dar loro peso di stare con una Nata Babbana. Si alzò dal letto senza fare rumore, si vestì e andò in Sala Comune. Erano ancora le sette e non c'era quasi nessuno, solamente un ragazzo e una ragazza, che Lily riconobbe come Amycus e Alecto Carrow. "Ehi, Lily, come va?" le chiese Alecto. "Bene, grazie" mentì lei, mentre si dirigeva a passo svelto verso l'uscita. "Vai già a fare colazione? Così presto?" disse Amycus. "Sì, ho fame, va bene?". I due fratelli non parlarono più e Lily riuscì ad uscire dalla Sala Comune. Salì i sotterranei e andò in Sala Grande, dove c'erano giusto una quindicina di studenti e gli insegnanti. Lily si diresse al tavolo di Serpeverde, vuoto, e cominciò a mangiare del budino. In quel momento vide un gufo planare davanti a lei e atterrare sul tavolo: era il gufo che le aveva portato la lettera da Hogwarts. Solo che stavolta aveva nel becco una lettera scritta con inchiostro normale, e non verde smeraldo. La prese dal becco dell'animale, la aprì e la lesse:

 Cara Lily, com'è andato il tuo primo giorno di scuola? Speriamo bene! Sai, già ci manchi tantissimo! La casa sembra vuota senza di te. Tunia è sempre di cattivo umore. Immaginiamo sia per il fatto che tu sia una strega e lei no. Continuiamo a ripeterle che le vogliamo bene lo stesso, ma lei non ne vuole sapere. Come va con Severus? E hai conosciuto già qualche amica? Mi raccomando, scrivici spesso e aggiornaci, sappi che siamo sempre qui per te.                                                                    Con affetto                                                            mamma e papà  

Quando finì di leggere, si accorse di aver bagnato il foglio con le sue lacrime. Si era resa conto solo in quel momento che i suoi genitori le mancavano da morire. E anche Petunia. Pensò che sua sorella si sentiva più o meno come lei: non apprezzata perché non aveva i poteri. Solo che il motivo di Lily era quello di essere una Nata Babbana. Decise di scrivere una breve lettera di risposta. Prese un foglio, una busta, una piuma e dell'inchiostro dalla sua borsa. Non voleva raccontare però del fatto che aveva già litigato con le sue nuove amiche. E neanche di Potter. Così scrisse:

Cari mamma e papà, mi mancate da morire. Il primo giorno è andato benissimo! Ho conosciuto delle amiche e sono stata smistata in Serpeverde con loro e Sev! Ieri il professor Lumacorno, insegnante di Pozioni e direttore della nostra Casa, ci ha invitato a cena con il Lumaclub, un club esclusivo per alcuni studenti. È molto simpatico! Dite a Tunia che le voglio bene.                                                              Con affetto                                                            Lily

Mise la pergamena nella busta e la chiuse. Ci scrisse sopra i destinatari e l'indirizzo, e la mise nel becco del gufo, che stava ancora aspettando sul tavolo. L'animale prese di nuovo il volo e si diresse verso Spinner's End. Lily si asciugò le guance bagnate e riprese a mangiare il suo budino. Cinque minuti dopo sentì una voce familiare: "Evans, tutta sola?". Si voltò: era Potter. Alzò gli occhi e continuò a mangiare. Sentì James che si avvicinava, e tre secondi dopo era in piedi accanto a lei. "Vattene, Potter, non è proprio il momento". "Che c'è, hai litigato con Pivellus?" "Lui non centra niente, e ti ho detto di non chiamarlo più così!". James rise. "Scusa, ma non resisto. Sei troppo carina quando ti arrabbi". Lily rimase scioccata; si alzò e si sedette dall'altra parte della lunga tavola imbandita. Potter la seguì. "Ah, ho capito: è per le Black, vero? Allora mi credi! Se fossi in te..." "...non starei con loro, sì, sì, ho capito, me l'hai già detto ieri sera. E comunque questo è il tavolo di Serpeverde, perciò..." "Torni al tavolo dei Grifondoro, signor Potter". Con grande sollievo di Lily, era arrivata la professoressa McGonagall. James si voltò; quando vide la direttrice della sua Casa impallidì, e si diresse velocemente dai suoi amici dall'altra parte della Sala. Lily non riuscì neanche a ringraziare la professoressa, che quest'ultima stava già tornando al tavolo degli insegnanti. Poco dopo, sentì qualcuno sedersi accanto a lei, e una voce che conosceva benissimo. "Buongiorno, Lily". Era Severus. Lily lo abbracciò e scoppiò in lacrime. Dal tavolo dei Grifondoro, James guardava la scena, geloso. "Ehi, ehi, che succede?" chiese Severus preoccupato, ricambiando con dolcezza l'abbraccio. "Oh, Sev, io non sono fatta per stare qui". Piton la lasciò di scatto, sorpreso. "Sono una Nata Babbana, nessuno mi accetta" singhiozzò Lily. "Ma che stai dicendo? Sei una delle streghe migliori che abbia mai conosciuto! Altrimenti perché Lumacorno ti avrebbe invitato al Lumaclub?". Lily però non si consolò. Guardò verso James. Anche Severus si voltò, e quando capì chi stava guardando la sua amica, si voltò subito, con disgusto. "C'entra quello schifoso di Potter? Cosa ti ha detto? Ti ha ferita? Non si deve permettere di..." "No, Sev, no! Lui non mi ha detto niente! Cioè, sì, ma..." "Sì, cosa? Che ti ha detto, Lily?". Lei non aveva intenzione di dirglielo, ma in quel momento non ne poté fare a meno: aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. "Mi... mi ha detto che... Bellatrix e Narcissa... sono fissate con i Purosangue... e io... io sono una Nata Babbana, Sev, non mi accetteranno mai!" balbettò. Severus la guardò dritto nei suoi occhi verdi che amava tanto: "Ascoltami. Non importa che tu sia una Nata Babbana o una Purosangue, importa la bravura, l'impegno e la gentilezza. In questa scuola ci sono maghi di tutti i tipi, Purosangue, Nati Babbani, Mezzosangue... Ma non sono diversi. Sono accettati da tutti, anche se ci sono persone che vogliono solo Purosangue. Ma non importa, se ne fanno una ragione, perché ci sono gli amici veri, che ti stanno a fianco comunque, qualsiasi origini tu abbia. Uno di questi sono io: non ti lascerei mai, sappilo. Io ti starò sempre accanto, se lo vorrai. Tu sei una strega e una persona fantastica, Lily Evans, ricordatelo. E sono sicuro che anche Bellatrix e Narcissa lo sanno. Se non è così... lasciale perdere, perché vuol dire che non ti meritano. Ma tu non devi credere a ciò che dice quel maiale di Potter, capito?". A Lily scappò una risata. "Mettile alla prova oggi, vedi se ti vogliono davvero bene." Concluse Severus. Lei annuì, e lo riabbracciò. Aveva tanto bisogno di un discorso come quello che le aveva appena fatto Sev. E aveva bisogno di un abbraccio da un amico. Un amico vero. Lily finì il suo budino e Severus il suo toast. Dalla porta della Sala grande sbucarono una chioma nera e una bionda, e due visi pallidi: erano Bellatrix e Narcissa. Si sedettero accanto ai due amici. "Non ci avete aspettato stamattina!" disse ironicamente Bellatrix. Lily non rispose, ma prese per il braccio Severus e se ne andò con lui. "Ehi, dove andate!" riecheggiarono le voci delle due sorelle. Ma Lily non si voltò e non voleva assolutamente tornare da loro. "Quando dicevo di metterle alla prova, non intendevo anche di non salutarle" disse Piton. Lily non lo ascoltò e si diresse verso la classe di Difesa contro le Arti Oscure, dove avevano lezione alla prima ora. Entrarono e, seduta alla cattedra, c'era una strega di una cinquantina d'anni, con capelli corti castani con delle striature di grigio, dallo sguardo gentile. "Buongiorno, cari! Sedetevi, prego!" disse la professoressa. In classe c'erano solo loro due, così si sedettero al primo banco. Poco dopo, arrivarono Lucius e Rodolphus, che si sedettero dietro Lily e Piton. "Ciao Severus! Oh, ma ciao Evans! Ancora non ci eravamo presentati" disse Lucius. "Ciao ragazzi. Sì, piacere, sono Lily". "Sì, sì, lo sappiamo, Severus ci parla tanto di... ahia!". Rodolphus aveva dato un calcio a Lucius sotto il banco e lui e Piton gli lanciarono un'occhiataccia come per dire 'zitto!'. Malfoy allora tacque, alzando gli occhi. "Ehm... dovremmo avere lezione con i Corvonero" disse poi per cambiare discorso. Infatti poco dopo entrarono dei ragazzi con la cravatta blu e il distintivo della Casa appena nominata da Lucius. Insieme a loro c'erano Bellatrix e Narcissa, e si sedettero dietro Malfoy e Lestrange. "Lily! Lily!" sussurrarono le due, ma Lily non si voltò e fece finta di non sentirle. "Buongiorno, ragazzi! Io sono la professoressa Cooper, insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Per molti, le arti magiche sono neutrali e quindi possono essere usate sia per far del bene che per far del male. Ciò che fa la differenza è l'intenzione con cui il mago le utilizza o le crea. Questo porta in alcuni casi a un'elevata difficoltà nel distinguere la Magia Oscura da semplici incantesimi. Le Arti Oscure non sono categoricamente malvagie, anche se la maggior parte degli incantesimi che ricadono in questa branca sono effettivamente stati creati per causare danni e dolore e difficilmente possono essere considerati qualcosa di diverso da Magia Oscura. Molti teorici considerano Magia Oscura qualsiasi magia usata per far del male e questo comprenderebbe molti incantesimi normalmente utilizzati e qualsiasi pozione nociva. Questo ovviamente non vuol dire che qualsiasi incantesimo dannoso sia Magia Oscura. Capire la sottile differenza fra magia comune, Magia Oscura e vere e proprie Arti Oscure è di vitale importanza per l'educazione di giovani maghi e streghe ed è per questo Difesa contro le Arti Oscure è una delle materie più importanti che studierete a Hogwarts". Severus e Lily ascoltavano la professoressa Cooper a bocca aperta. "Oggi inizierò la lezione spiegandovi dei Berretti Rossi, che sono delle Creature Oscure. Sono dei folletti malvagi dall'aspetto decisamente poco amichevole: hanno lunghi capelli grigi, occhi rossi e denti sporgenti. Segno distintivo è il copricapo rosso, che trae il suo colore dal sangue di cui è inzuppato. Infestano le rovine dei castelli dove si sono combattute battaglie sanguinose o campi di battaglia in generale, in cui vi sono stati spargimenti di sangue. Queste creature uccidono per ravvivare il colore del loro cappello nel sangue delle loro vittime. Portano un bastone da passeggio munito di una punta metallica che sono lieti di usare contro chiunque sia tanto incauto da aggirarsi nei pressi delle loro rovine. Sono facilmente eliminabili con incantesimi d'attacco base come Impulsus, magari subito dopo averli storditi con un Confundus o un Fulmen". Erano le tre, e Lily e Severus stavano tornando nei sotterranei dopo sei ore di scuola. Oltre Difesa contro le Arti Oscure, avevano avuto Erbologia, dove avevano piantato le Mandragole, e lezione di Volo. "Wow, oggi abbiamo avuto delle bellissime lezioni!" disse Lily. "Volo è bellissimo! Non vedo l'ora di rifarlo! Sai, ora che ci penso vorrei provare anch'io a giocare a Quidditch!". "Già, secondo me saresti brava! Peccato che gli studenti del primo anno non possono entrare nella squadra della propria Casa. Comunque io adoro Difesa contro le Arti Oscure! E la professoressa Cooper è bravissima a spiegare! Non vedo l'ora di usare qualche incantesimo di Difesa!" disse Severus. "Ehi, ragazzi!" dissero due voci alle loro spalle. Lily le riconobbe come quelle delle sorelle Black, così aumentò il passo, e con Severus entrò nella Sala Comune di Serpeverde. "Ehm... Studiamo?" disse Piton. "No, sono stanca. Vado a riposarmi". Lily andò in dormitorio e si sdraiò sul suo letto. Non aveva più voglia di studiare dopo aver visto Bellatrix e Narcissa: le faceva ancora male il fatto che loro accettassero solo i Purosangue. Sev le aveva detto di non credere a Potter, ma lei non riusciva a dargli torto: in fondo i Black erano una delle sacre ventotto famiglie Purosangue, come aveva detto Lumacorno. Venti minuti dopo, la porta della stanza si aprì ed entrarono Bellatrix e Narcissa. Lily si nascose sotto le coperte. "Lily, sappiamo che sei lì" disse Narcissa. "Già, Severus ci ha detto tutto" disse Bellatrix, e alzò la coperta sotto la quale era nascosta Lily. "Cosa? Vi ha detto tutto?" chiese Lily stupita. "Sì..." disse Narcissa con sguardo triste. "Lily, noi ti vogliamo bene, anche se sei una Nata Babbana, anche se andremo contro la nostra famiglia che accetta solo Purosangue... Sai, se lo sapessero ci caccerebbero di casa... Ma se non lo sapranno, non lo faranno. E poi tu sei nostra amica, Lily, non ci interessa se non sei Purosangue. Non ascoltare nostro cugino e quello stupido di Potter. Devi crederci". Le due sembravano davvero dispiaciute, e Lily non poteva negarlo. "E poi, se non ti avessimo voluto come amica, ti avremmo già lasciata quando eravamo sull'Hogwarts Express, no? Perché dovremmo fingere?" aggiunse poi Bellatrix. Lily sorrise tristemente. Come era successo la mattina con Severus, scoppiò in lacrime e le abbracciò: era felice di non aver perso le sue due uniche amiche. Loro la strinsero. "Ti vogliamo bene, Lily" dissero insieme. Lily fu ancora più contenta nel sentire quelle parole: non poteva più riceverle verbalmente dai suoi genitori... o da Petunia. Ma ora sentiva Bellatrix e Narcissa non come amiche, ma come sorelle.

Sguardi e Sorrisi                                  SnilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora