I G.U.F.O.

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Severus si trovava nel giardino di Hogwarts, ma non seduto sotto un albero: era per aria, appeso a una caviglia. Davanti a lui c'era James, la bacchetta puntata su di lui, e una piccola folla che si stava velocemente radunando lì attorno. Vide Lily, Bellatrix e Narcissa salire dalla riva del lago. Sentì la voce di Lily che diceva di lasciarlo stare. James che la invitava ad uscire, e lei che rifiutava disgustata. E poi la sua voce, che diceva: "Non ho bisogno dell'aiuto di una Sanguemarcio!". Vide Lily che scoppiava in lacrime. James che andava a consolarla, la abbracciava, e... la baciava. Poi vide un'altra scena: Lily. A terra. Priva di sensi. Lo sguardo fisso nel vuoto. Morta. Urlò. Si risvegliò nel suo letto, sudato, il volto rigato di lacrime. Guardò nei letti accanto: Lucius e Rodolphus stavano ancora dormendo. Erano le sei di mattina. Era il giorno dell'esame G.U.F.O. di Difesa contro le Arti Oscure. L'ultimo G.U.F.O. E il primo da quando aveva litigato con Lily. Aveva appena avuto un incubo. L'incubo più brutto che avesse mai avuto. La sua più grande paura: Lily insieme a Potter. Ma soprattutto, Lily morta. Non voleva pensarci. Non doveva pensarci neanche per idea. Lily non era così stupida da mettersi con Potter. E non aveva un motivo per... morire. No. Severus non lo avrebbe mai permesso. E se lo avesse fatto sarebbe stato il più grande rimpianto della sua vita. Si rimise sotto le coperte: aveva ancora due ore per riposare. Cercò di non pensare a nulla, di svuotare la mente. Ma quell'incubo tornò, ancora peggio di quello precedente. Sentì delle parole orribili, mortali: "Avada Kedavra!". Non sapeva chi le aveva pronunciate. Vide saettare un lampo di luce verde. Vide Lily, colpita al cuore, che cadde a terra, rigida, con lo sguardo terrorizzato dalla paura, morta. Morta. Era quella la sua più grande paura: la sua unica vera amica, la sua amata, che moriva. "Sev! Sev!". Sentì qualcuno che lo scuoteva. Aprì gli occhi e vide dei lunghi capelli biondo platino e due occhi azzurri. Era Lucius Malfoy. "Sev, è ora di andare a colazione! Sono le otto! Sbrigati!". Severus si tolse la coperta di dosso e si alzò per mettersi la divisa. "Perché hai urlato?" gli chiese Lucius. "Io? Io... non ho urlato!" "Si invece! Che è successo?". Severus non sapeva se dirglielo o no. Alla fine lo fece, cercando di trattenere le lacrime: "Ecco è che... ho... ho sognato... un incubo... Lily... morta". Lucius lo fissò sorpreso: "Amico, ma sei impazzito? Che hai mangiato ieri? Sei matto? Lily che... Come fai a pensare a una cosa del genere?". Severus abbassò lo sguardo. Lucius gli mise una mano sulla spalla: "Sev, io sono tuo amico, lo dico per il tuo bene, non puoi farti questi film mentali! Capisco che sei triste per Lily, ma..." "Triste? Triste?! Io sono disperato, non triste! Sono distrutto! Mi sento... come se mi mancasse una parte di me... come se fossi a metà..." sbottò Severus. Lucius non sapeva più cosa dirgli: lui non sapeva come ci si sentiva, non aveva mai provato tutto questo per qualcuno, non aveva mai pensato cose del genere. Così gli disse solo: "Ehm... io intanto vado, Rodolphus è già a colazione, ti aspetto in Sala Grande". Se ne andò, lasciando il suo amico solo in camera. Severus pianse. Doveva sfogarsi. Aveva troppa sofferenza dentro. Per qualcun altro poteva sembrare esagerato, ma per lui no: aveva perso l'unica persona che lo faceva stare felice, l'unica che lo aiutava e lo capiva. Non sapeva come avrebbe fatto a concentrarsi ai G.U.F.O. Dopo un po' si decise a prepararsi. Aveva già indossato la divisa. Andò in bagno a sciacquarsi la faccia, per non far vedere che aveva pianto. Scese in Sala Comune, dove non c'era nessuno: erano tutti in Sala Grande, a ripassare all'ultimo minuto per l'esame. Salì i sotterranei e, arrivato in Sala Grande, vide Lucius che lo salutava dal tavolo di Serpeverde, indicando un posto accanto a lui. Severus andò lì a sedersi. Davanti a lui c'erano Bellatrix, Narcissa, e... Lily. Quest'ultima non lo guardò neanche in faccia e se ne andò, trascinando le sue amiche. Alla vista di Lily, Severus si sentì ancora peggio. Mangiò di malavoglia il suo solito toast e andò con Lucius e Rodolphus nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Prima avevano l'esame pratico, poi quello scritto. Fuori dall'aula c'era una fila di sedie, dove erano seduti già alcuni studenti che stavano ripassando a bassa voce gli incantesimi e i movimenti della bacchetta. Vide Lily e le due Black sedute in fondo, e con Lucius e Rodolphus le raggiunse. Lily non lo degnò di uno sguardo. Si sedette così accanto a Bellatrix, che lo guardò con aria di scuse. Quando arrivarono tutti gli studenti, la professoressa Cooper iniziò a chiamare dei nomi. Quando arrivò a Evans, Lily si alzò ed entrò nell'aula, un po' agitata ma sicura. Dopo un po', Severus decise di spiare da una fessura nella porta l'esame. C'era Lily di spalle, davanti alla cattedra, dove sedeva la professoressa. Avevano iniziato da circa mezz'ora. "Come ultima cosa, potrebbe eseguirmi un Incanto Patronus, signorina Evans?" disse la professoressa Cooper. Lily annuì. "Expecto Patronum!". Una cerva d'argento sbucò dalla sua bacchetta, galoppò qua e là per la stanza e sparì. "Perfetto signorina Evans, perfetto! Può andare! Ah, e potrebbe chiamare gentilmente il signor Piton da parte mia, per favore?". Lily rimase pietrificata a quel nome. Senza parlare, annuì. Severus si sbrigò a rimettersi al suo posto per non farsi scoprire. Quando Lily uscì, si avvicinò all'orecchio di Bella e le sussurrò qualcosa, poi se ne andò. "Sev, tocca a te" disse Bella a Severus. Lui si alzò, ed entrò nell'aula. "Prego, signor Piton, venga avanti!" disse la professoressa Cooper gentilmente. Gli chiese poi di eseguire alcuni incantesimi, come Expelliarmus, Stupeficium o Reducto. Poi, come aveva fatto con Lily, gli chiese un Incanto Patronus. Lui pronunciò la formula. Pensò al ricordo più felice che aveva: quando aveva conosciuto Lily, le aveva stretto la mano, l'aveva abbracciata, aveva passato le giornate con lei. Una cerva argentata affiorò dalla bacchetta di Severus, che già sapeva che sarebbe successo: era la stessa cerva di Lily. Si ricordò quello che aveva approfondito nei libri in biblioteca: se si è innamorati, il proprio Patronus sarà lo stesso di quello della persona a cui si è interessati. Lui era innamorato di Lily, perciò aveva il suo stesso Patronus. Quando la cerva si dissolse, la professoressa lo guardò sbalordita: aveva capito. "Wow, signor Piton, fantastico! Avrà pensato a un ricordo molto potente, immagino". Sì. Aveva pensato a un ricordo fantastico. "Il suo Patronus è lo stesso della signorina Evans, strano..." disse la professoressa ironicamente. Severus arrossì. "Può andare". Uscì di fretta dall'aula e incontrò Lucius, che aveva già fatto l'esame. "Com'è andata?" chiese. "Benissimo".Ora mancava solo l'esame scritto, poi Severus si sarebbe potuto riposare. Ma senza Lily. Nel pomeriggio, dopo pranzo, si diresse con Lucius e Rodolphus in Sala Grande, dove si erano tenuti tutti gli esami scritti. Al posto dei quattro lunghi tavoli delle Case, c'erano quattro file di banchi da uno. Piton si sedette al quarto, Lucius al quinto e Rodolphus al terzo. Lily e le due Black invece si sedettero nella fila opposta. Poi Severus vide arrivare i Malandrini; James si sedette dietro Lily, e Piton provò gelosia e odio. La professoressa Cooper distribuì loro i fogli con le domande. "Da ora avete due ore di tempo! Via!" disse. Si sentirono tutte le penne d'oca che scrivevano sulle pergamene, alcune alla velocità della luce, come Severus, che sapeva tutto, altre un po' più lentamente. Ma ce n'era una che non scriveva per niente: quella di Lily. Severus la vide dall'altra parte della sala che si mordeva le labbra, come faceva sempre quando era nervosa. Non aveva toccato né il foglio né la penna. Voleva tanto aiutarla, ma con tre file di distanza era impossibile. "Non so niente!" sussurrò Lily a Bellatrix, che stava davanti a lei. L'amica si giro: "Ma come! Sei una delle migliori in Difesa contro le Arti Oscure!". Lily si morse di nuovo le labbra. "È che... non riesco a concentrarmi". "È per Severus, vero?". Lily mentì scuotendo la testa. In realtà non riusciva a smettere di pensare a lui e al loro litigio. Bellarix lo aveva capito, ma fece finta di niente. "Ehi, Evans". Lily si girò e vide James. Alzò gli occhi e fece per voltarsi, ma lui le toccò la spalla. "Copia" sussurrò, e le offrì il foglio, dove aveva già risposto ad alcune domande. Lily non voleva accettare, ma non poté farne a meno: non voleva essere bocciata e ripetere l'anno. Guardò verso la professoressa, che non li stava guardando, così copiò tutto. Piton vide la scena da lontano, e desiderò di essere al posto di James. Quando finì, si alzò per consegnare il compito. Andò alla cattedra nello stesso momento di Lily. Senza rendersene conto, quando consegnarono i fogli, le loro mani si sfiorarono. Fecero tutti e due per togliere la mano, e arrossirono. La professoressa prese prima il compito di Lily, così lei se ne andò subito. Tristemente, Severus consegnò anche il suo, e uscì dalla Sala Grande. Quando tutti finirono, i Serpeverde andarono ai loro dormitori, tranne una. Severus vide Lily parlare con la professoressa McGonagall: "Signorina Evans, il preside Silente la vuole nel suo ufficio". Lily guardò la professoressa spaventata, poi la seguì su per le scale. Severus pensò che forse Silente aveva scoperto che Lily aveva copiato da James. Ma allora perché non aveva chiamato anche lui? Preoccupato per la sua amica, scese nei sotterranei e andò in Sala Comune. Tutti gli studenti stavano festeggiando per la fine degli esami. Bellatrix e Narcissa si avvicinarono a Severus. "Dov'è Lily?" chiesero in coro. "La McGonagall l'ha chiamata nell'ufficio del preside". Le due si guardarono preoccupate. "Oh no, avranno scoperto che ha copiato?". "Credo di sì". "Speriamo che non venga bocciata!" disse Bellatrix impaurita. Severus la pensava allo stesso modo: anche se lei non gli parlava, voleva comunque vederla alle lezioni. Poco dopo, il professor Lumacorno entrò nella Sala Comune. "Severus, il preside ti vuole nel suo ufficio" disse. Severus impallidì più di quanto non lo era già. Seguì il professore su per le scale e si fermarono davanti a due gargoyle di pietra. "Idromele Barricato" disse Lumacorno. Le due statue balzarono di lato e li fecero entrare. Poi il professore bussò a una porta. "Avanti" disse una voce anziana. La porta si aprì da sola e Piton entrò. "Puoi andare, Horace, grazie mille". Lumacorno annuì, chiuse la porta e si sentirono i suoi passi mentre scendeva le scale. "Prego, si sieda, signor Piton" disse Silente con dolcezza, indicandogli una poltrona davanti alla sua scrivania, dove probabilmente prima era seduta Lily. Severus si sedette. "Vuole del tè?" chiese il preside. Severus scosse la testa. Si vedeva che era molto teso. Silente infatti lo capì, e lo tranquillizzò: "Non ti ho fatto chiamare qui per bocciarti o espellerti". Severus fece un sospiro di sollievo. Silente sorrise. "Ti ho fatto venire qui per la signorina Evans". Piton tornò di colpo pallido. "Ho scoperto che al G.U.F.O. di Difesa contro le Arti Oscure ha copiato dal signor Potter. Non capisco il motivo, dato che è una studentessa modello. E non capisco neanche perché non abbia copiato da lei, visto che siete molto amici. È successo qualcosa?". Severus non sapeva che rispondere: sembrava che Silente sapesse già tutto, senza il bisogno di spiegarlo. "È che... noi... abbiamo... litigato" balbettò. "Quindi immagino che... che si sia... ehm... distratta". Silente lo fissò con i suoi occhi azzurri dietro gli occhiali a mezzaluna. "E potrei sapere il motivo? Se posso ovviamente" chiese sorridendo. Severus decise dirgli la verità: quell'uomo gli trasmetteva fiducia, gli ricordava una figura paterna che praticamente non aveva mai avuto. "Io... io l'ho chiamata... S... Sanguemarcio. Perché... ero... molto arrabbiato... e...". "Sì, so che non va molto d'accordo con il signor Potter". Severus lo fissò dritto negli occhi: "La prego, non le faccia ripetere l'anno! È... è colpa mia". Silente lo guardò con sorpresa: "Cosa? Bocciarla? Una studentessa modello come lei? Oh, assolutamente no! In fondo, anche se non passasse solo un G.U.F.O., non verrebbe bocciata. Ma stia tranquillo, sono certo che prenderà dei bellissimi voti!". Severus sorrise. "Ma vorrei tanto che faceste pace, eravate così amici!" aggiunse Silente. "Lo vorrei anch'io..." disse Severus a bassa voce. "Bè... può andare! Si goda questi ultimi giorni senza compiti!" disse Silente sorridendo. Severus si alzò dalla poltrona e, salutando il preside, uscì dall'ufficio. Quando tornò in Sala Comune, c'erano solo Lucius e Rodolphus. "Forza, ti stavamo aspettando! Andiamo in giardino, sono tutti lì!" disse Lucius. "Dove sei stato?" chiese Rodolphus, mentre uscivano dalla sala. "Oh, ehm... da nessuna parte... sono andato... in bagno... sapete... ero molto nervoso" mentì Severus. Gli altri due scoppiarono a ridere. Severus però non rideva: se fosse stata Lily le avrebbe detto la verità, ma con loro non se la sentiva molto. Andarono in giardino e videro tutti gli studenti che leggevano, giocavano o facevano magie. C'erano anche Lily, Bellatrix, Narcissa e... Potter. "Grazie, James, mi hai salvato la vita!" disse Lily, e lo abbracciò. Severus provò ancora più rabbia verso James: non solo le aveva portato via Lily, ma adesso aveva anche il via libera per provarci con lei! Gli venne un'immensa voglia di picchiarlo, ma poi ragionò e non lo fece: pensò a Lily, al suo bellissimo viso ancora più deluso se lo avesse picchiato. Avrebbe rovinato ancora di più le cose. Lily trascorse il resto del tempo con James, mentre Lucius e Rodolphus giocavano lanciandosi magie a vicenda. Severus non li stava guardando: era concentrato su Lily. La sua Lily. E ora Potter gliela stava portando via.

ALLORAAA.
Sto postando velocemente perché questa storia ce l'ho già scritta sul computer, quindi faccio copia e incolla, e deve essere finita entro il 1 agosto perché voglio partecipare ai Wattys, perciò spero che anche voi siate contenti di leggere tutta la storia senza aspettare troppo😂 E niente spero vi stia piacendo, ciauuuu

Sguardi e Sorrisi                                  SnilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora