CONSEGUENZE

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Lily si sentiva distrutta. Il suo migliore amico l'aveva chiamata in un modo imperdonabile: Sanguemarcio. Era sdraiata sul suo letto nel dormitorio delle femmine a piangere da mezz'ora. Bellatrix e Narcissa cercavano di consolarla: "Dai, Lily, sono sicura che non voleva..." "Non voleva? Non voleva?! Lui mi ha mentito sin dal primo anno. È lui quello ad avere la mania del sangue puro. Ne sono certa. Per tutti questi anni ha finto con me. Non gli rivolgerò mai più la parola". Le due sorelle non sapevano cosa dirle: in fin dei conti aveva ragione, Sanguemarcio era una parola orribile. Ma allo stesso tempo erano sicure, conoscendolo, che Severus non l'avrebbe mai chiamata in quel modo se non fosse stato per James. Non volevano però dar torto a Lily, avendo paura che si arrabbiasse anche con loro. "Lily, ma domani c'è la partita di Quidditch contro Corvonero, come farai con Sev..." disse Narcissa. "Non chiamarlo Sev! Non se lo merita! Riguardo alla partita... Bè, non giocherò". "Che cosa?!" urlò Bellatrix. "Non puoi! Chi ti sostituirebbe? Nessuno è bravo quanto te!" "Non mi importa, me ne farò una ragione". Bellatrix si stava infuriando: "Così sei egoista, Lily! Non puoi scappare dai problemi! Solo perché Severus è in squadra con te non vuol dire che devi far perdere la squadra! Mi deludi". "Bene, e siamo a due liti in un giorno. Potete andarvene. Lasciatemi sola" concluse Lily. Bellatrix, delusa e arrabbiata, uscì dalla stanza con Narcissa, e quando chiusero la porta, Lily riprese a sfogarsi piangendo. Severus era nella Sala Comune di Serpeverde, seduto sulla poltrona davanti al camino. Si sentiva malissimo per aver chiamato Lily a quel modo. Aveva spezzato un'amicizia, un'amicizia bellissima, che non aveva mai provato con nessuno. E ora aveva rovinato tutto. Non gli avrebbe mai più parlato, ne era sicuro. Perché l'aveva chiamata Sanguemarcio? Perché?! Non era colpa sua se Potter lo prendeva in giro. Lei aveva cercato di difenderlo. Come sempre. Forse perché si era sentito in imbarazzo, arrabbiato e stufo di quelle prese in giro? Non era comunque una scusa per averla offesa. Era arrabbiato con se stesso. Ora era solo, non aveva più nessuno con cui confidarsi, con cui ridere, con cui passare il tempo. Sì, aveva Lucius e Rodolphus, ma non erano la stessa cosa. Lily era unica. Era l'unica che lo capiva, che gli stava sempre accanto. Sempre. In quel momento, arrivarono proprio Malfoy e Lestrange, appena scesi dal dormitorio maschile. "Ehi, che hai, amico?" chiese Lucius. "Ho litigato con Lily" rispose lui tristemente. "Cosa? Ma tranquillo, farete pace!". "Non stavolta. L'ho chiamata in un modo imperdonabile: Sanguemarcio". "Cosa?! Perché?!". Piton si sentiva un po' in imbarazzo a doverlo raccontare, ma alla fine lo fece: "Era arrivato Potter a prendermi in giro, come sempre. Mi ha appeso a una caviglia con un mio incantesimo, e Lily è venuta a difendermi. Io ero troppo arrabbiato, così ho detto che non mi serviva l'aiuto di... di una Sanguemarcio". I due rimasero a bocca aperta. "Ehm... Avrai comunque avuto i tuoi motivi per..." "No, Lucius, no! Non mi dovevo permettere, non era colpa sua! Ora l'ho... persa. Era talmente arrabbiata.... Non mi rivolgerà mai più la parola". Sentirono dei passi provenienti dal dormitorio femminile: erano Bellarix e Narcissa. Severus non riuscì a guardarle in faccia: sicuramente la pensavano come Lily, ed erano arrabbiate anche loro. Invece gli si avvicinarono: "Sev... Perché l'hai fatto?". Nel tono di Narcissa c'era dolcezza, non rabbia. Severus non riusciva comunque ad alzare lo sguardo. "Io... Non lo so. Ero troppo furioso con Potter, e me la sono presa con lei, anche se non c'entrava niente. Non vuole più parlarmi, vero?". Bella annuì. "Domani c'è la partita contro Corvonero... Tu giocherai, vero?" chiese Lucius, che era Portiere e capitano della squadra di Serpeverde. "Certo che no. Non ce la farei mai. Guardami. Sono distrutto". Piton affondò le mani nei suoi capelli unti per trattenere le lacrime: era troppo orgoglioso per piangere davanti a tutti. "Oh, no, perderemo di sicuro! Non abbiamo un Cercatore, e neanche una Cacciatrice" disse Bellatrix. Anche se lei non giocava a Quidditch, le importava che la squadra di Serpeverde vincesse. "Perché non giochi tu come Cacciatrice, Bella?" disse Lucius. "Io?! Ma non sarò mai all'altezza di Lily!". "Non importa. Basta provarci. Secondo me sarai bravissima" disse Narcissa. "Rodolphus, tu potresti fare da Cercatore, che ne dici?". "Ehm... Se proprio devo..." disse lui. "Bene, ora abbiamo risolto per la partita! Ma Sev, tu non puoi stare così per sempre". "Non me lo perdonerò mai" disse Piton, più a se stesso che agli altri. Poi si alzò: "Vado a dormire, sono distrutto". Gli altri quattro rimasero lì, senza parole. All'ora di cena, Lucius bussò alla porta. "Dobbiamo andare a cena" disse. "Non ho fame" rispose Severus. Narcissa andò da Lily, e le disse che era ora di cena e dovevano scendere. "Non ho fame" disse lei.Il giorno dopo, per fortuna, era sabato, e non c'erano lezioni. Lily poté così rimanere a letto nella sua stanza, stessa cosa per Severus. Erano tutti e due depressi dopo il litigio, e non volevano più uscire. Non vollero neanche andare a vedere la partita di Quidditch. Il professor Lumacorno si era preoccupato per i suoi due studenti migliori, e li era andato a trovare. Loro avevano detto che stavano male, e Lumacorno ci credette. I due non volevano dire a nessuno del loro litigio, ma molti se ne erano accorti, dato che nello stesso giorno stavano male tutti e due. Nel pomeriggio tardi, Lily sentì delle urla dalla Sala Comune. Anche se era ancora molto triste, andò giù a vedere cosa stava succedendo. Appena scese, Bellatrix e Narcissa si buttarono su di lei e la strinsero forte. "Che cosa...?" "Abbiamo vinto la Coppa di Quidditch!" urlò Bellatrix felice. Per la prima volta dal giorno prima, Lily fece un piccolo sorriso. "Wow, ma è fantastico... Bravissime! Chi ha giocato al mio posto?" "Al tuo posto e al posto di Severus, intendi! Io e Rodolphus!" rispose Bella. Al nome di Severus, a Lily si spense il sorriso. "Oh... Io... Scusa Lily..." "Oh, tranquilla..." mentì Lily. Bellatrix si sentì toccare la spalla da qualcuno. Quando si girò, si ritrovò a pochi centimetri dalla faccia di Rodolphus. Quest'ultimo si avvicinò ancora di più, e la baciò. Bella ricambiò il suo bacio, e quando si staccarono, aveva la faccia sognante. "Ehm..." "Wow, sorellina! Hai fatto colpo!" disse Narcissa ridendo. Bellatrix arrossì. Intanto Lily aveva assistito alla scena, e ad un tratto si sentì sola, come se le mancasse qualcosa, o qualcuno... Severus era fuori in giardino a leggere un libro sotto un albero, senza sapere che Serpeverde avesse vinto la Coppa di Quidditch. Sentì avvicinarsi qualcuno e, avendo una brutta sensazione, alzò la testa: non era James, come aveva pensato, ma Remus Lupin. Si sedette accanto a Piton. "Che c'è, hai qualche messaggio per me da Potter?" chiese brusco. Lupin scosse la testa. "No, ehm... ero venuto per darti questo" ed estrasse dalla borsa il libro del Principe Mezzosangue. Piton lo prese subito. "James lo ha preso quando te ne sei andato dall'aula di Pozioni, e l'incantesimo che ha usato ieri contro di te, immagino sia tuo". Severus annuì. "Ha letto altro?" chiese. "No, ma se non ci fossi stato io lo avrebbe fatto" disse Lupin con un debole sorriso. Severus era confuso: "Ma perché sei gentile con me?". "Sai, io non volevo che James ti prendesse in giro. Lo so, è un po' infantile, ma è fatto così. Sai, lui e gli altri sono gli unici che mi hanno... accettato. E, grazie per non aver rivelato a nessuno il fatto che io sia un lupo mannaro" disse Remus. Severus lo guardò, ma non riuscì a sorridergli: in fondo, era comunque amico di Potter, il ragazzo che lo bullizzava sin dal primo anno. "Ehm... Come va con la tua amica Lily? Avete risolto?". Lo sguardo di Piton si rattristì. Scosse la testa. "Oh... Mi dispiace. Sono sicuro che tornerete amici" concluse Lupin, facendogli una carezza sulla spalla. Poi si alzò e tornò al castello. A metà strada, si voltò e disse: "Ah, e avete vinto la Coppa di Quidditch! Congratulazioni!". Severus rimase lì, solo, sotto l'albero, ricordandosi di quando stava lì a studiare con Lily. Di quando giocava con lei a Quidditch e avevano vinto la Coppa insieme. Ma lui non poteva immaginare che, in camera sua, Lily ricordava e aveva nostalgia delle stesse cose fatte insieme. Sempre insieme.

Sguardi e Sorrisi                                  SnilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora