INCIDENTE A QUIDDITCH

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Un anno dopo...

Era il settimo e ultimo anno a Hogwarts per Severus. E non era ancora riuscito a dichiararsi a Lily. Non ne aveva ancora avuto il coraggio. Era davvero troppo timido. Per lui era già stato tanto chiederle scusa l'anno prima, dopo il duello. Sì, adesso almeno si salutavano qualche volta, ma non stavano sempre insieme come prima. Lei passava tanto tempo con James. Quando era stato ferito dall'incantesimo di Piton, era andata a trovarlo molte volte in infermeria. Dopo non molto per fortuna era stato dimesso, ma avevano continuato a vedersi. E James ci provava più volte con lei. Non lo aveva preso molto in giro dopo il duello, ma a Severus dava fastidio anche solo vederlo con Lily. 

Era una giornata autunnale di ottobre e Severus stava leggendo un libro in Sala Grande, quando Bellatrix lo raggiunse e gli diede uno scossone. "Ehi, abbiamo gli allenamenti di Quidditch! Andiamo, sbrigati!" Lo prese per un braccio e, insieme a Rodolphus e Lucius, uscirono e andarono nel campo di Quidditch. Severus vide che anche Lily stava correndo da quella parte, essendo anche lei in squadra. Andarono negli spogliatoi e indossarono le divise. Arrivati al campo, scoprirono che i fratelli Carrow erano già lì. "Siete tutti in ritardo!" disse Amycus. "Scusa, ci eravamo dimenticati" rispose Bellatrix. "Forza, andiamo... Che c'è, Alecto?" La sorella gli aveva toccato una spalla. Lui si girò, e vide dei ragazzi con delle divise rosse e oro. "Oh, no! Cosa ci fanno qui i Grifondoro? Avevo prenotato il campo per i Serpeverde!" disse Lucius. Tra i ragazzi, c'era James, Cercatore e capitano della sua squadra. "Abbiamo il permesso della McGonagall" disse, mostrando a Lucius un foglio di pergamena. "E non sapeva che anche noi avevamo il permesso di Lumacorno?" ribatté lui, mostrandogli il foglio firmato dal direttore di Serpeverde. "Io ho un'idea." Tutti si voltarono verso Bellatrix. "Perché non facciamo una piccola partita? Chi vince avrà il campo fino a stasera, mentre chi perde se ne va." "Non mi piace darvi ragione, ma devo dire che è una buona idea la tua, Black. O almeno, la prima buona che tu abbia mai pensato" disse Potter. Bellatrix diventò rossa dalla rabbia e stava per avventargli le mani addosso. "James!" lo rimproverò Lily. "Bella, stai ferma, non ne vale la pena." "Non mi importa se è tuo amico, Lily, prima o poi a quello lì gli spacco la faccia!" "Bene." Lucius strinse con disgusto la mano di James, dopodiché prese la valigetta con dentro la Pluffa, i Bolidi e il Boccino e li liberò. Salirono tutti sulle proprie scope, i Battitori con le mazze in mano, e si alzarono in volo. Si misero in posizione. "Via!" gridò Lucius, lanciando al centro la Pluffa. Sirius, Cacciatore dei Grifondoro, la prese, e si diresse a tutta velocità verso la porta opposta. Lanciò con forza la Pluffa nel cerchio, ma Lucius la parò, e la lanciò a Lily, che, insieme a Bellatrix, fece punto. Mentre tutti gli altri si lanciavano la Pluffa, Severus e James tenevano gli occhi ben aperti per avvistare il Boccino. A un certo punto, Severus lo vide: un luccichio dorato, dalla parte dei Grifondoro. James invece sembravano non essersene accorto. Così si lanciò come un fulmine verso la parte opposta del campo. Potter finalmente lo vide, e lo seguì. Il Boccino era velocissimo. I due volavano l'uno accanto all'altro, e a volte si spingevano. Piton vide un Bolide arrivare verso di lui, e si scansò per un pelo prima che lo potesse colpire in faccia. Vide la pallina dorata sempre più vicina, ma a un certo punto sentì James dargli uno spintone, e cadde dalla scopa. "Fermi! Severus è caduto!" Sentì la voce di Bellatrix rimbombargli nelle orecchie, e, subito dopo, il buio totale. CAPITOLO 16 I QUATTRO CAMPIONI"Si è mosso, si è mosso!" Severus aprì gli occhi e vide il volto di Bellatrix, un po' sfocato. Dietro di lei riconobbe Lucius, Rodolphus, Narcissa, i Carrow, e Lily. Quando arrivò a guardare quei due bellissimi occhi verdi, fece subito per sedersi, ma Bellatrix lo trattenne. "Aspetta, Sev! Non puoi alzarti! Vado a chiamare Madame Pomfrey!" e uscì dalla stanza. Severus si guardò intorno e notò che era sdraiato su un lettino dell'infermeria. "Cosa... cos'è successo?" domandò, massaggiandosi la testa dolorante. Fu Lucius a rispondere: "Sei caduto dalla scopa. È stato quello stupido di Potter, ti ha spinto. Gliela farò pagare!" "Chi ha vinto?" "Quando Bellatrix ci ha avvisati che eri caduto, ti abbiamo portato subito in infermeria, e abbiamo lasciato il campo ai Grifondoro. Tu sei più importante di una partita." Severus sorrise alle parole dell'amico. "E... chi mi ha portato?" "Volevo portarti io, ma poi si è offerta Lily e l'ho lasciata fare" disse Lucius, facendo l'occhiolino all'amico in modo che nessuno lo notasse. Severus posò lo sguardo su Lily, che distolse subito il suo, arrossendo. Sorrise lo stesso. In quel momento tornò Bellatrix, accompagnata da Madame Pomfrey. "Oh, caro, sei sveglio! Per fortuna il colpo non è stato troppo forte perché non eravate molto in alto. Ma la prossima volta chiedete a un professore, non fate le partite per aggiudicarvi il campo!" disse la strega, rimproverando i ragazzi. "Ci scusi, Madame Pomfrey, è stata una mia idea. È colpa mia se Severus è caduto. Mi dispiace" rispose Bellatrix, con gli occhi lucidi. "Tranquilla, cara, non è colpa tua! Il vostro amico si riprenderà presto!" "Ma potrà venire all'estrazione dei campioni stasera, vero?" chiese Lucius speranzoso. "Bè... in realtà sarebbe meglio..." "Per favore!" "Oh, e va bene! Ma tenetelo d'occhio, non vorrei che svenisse di nuovo a causa della botta alla testa!" "Sissignora!" "Bene! Mi dispiace, ragazzi, ma l'orario di visita è finito..." Tutti fecero per andarsene, tranne una: Lily. Bellatrix lo notò, e si avvicinò all'orecchio di Madame Pomfrey, sussurrandole qualcosa. Quando terminò, Madame Pomfrey disse a Lily: "Cara, tu puoi rimanere, tanto una sola persona non può far male, anzi! Vi lascio soli." Uscì dalla camera, così come Bellatrix, che sorrise soddisfatta. Lily e Severus rimasero soli. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Così Lily si sedette sul letto dell'amico, e si decise a parlare: "Mi dispiace, Sev. Per... per James. Non è stato sportivo." "Non devi scusarti. Non è colpa tua, ma sua." "Sì, invece! Sai, da quando... passiamo del tempo insieme... speravo che fosse cambiato. O almeno, con me sì. Ma volevo che lo fosse anche con te. Alla fine, se lo conosci meglio, non è così antipatico. So che voi due vi odiate sin dal primo anno, ma..." "No, Lily, non farò pace con quel maiale!" "Non chiamarlo così!" "Perché non dovrei, se lui mi chiama Pivellus?" "Perché così ti abbassi ai suoi livelli! E comunque non ti chiama più in quel modo!" "Ah, sì? E chi te lo dice? Magari solo con te non lo fa." Lily non rispose. Si alzò dal letto, e uscì dalla camera sbattendo la porta, lasciandolo solo. "Ma perché non sto mai zitto?!" disse Severus, mettendosi le mani tra i capelli. Aveva litigato con Lily. Di nuovo. E per una cosa stupida: per James. Era lui l'origine del loro ennesimo litigio, e Severus ne era stufo. Sentì dei passi, e poco dopo Madame Pomfrey sbucò dalla porta. "Ho sentito, delle urla... C'è qualcosa che non va...?" "Non voglio parlarne adesso, Madame Pomfrey, per favore." L'infermiera abbassò lo sguardo. "Oh... va bene, caro... Volevo dirti che la signorina Black verrà a prenderti stasera alle sette e mezza per portarti in Sala Grande. Sai, non volevo che scendessi da solo." Severus annuì, e la strega se ne andò, chiudendo piano la porta. Lui rimase di nuovo solo, ripensando a come sistemare le cose con Lily. Quella sera, alle sette e mezza, Bellatrix bussò alla porta dell'infermeria. "Avanti" rispose Severus. Lei entrò piano, chiuse la porta dolcemente e si sedette sul letto. "Ciao" disse con voce flebile. Lui ricambiò il saluto. "Lily mi ha detto che avete litigato." Severus annuì. Bellatrix capì che non voleva parlarne, così non aggiunse altro. Stavolta fu Piton a parlare: "Come mai sei venuta a prendermi tu?" Bellatrix fece una faccia sorpresa. "Ma come? Mi sembra ovvio! È colpa mia se sei caduto, sono io che ho proposto la partita. Mi dispiace. Ma se non mi vuoi, posso sempre andarmene." Fece per alzarsi, ma lui la bloccò. "No, no! E poi, non è colpa tua, ma di Potter. Grazie comunque di esserci per me." Non aveva mai detto queste parole a una ragazza e si sentiva in imbarazzo a dirle. Ma non poteva non ringraziarla, dopotutto, c'era sempre stata per lui, anche dopo il litigio con Lily. Bella sorrise. "Forza, andiamo." Gli prese la mano e lo aiutò ad alzarsi. Uscirono dalla stanza e, senza fretta, si diressero in Sala Grande. Quando arrivarono, era già gremita di studenti. Andarono verso il tavolo di Serpeverde e si sedettero accanto ai loro amici. Lily era seduta accanto a Narcissa e non degnò Severus di uno sguardo. Quest'ultimo invece continuava ad osservarla, sperando che si voltasse verso di lui, ma non successe. Così si arrese, e abbassò lo sguardo sulla sua zuppa di cipolle. Quando tutti gli studenti finirono di mangiare, Silente si alzò e andò verso il Calice. Si fermò al centro e incominciò a parlare: "Bene, ora che tutti avete terminato il vostro pasto, è ora di estrarre i quattro campioni!" Il chiacchiericcio si spense, lasciando posto a un applauso. Il preside avanzò verso il Calice di Fuoco e allungò la mano. Il fuoco diventò rosso e da esso volò fuori un pezzo di pergamena bruciacchiato. Silente lo afferrò al volo, lo aprì e lo lesse: "Il campione di Tassofrasso è... Ninfadora Tonks!" Dal tavolo di Tassofrasso si levò un grande applauso e una ragazza dai capelli rosa si alzò, andando verso il preside. Quest'ultimo le strinse la mano, sorridendo, e le indicò di andare in una sala accanto. Dal Calice uscì un altro biglietto, e Silente lo prese. "Il campione di Corvonero è... Gilderoy Lockart!" I Corvonero applaudirono, entusiasti, e un ragazzo dai capelli biondi e lo sguardo sicuro andò nella sala indicata dal preside. Poi uscì il terzo foglietto. "Il campione di Grifondoro è..." Ci furono pochi secondi di silenzio. "James Potter!" Dai Grifondoro si alzò un fragoroso applauso, e Potter si alzò col suo sguardo da sbruffone, strinse la mano al preside e si diresse nella sala. Ora mancava solo il campione Serpeverde. Bellatrix, Rodolphus, Lucius e Narcissa erano molto in ansia. Lily sembrava indifferente. Severus, invece, fissava le fiamme che diventavano rosse, praticamente ignorante di ciò che stava accadendo. Quel fuoco gli ricordava troppo i bellissimi capelli rossi di Lily. Il preside prese l'ultimo biglietto. "Infine, il campione di Serpeverde è..." Nell'aria si poteva ben sentire il clima teso che aleggiava nel tavolo dei Serpeverde. "Severus Piton!" Bellatrix scoppiò in un urlo di gioia: "Sì! Lo sapevo! Forza, Sev!" Gli diede uno scossone, e Severus si risvegliò dai suoi pensieri. "Che... cosa?" "Amico, sei il nostro campione! Avanti, alzati!" disse Lucius pimpante. Severus non capiva più niente. Spinto da Bellatrix, avanzò piano verso Silente, che gli sorrideva. Si voltò un'ultima volta per vedere i sorrisi sui volti dei suoi amici e la faccia sorpresa ma al contempo felice di Lily. Sul volto di lei si dipinse un sorriso a trentadue denti. Così sorrise anche lui. Quando arrivò davanti a Silente, gli strinse la mano, e lui gli sorrise. Si diresse nella stanza accanto, dove erano andati gli altri tre campioni. Quando varcò la porta, vide Potter, Ninfadora e Gilderoy seduti a un tavolo. James fu il primo a parlare: "Oh no, anche tu Piv... cioè, Piton?" Lui non gli rispose e si limitò ad annuire. Forse era vero quello che aveva detto Lily: James non lo chiamava più Pivellus. Si presentò agli altri due. "Ciao, io sono Severus." "Ciao, Severus! Io sono Ninfadora, e lui è Gilderoy. Vedo che già conosci James." "Sì, purtroppo" rispose Severus alzando gli occhi. Intanto Gilderoy si stava guardando allo specchio. "Che dite, sono presentabile?" chiese, mentre si sistemava i capelli. Severus fece uno sguardo stranito. "Ehm... sì." "Oh, ma certo, sono sempre bellissimo" disse Gilderoy sorridendo, come se non lo avesse sentito. Piton alzò gli occhi. "È fatto così" gli spiegò Ninfadora. Poco dopo, arrivò Silente, insieme ai direttori delle quattro case. "Bene, ragazzi! Sono felice di dirvi che da stasera voi sarete i quattro campioni del Torneo Quattromaghi! Spero che ognuno di voi porterà gloria e orgoglio alla propria Casa! Ci saranno tre sfide, che metteranno alla prova le vostre abilità magiche. In ogni prova, ci sarà una creatura o un qualche oggetto magico da affrontare, utilizzando gli incantesimi che avete imparato durante questi anni. Sembreranno facili, ma vi assicuro che non lo sono, perché non metteranno alla prova soltanto i vostri poteri, ma anche la vostra capacità di controllare sentimenti ed emozioni, e vi assicuro che sarà abbastanza arduo. La prima prova avrà luogo il 27 novembre al campo di Quidditch, che verrà allestito per l'occasione. Ripassate bene tutti gli incantesimi che sapete. Bene, credo di aver detto tutto! Potete andare nei vostri dormitori a festeggiare con i vostri compagni! Buonanotte!" I quattro ragazzi annuirono e uscirono. Severus si sentì toccare la spalla da qualcuno e si voltò. Era il professor Lumacorno. "Severus! Volevo solamente complimentarmi con te! Sapevo che il Calice ti avrebbe eletto campione dei Serpeverde! Sei uno dei migliori del corso! Buona fortuna! So che sarai bravissimo!" disse il professore sorridendo. Severus ricambiò il sorriso e annuì. Si diresse nei sotterranei e, appena entrò in Sala Comune, trovò tutti i suoi compagni Serpeverde che lo applaudivano. Davanti c'erano Bellatrix, Narcissa, Lucius e Rodolphus. Tutti e quattro lo stritolarono in un abbraccio di gruppo. "Grande, Sev, sapevo che saresti stato scelto!" disse Bellatrix, pazza di gioia. Severus non riuscì a far altro che sorridere e ringraziare. Nella sua testa, invece, stava pensando solamente a Lily e a dove fosse in quel momento. Dopo un po', tutti gli studenti andarono nei propri dormitori. Quando tutti si tolsero dalla vista di Severus, quest'ultimo vide finalmente Lily, che si era nascosta nell'ultima fila. Lei gli si avvicinò. "Bravissimo, Sev. Sono contenta che il Calice abbia scelto te. Congratulazioni." Severus arrossì e provò a parlarle. "Senti... ehm... Lily... io... mi dispiace di... di aver detto quelle cose su... su Potter... e... so che avevi ragione..." "Ti perdono" lo zittì lei. Sorrisero entrambi. Poi lei gli si avvicinò e gli stampò un bacio sulla guancia. A quel punto, Severus diventò paonazzo. "Buonanotte, Sev" disse lei, mentre si dirigeva verso le scale del dormitorio femminile. Quando fu in cima alle scale, si voltò un'ultima volta, sorridendogli, e varcò la porta, dove probabilmente si erano appostate Bellatrix e Narcissa per ascoltare. Quando sentì la porta chiudersi, Severus si mise una mano sulla guancia baciata da Lily. Non ci credeva. Stava sognando? No. Era realtà. Ma lui non voleva solo quello, bensì recuperare a pieno la fiducia e l'amicizia perduta di Lily. Sorrise, ripensando a quel piccolo bacio, che forse era già un passo avanti."Si è mosso, si è mosso!" Severus aprì gli occhi e vide il volto di Bellatrix, un po' sfocato. Dietro di lei riconobbe Lucius, Rodolphus, Narcissa, i Carrow, e Lily. Quando arrivò a guardare quei due bellissimi occhi verdi, fece subito per sedersi, ma Bellatrix lo trattenne. "Aspetta, Sev! Non puoi alzarti! Vado a chiamare Madame Pomfrey!" e uscì dalla stanza. Severus si guardò intorno e notò che era sdraiato su un lettino dell'infermeria. "Cosa... cos'è successo?" domandò, massaggiandosi la testa dolorante. Fu Lucius a rispondere: "Sei caduto dalla scopa. È stato quello stupido di Potter, ti ha spinto. Gliela farò pagare!" "Chi ha vinto?" "Quando Bellatrix ci ha avvisati che eri caduto, ti abbiamo portato subito in infermeria, e abbiamo lasciato il campo ai Grifondoro. Tu sei più importante di una partita." Severus sorrise alle parole dell'amico. "E... chi mi ha portato?" "Volevo portarti io, ma poi si è offerta Lily e l'ho lasciata fare" disse Lucius, facendo l'occhiolino all'amico in modo che nessuno lo notasse. Severus posò lo sguardo su Lily, che distolse subito il suo, arrossendo. Sorrise lo stesso. In quel momento tornò Bellatrix, accompagnata da Madame Pomfrey. "Oh, caro, sei sveglio! Per fortuna il colpo non è stato troppo forte perché non eravate molto in alto. Ma la prossima volta chiedete a un professore, non fate le partite per aggiudicarvi il campo!" disse la strega, rimproverando i ragazzi. "Ci scusi, Madame Pomfrey, è stata una mia idea. È colpa mia se Severus è caduto. Mi dispiace" rispose Bellatrix, con gli occhi lucidi. "Tranquilla, cara, non è colpa tua! Il vostro amico si riprenderà presto!" "Ma sarà dimesso entro stasera, vero?" chiese Lucius speranzoso. "Bè... in realtà sarebbe meglio..." "Per favore!" "Oh, e va bene! Ma tenetelo d'occhio, non vorrei che svenisse di nuovo a causa della botta alla testa!" "Sissignora!" "Bene! Mi dispiace, ragazzi, ma l'orario di visita è finito..." Tutti fecero per andarsene, tranne una: Lily. Bellatrix lo notò, e si avvicinò all'orecchio di Madame Pomfrey, sussurrandole qualcosa. Quando terminò, Madame Pomfrey disse a Lily: "Cara, tu puoi rimanere, tanto una sola persona non può far male, anzi! Vi lascio soli." Uscì dalla camera, così come Bellatrix, che sorrise soddisfatta. Lily e Severus rimasero soli. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Così Lily si sedette sul letto dell'amico, e si decise a parlare: "Mi dispiace, Sev. Per... per James. Non è stato sportivo." "Non devi scusarti. Non è colpa tua, ma sua." "Sì, invece! Sai, da quando... passiamo del tempo insieme... speravo che fosse cambiato. O almeno, con me sì. Ma volevo che lo fosse anche con te. Alla fine, se lo conosci meglio, non è così antipatico. So che voi due vi odiate sin dal primo anno, ma..." "No, Lily, non farò pace con quel maiale!" "Non chiamarlo così!" "Perché non dovrei, se lui mi chiama Pivellus?" "Perché così ti abbassi ai suoi livelli! E comunque non ti chiama più in quel modo!" "Ah, sì? E chi te lo dice? Magari solo con te non lo fa." Lily non rispose. Si alzò dal letto, e uscì dalla camera sbattendo la porta, lasciandolo solo. "Ma perché non sto mai zitto?!" disse Severus, mettendosi le mani tra i capelli. Aveva litigato con Lily. Di nuovo. E per una cosa stupida: per James. Era lui l'origine del loro ennesimo litigio, e Severus ne era stufo. Sentì dei passi, e poco dopo Madame Pomfrey sbucò dalla porta. "Ho sentito, delle urla... C'è qualcosa che non va...?" "Non voglio parlarne adesso, Madame Pomfrey, per favore." L'infermiera abbassò lo sguardo. "Oh... va bene, caro... Volevo dirti che la signorina Black verrà a prenderti stasera alle sette e mezza per portarti in Sala Grande. Sai, non volevo che scendessi da solo." Severus annuì, e la strega se ne andò, chiudendo piano la porta. Lui rimase di nuovo solo, ripensando a come sistemare le cose con Lily. Quella sera, alle sette e mezza, Bellatrix bussò alla porta dell'infermeria. "Avanti" rispose Severus. Lei entrò piano, chiuse la porta dolcemente e si sedette sul letto. "Ciao" disse con voce flebile. Lui ricambiò il saluto. "Lily mi ha detto che avete litigato." Severus annuì. Bellatrix capì che non voleva parlarne, così non aggiunse altro. Stavolta fu Piton a parlare: "Come mai sei venuta a prendermi tu?" Bellatrix fece una faccia sorpresa. "Ma come? Mi sembra ovvio! È colpa mia se sei caduto, sono io che ho proposto la partita. Mi dispiace. Ma se non mi vuoi, posso sempre andarmene." Fece per alzarsi, ma lui la bloccò. "No, no! E poi, non è colpa tua, ma di Potter. Grazie comunque di esserci per me." Non aveva mai detto queste parole a una ragazza e si sentiva in imbarazzo a dirle. Ma non poteva non ringraziarla, dopotutto, c'era sempre stata per lui, anche dopo il litigio con Lily. Bella sorrise. "Forza, andiamo." Gli prese la mano e lo aiutò ad alzarsi. Uscirono dalla stanza e, senza fretta, si diressero in Sala Grande. Quando arrivarono, era già gremita di studenti. Andarono verso il tavolo di Serpeverde e si sedettero accanto ai loro amici. Lily era seduta accanto a Narcissa e non degnò Severus di uno sguardo. Quest'ultimo invece continuava ad osservarla, sperando che si voltasse verso di lui, ma non successe. Così si arrese, e abbassò lo sguardo sulla sua zuppa di cipolle.

Quando terminò la cena, Severus si ritrovò in Sala Comune con i Serpeverde. Vide Lily che stava per andare a dormire, così le corse incontro chiamandola: "Lily!" Lily si girò fermandosi. Severus parlò balbettando:  "Senti... ehm... io... mi dispiace di... di aver detto quelle cose su... su Potter... e... so che avevi ragione..."                                                                                                                                               "Ti perdono" lo zittì lei. Sorrisero entrambi. Poi lei gli si avvicinò e gli stampò un bacio sulla guancia. A quel punto, Severus diventò paonazzo. "Buonanotte, Sev" disse lei, mentre si dirigeva verso le scale del dormitorio femminile. Quando fu in cima alle scale, si voltò un'ultima volta, sorridendogli, e varcò la porta, dove probabilmente si erano appostate Bellatrix e Narcissa per ascoltare. Quando sentì la porta chiudersi, Severus si mise una mano sulla guancia baciata da Lily. Non ci credeva. Stava sognando? No. Era realtà. Ma lui non voleva solo quello, bensì recuperare a pieno la fiducia e l'amicizia perduta di Lily. Sorrise, ripensando a quel piccolo bacio, che forse era già un passo avanti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10, 2019 ⏰

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