Capitolo IV

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Karol

Quando mi sveglio sono di nuovo in quella stanza, sto iniziando a stufarmi. Sta volta di fronte a me c'è sia Daniel che Meredith i quali mi guardano attentamente, mi metto subito seduta tenendomi la testa tra le mani, sento come tante spine che s'infilano nel cranio e gemo di dolore.

<Che volete da me?> piagnucolo, voglio solo tornare a casa, stare alla tv e bere la cioccolata calda avvolta come una piadina nel mio plaid con i gufi. Guardo verso la porta e nello stesso momento passa il cucciolo di lupo che avevo accolto in casa. Mi alzo di scatto e senza badare al dolore straziante alla gamba e ai due fratelli, mi fiondo fuori per poi prendere in braccio il cucciolo stringendolo a me chiudendo gli occhi.

<oddio sei vivo! Pensavo che il lupo nero ti avesse ucciso torneremo a casa pic-> nelle mie braccia c'è un bambino che si è accoccolato a me, lo lascio poco delicatamente a terra iniziando a urlare. Che razza di stregoneria è mai questa?

Il bambino inizia a ridere e nel corridoio si presentano Daniel e Meredith e quest'ultima prende in braccio il bambino

<Che setta satanica siete?!> Daniel mi appoggia la mano sulla spalla ma io scanso, voglio andare via da qui. Mi hanno drogata ne sono certa e vedo cose che non esistono.

<Karol stai calma... noi siamo buoni, non vi mangiamo> tenta di calmarmi Meredith sorridendomi ma io indietreggio sempre di più e una volta arrivata al muro mi ci appoggio con la schiena scendendo fino a sedermi. Sto impazzendo. Diventerò come la signora Granny prima del tempo. Metto le mani nei capelli iniziandoli a strattonare con forza.

<Ehi stai calma> Daniel mi prende le mani tra i capelli e le stringe delicatamente tra le sue. Caspita la sua mano è il doppio della mia. Mi fa alzare e non sembra neanche il Daniel di qualche ora fa, anzi sembra dolce e gentile e nei suoi occhi non c'è traccia di astio, solo preoccupazione. Mi riporta nella stanza,facendomi sedere sul letto, mi guarda attentamente prendendo tra le mani una ciocca dei miei capelli, l'arrotola intorno al suo indice, così vicino a me riesco a scorgere piccoli particolari del suo viso come una piccola cicatrice sopra il sopracciglio destro e un'altra sullo zigomo sinistro. Il naso è dritto e regolare, si sposa bene con il volto magro e la mandibola ben definita. Gli occhi visti da vicino sono esattamente come il cielo dopo la neve: brillanti ma allo stesso tempo opachi. Le labbra carnose e definite da un colorito roseo donano quel tocco di delicatezza che viene subito contrastata dalla barba bionda e corta. I capelli gli ricadono morbidamente attorno al viso, arricciandosi alla fine.Sembra perso tra i suoi pensieri ma il bambino irrompe nella stanza saltando sul letto facendo rientrare sia lui che me nella realtà, ho paura, tanta paura ma loro sembrano così normali... se sono davvero drogata e mi sto immaginando tutto?

<Ma tu sei la Luna?> sorride ingenuamente e non so se essere spaventata o prendere alla leggera la situazione, insomma quello è un bambino mutante. Io ho fatto entrare in casa mia un mutante.

Mi giro e alle mie spalle, sull'uscio della porta c'è Meredith che mi guarda accennando un sorriso. In questo posto sono tutti strani e io voglio andarmene al più presto.

<O mi avete drogata o questo bambino è il lupo che io ho trovato nel mio garage e che inseguivo l'altra sera> indico il bambino che se la ride, Daniel s'inginocchia di fronte a me sospirando, sembra combattere una guerra interiore per decidere sul da farsi.

<Allora, io e te dobbiamo parlare. Non qui, e non con loro. Quindi vieni con me> non faccio in tempo a replicare che mi prende a mo di sposa. Mi aggrappo al suo collo, è bollente e finalmente provo un po' di sollievo a tutto il freddo che stavo sentendo, ho paura di loro ma tra le sue braccia mi sento al sicuro, ho troppe sensazioni contrastanti che non so neanche spiegare. Lo sento irrigidirsi appena al mio contatto ma non ci do peso appoggiando delicatamente la guancia sulla sua spalla.

The Alpha's girl - in the forest of BanffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora